venerdì 3 febbraio 2023
Insostenibile il costo per l'assistenza in caso di non autosufficienza. Il 61% degli anziani ha redditi al di sotto dei 20mila euro lordi. Nuovo appello al governo per incentivi fiscali alle famiglie
Solo il 4% dei pensionati può permettersi una badante
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Solo il 4% dei pensionati può permettersi una badante convivente con un regolare contratto di lavoro. Questa la conclusione a cui è giunto l'Osservatorio Domina (associazione nazionale delle famiglie datori di lavoro domestico) incrociando i dati sulle pensioni con quelli degli aumenti del nuovo contratto nazionale del lavoro domestico, che sono stati adeguati all'inflazione. La premessa da cui parte Domina è che il 61% degli anziani ha un reddito complessivo al di sotto dei 20mila euro annui ovvero 14.600 spendibili al netto delle tasse. Il 21% dei pensionati ha un reddito tra i 20mila e il 29mila e soltanto il 16,1% superiore ai 29mila.

I costi annui per un lavoratore domestico variano da 2mila euro (per cinque ore a settimana) a oltre 16mila per un'assistenza di 54 ore con convivenza, con aumento medi dell'8% entrati in vigore a gennaio. Il margine di risparmio da destinare ad un aiuto per il pensionato medio è assai ridotto senza ricorrere ai familiari: la maggior parte può permettersi qualche ora a settimana per le pulizie ma appena il 7,5% può sostenere la spesa per un lavoratore a tempo pieno (40 ore), percentuale che scende al 4,1% in caso di anziano non autosufficiente che ha bisogno di una badante con formazione specifica e convivente (con contratto di 54 ore). Sono più di un milione i datori di lavoro domestico (il 67,4% dei quali over 60) che stanno affrontando gli aumenti previsti dal contratto.

Il rischio secondo Domina è che a fronte di costi in forte aumento si alimenti il lavoro nero, in un ambito in cui il tasso di irregolarità è già del 52%. Per questo sono necessarie misure di sostegno alle famiglie. "Il costo di un'assistenza prolungata può essere molto oneroso: è necessario dare nuovi incentivi fiscali alle famiglie in modo che riescano a far fronte in modo regolare alle problematiche legate alla non autosufficienza. Il rischio, visti gli aumenti retributivi dovuti all'incremento del costo della vita è che le famiglie preferiscano la via dell'informalità con i rischi connessi" ha sottolineato il segretario generale Lorenzo Gasparrini.

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