giovedì 5 maggio 2016
I nuovi assunti non sono più visti come dei “pivellini”, ma come un patrimonio da valorizzare. E di loro se ne prendono cura le alte sfere.
Come cambia il primo giorno di lavoro
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Finito il tempo in cui il nuovo assunto veniva sbrigativamente presentato ai colleghi e abbandonato alla sua scrivania, oggi assistiamo a politiche di On-Boarding (l’inserimento in azienda dei neo assunti) sempre più mirate e raffinate.L’On-Boarding si sta affermando sempre più come priorità aziendale ed efficace strumento di attrazione e fidelizzazione di talenti e sta assumendo una nuova veste, nel segno di un approccio olistico ai “primi passi” in azienda.La recente Ricerca (aprile 2016) effettuata da Top Employers Institute su oltre 600 aziende in 102 Paesi del mondo, tra cui le 66 aziende certificate Top Employers Italia, ha evidenziato che un primo impatto positivo e un percorso particolareggiato e personalizzato è un ottimo strumento per accogliere i neo assunti, preparare il terreno per svilupparne appieno il loro potenziale e renderli pienamente produttivi più rapidamente già nella fase iniziale d’inserimento, e aumentare l’attrattività aziendale. Nel percorso di On-Boarding non solo viene coinvolto e responsabilizzato in prima persona il Top Management, ma i neo assunti vengono dotati di tutti gli strumenti per conoscere l’azienda in ogni suo settore e anche caldamente invitati ad attività di socializzazione in rete con i colleghi.Ecco i risultati della ricerca Top Employers Institute (dati italiani).Coinvolgimento del Top ManagementIl processo di On-Boarding vede un coinvolgimento del 94% dei Business Leader, ritenuti responsabili delle strategie e attività relative. Nel 71% dei casi sono proprio i membri del Top Management ad accompagnare in azienda e presentare i neo assunti ai colleghi e nel 77% sono previsti incontri con l’Executive Management entro i primi sei mesi dall’assunzione.Gli strumenti per un efficace inserimentoOltre all’ovvio incontro con il manager di riferimento (effettuato nel 100% dei casi), che illustra le procedure Hr, la cultura aziendale, i compiti e le aspettative, nel 94% delle aziende viene fornito un dettagliato manuale di inserimento; nell’82% vengono stabilite riunioni periodiche per verificare come sta procedendo il percorso di inserimento; oltre la metà (59%) prevede l’assegnamento di un buddy al neo assunto e un 58% di aziende mette a disposizione del futuro dipendente un “pacchetto pre-assunzione” che illustra le caratteristiche aziendali e quale sarà il suo percorso aziendale. Una formazione lunga un annoFino a pochi anni fa, il processo di On-Boarding durava al massimo 2-3 giorni ed era di stampo generalista, uguale per tutti. Oggi, si adottano processi che durano dai tre ai sei mesi, veri percorsi di formazione che in qualche caso possono arrivare anche a 12 mesi e che sono sempre più personalizzati. Nell’88% delle aziende sono previsti percorsi di formazione specifici e mirati e nel 52% vengono programmati incontri di verifica e sessioni di follow-up a un anno dall’assunzione.Non solo lavoro, ma anche vita sociale con i colleghiIl dato più innovativo è quello relativo alla vita e alle attività non strettamente lavorative e/o produttive. Nelle aziende si è osservato un crescente interesse e attenzione verso le attività di socializzazione e interazione con i colleghi, nel segno di un inserimento armonioso non solo a livello professionale, ma anche umano. Ecco allora che un efficace processo di On-Boarding caldeggia nel 76% le attività social con i colleghi, nel 67% sollecita la condivisione delle esperienze tramite i social media, nel 65% organizza pranzi e cene con il team, nel 55% promuove eventi di social networking.On-Boarding sempre più tecnologicoLa tecnologia assume un ruolo centrale nella razionalizzazione dell’On-Boarding, e rappresenta anche uno strumento di facilitazione e monitoraggio per individuare esigenze specifiche, creare piani di apprendimento, impostare moduli di e-learning, oltre che per aiutare i dipendenti a connettersi, coinvolgere e condividere. L’ 88% delle aziende ha un portale di On-Boarding dedicato, il 26% ha un sistema di gestione delle pratiche di On-Boarding e il 18% permette ai futuri dipendenti di accedere a una piattaforma di On-Boarding on line ancora prima del primo giorno di lavoro in azienda.Commenta David Plink, ceo di Top Employers Institute: «Un processo di On-Boarding efficace e ben strutturato significa la possibilità di avere più rapidamente dipendenti pienamente produttivi e consapevoli della cultura aziendale. Inoltre, in una situazione di mercato in cui i candidati hanno sempre più accesso alle informazioni relative all’azienda in cui andranno a lavorare, un percorso di On-Boarding ben strutturato e che valorizzi l’integrazione sociale e culturale dei nuovi assunti rappresenta un importante elemento di attrazione e fidelizzazione dei talenti e aumenta sensibilmente l’appealing aziendale».
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