mercoledì 9 settembre 2009
Confindustria ha aggiornato le proprie stime macroeconomiche sull'Italia con una crescita del Pil nel 2010 a +0,8% ma prevede che le imprese, esaurita la cassa integrazione, debbano tagliare posti di lavoro per ripristinare la produttività a livelli pre crisi. Il centro studi di Confindustria vede un calo di 700.000 unità di occupati dal livello del quarto trimestre 2008 al quarto trimestre 2010.
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Confindustria ha aggiornato le proprie stime macroeconomiche sull'Italia con una crescita del Pil nel 2010 a +0,8% ma prevede che le imprese, esaurita la cassa integrazione, debbano tagliare posti di lavoro per ripristinare la produttività a livelli pre crisi. Il centro studi di Confindustria vede un calo di 700.000 unità di occupati dal livello del quarto trimestre 2008 al quarto trimestre 2010 con 577.000 posti persi nel 2009 e altri 120.000 nel 2010.I nuovi scenari economici, presentati nel corso di un convegno su "Le sfide della politica economica", prevedono che il Pil italiano cali del 4,8% (la stima era del -4,9% a giugno) nel 2009 e torni a crescere dello 0,8% (era 0,7%) nel 2010. Il tasso di dicoccupazione è visto all'8,3% nel 2009 e al 9,5% nel 2010. La ripresa però, ha spiegato il capo economista di Confindustria Luca Paolazzi "non risolve i problemi creati dalla crisi, siamo dentro fino al collo alle conseguenze economiche della crisi"."Il ritorno dell'economia ai livelli pre crisi non avverrà rapidamente e forse in alcuni casi non avverrà mai", ha spiegato l'economista spiegando l'attuale congiuntura con l'immagine di un bosco dopo un incendio in cui riprendono a germogliare solo alcuni rami. "L'incendio è spento ora il problema è rimboschire", ha detto. Per i conti pubblici il deficit è visto al 5,2% nel 2009 (era stimato al 4,9% a giugno) e al 5% nel 2010 (era 4,7%) con un debito a 114,8% nel 2009 e 117,8 nel 2010 (poco variati dalla precedente stima).
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