giovedì 16 aprile 2020
Le nuove figure dovranno avere un approccio di ascolto attivo alle esigenze e di condivisione della strategia, l’adesione ai progetti da parte di tutti
Cambiano i requisiti dei manager del futuro

Cambiano i requisiti dei manager del futuro - Archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

In questi giorni spesso ci vediamo costretti ad agire sul “qui e ora”, senza visibilità di una strategia chiara a medio e lungo termine ma, alzando lo sguardo, già ci stiamo accorgendo di come la cultura organizzativa sia destinata a cambiare in modo permanente. In queste settimane, anche i meno avvezzi si sono attrezzati con ogni strumento di smart-working per organizzare da remoto ogni attività possibile. Molto rapidamente abbiamo ridefinito abitudini, obiettivi e stile di vita. Nella speranza di poter vedere presto rientrare l’emergenza e poter tornare alla “normalità”, ci accorgiamo che il concetto di “normalità” sarà da ridefinire, così come le caratteristiche richieste ai manager di oggi e domani. «Le nuove figure manageriali che avanzeranno in modo preponderante – dichiara Paola Marchesi, Executive Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – avranno caratteristiche ben definite, che sono già emerse negli ultimi anni, ma che sono diventate essenziali in questo momento: forte propensione alla digitalizzazione e capacità di definire in modo chiaro gli obiettivi e la strategia dell’azienda, di ogni ufficio e di ogni risorsa al proprio interno. Ogni processo, per quanto possibile, dovrà essere accessibile da remoto, permettendo alle risorse di avere sempre a disposizione gli strumenti di lavoro, ottimizzando gli spostamenti e assumendo responsabilità e deleghe su obiettivi ben definiti. Oltre alla possibilità di lavorare ovunque siamo, la digitalizzazione e lo smart working comporteranno la gestione del lavoro per obiettivi, completamente svincolati da orari. Le attività dovranno essere condivise e ben definite, i risultati misurabili. Ci si accorge, e l’emergenza ne è prova chiara, di come dipendenti e collaboratori debbano essere messi al centro delle decisioni: le persone in azienda possono fare davvero la differenza e portare al successo le iniziative aziendali. Siamo sempre più spinti verso il concetto che potremmo riassumere facilmente in due parole: people centricity».

Ai manager è quindi richiesto sempre più un approccio di ascolto attivo alle esigenze e di condivisione della strategia, l’adesione ai progetti da parte di tutti è lo strumento principe per il raggiungimento degli obiettivi. È ora quindi di fare un salto in avanti, adottando uno stile manageriale che metta al centro le persone. Questo focus permetterà, a cascata, di generare forte spirito di squadra, adesione agli obiettivi e quindi di portare i risultati pianificati; saranno le risorse interne all’azienda, messe al centro, a portare a loro volta alla customer centricity. Potremmo riassumere in tre punti le macro-regole del manager per gestire le risorse:
- Veicolare una comunicazione chiara e spirito di squadra, sempre e a maggior ragione quando il team non è fisicamente all’interno dello stesso spazio;
- Condividere gli obiettivi e a cascata le relative attività e i tempi per raggiungerli;
- Essere reperibile e a supporto delle risorse con un ascolto attivo delle esigenze di ognuno.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: