mercoledì 22 gennaio 2025
La richiesta è quella di porre un limite alla ricchezza che è potere. Oltre il 70% concorda sul fatto che i super ricchi influenzino in modo sproporzionato l'opinione pubblica
Tra i firmatari dell'appello a sinistra il milionario britannico Phil White che fa parte dei Patriotic Millionaires a destra Marlene Engelhorn che aveva avviato una petizione chiamata Taxmenow per chiedere una maggiore tassazione dei patrimoni in Austria e Germania

Tra i firmatari dell'appello a sinistra il milionario britannico Phil White che fa parte dei Patriotic Millionaires a destra Marlene Engelhorn che aveva avviato una petizione chiamata Taxmenow per chiedere una maggiore tassazione dei patrimoni in Austria e Germania - ANSA

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In 370, tra milionari e miliardari, hanno firmato una lettera, indirizzata ai leader che partecipano al Forum di Davos, in cui si manifesta la volontà di pagare più tasse, chiedendo di porre un limite alla concentrazione sempre più estrema della ricchezza che è sinonimo di potere e influenza.

Il 63% dei milionari dei Paesi del G20 ritiene che l'influenza di un ristretto numero di super ricchi sulla presidenza Trump rappresenti una minaccia per la stabilità globale. Secondo un sondaggio condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires International a corredo, di una lettera aperta "We must draw the line" sottoscritta da più di 370 tra miliardari e milionari di 22 Paesi che chiedono ai leader presenti a Davos di porre un freno all'enorme concentrazione di ricchezza che compromette la qualità delle nostre democrazie e la tenuta della coesione sociale.

Nella lettera si legge: «La ricchezza non riguarda più semplicemente il valore. Riguarda il controllo. Se voi, i nostri leader eletti, continuate a trascurare la crisi dell'estremismo della ricchezza, le fondamenta fratturate delle nostre democrazie duramente conquistate subiranno ulteriori danni.
In tutto il mondo, alcuni di coloro che godono dello stesso status economico di noi godono anche di livelli incalcolabili di influenza e potere. Una manciata di esseri umani estremamente ricchi controlla i media, che blandiscono, convincono e talvolta disinformano; influenzano indebitamente i nostri sistemi legali, trasformando la giustizia in ingiustizia; e stanno aiutando a gestire le nostre democrazie in declino.
Dovremmo preoccuparci di dove questo ci sta portando. L'oligarchia non può nascere dalla paura politica di turbare i super ricchi».

Tra i firmatari dell'appello in collaborazione con Oxfam, Millionaires for Humanity, taxmenow e pubblicato all'indomani dell'insediamento del nuovo presidente Usa - ci sono Abigail Disney, Marlene Engelhorn, Brian Eno e Richard Curtis.

«È facile considerare l'elezione di una figura come Donald Trump come un'aberrazione, ma non è questo il caso - ha dichiarato Abigail Disney, membro dei Patriotic Millionaires - Donald Trump, insieme al suo "migliore amico" Elon Musk, sono il risultato di decenni di inerzia dei leader mondiali, incapaci di arginare livelli di disuguaglianza sempre più estremi. Difficile essere ottimisti per i prossimi quattro anni - e forse anche più - ma se la politica vuole fare qualcosa per garantire la stabilità delle nostre democrazie, non deve far altro che tassare di più i ricchi come me».

Tra le evidenze del sondaggio, che ha interpellato 2.902 milionari dei Paesi del G20 risulta che due terzi degli intervistati ritengono che i super-ricchi abbiano interferito in modo improprio nelle elezioni Usa; oltre il 70% concorda sul fatto che i super ricchi influenzino in modo sproporzionato l'opinione pubblica; 7 su 10 ritengono che il potere di influenza dei super-ricchi stia portando ad un calo di fiducia dei cittadini verso la democrazia, le istituzioni; il 70% è favorevole ad un aumento delle tasse sui super-ricchi, per ridurre le disuguaglianze e aumentare gli investimenti nei servizi pubblici.

Rivolgendosi ai leader mondiali, i firmatari della lettera "We must draw the line" sostengono: «La ricchezza non è più semplicemente una questione di valore. È una questione di controllo. Se voi, leader politici, continuerete a trascurare la crisi derivante da questa vertiginosa concentrazione di ricchezza, le già vacillanti fondamenta delle nostre sudate democrazie subiranno ulteriori danni».

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