venerdì 21 aprile 2023
I dati Eurostat su fine 2022 mostrano che non è uno dei cali più forti della zona euro, ma la tendenza verso il basso (soprattutto grazie all'aumento del Pil) è positiva
Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, a colloquio con Christine Lagarde, presidente della Bce

Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, a colloquio con Christine Lagarde, presidente della Bce - Mef

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Non avrà ottenuto il terzo maggiore ribasso tra quelli dei Paesi dell’Unione Europea (come ha scritto, con un eccesso di entusiasmo, qualche agenzia di stampa) ma è vero che il rapporto debito-Pil italiano nell’ultimo trimestre del 2022 è sceso.


Nell’aggiornamento dei dati sulla contabilità pubblica, Eurostat sottolinea che il rapporto medio debito-Pil dell’area euro è sceso da 93% del terzo trimestre al 91,6% nel quarto. L’Italia da questo punto di vista è uno dei Paesi virtuosi, con un calo di 1,5 punti percentuali (di poco migliore della media della zona euro) sul trimestre precedente e di 5,5% punti rispetto a un anno fa: il rapporto debito-Pil è sceso al 144,4%

Il calo è stato reso possibile dall’aumento del Pil (spinto dall'inflazione), perché com’è noto il debito in valori assoluti ha continuato a crescere, chiudendo l’anno a 2.757 miliardi di euro, secondo maggiore debito pubblico in termini assoluti della zona euro, inferiore solo a quello della Francia (che ammontava a 2.950 miliardi a fine dicembre) e superiore a quello della Germania, che ha chiuso il 2022 a 2.563 miliardi.

A livello di rapporto debito-Pil soltanto la Grecia, con il suo 171,3%, fa peggio dell’Italia, mentre al terzo posto degli Stati più indebitati c’è il Portogallo (con un 113,9%), seguito da Spagna (113,2%) e Francia (111,6%).



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