lunedì 20 novembre 2023
L'inventore di ChatGPT è stato sostituito da Emmett Shear a Open AI, da cui sarebbero in uscita decine di sviluppatori, con Google pronta ad approfittarne. E Meta la divisione di IA responsabile
Sam Altman, fondatore di OpenAI

Sam Altman, fondatore di OpenAI - Reuters

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Da OpenAI, la società da cui è nata la rivoluzionaria ChatGPT, a Microsoft, che proprio di OpenAI è uno dei principali investitori. La parabola del siluramento di Sam Altman dalla sua stessa creatura si è risolta nell’arco di un lungo e movimentato weekend nel mondo delle big tech, un weekend che ha visto anche la nomina di Emmett Shear, ex ceo della piattaforma di streaming Twitch, a nuovo numero uno di OpenAI. Caselle e nomi che si muovono in un comparto tecnologico in cui già tutti si chiedono quale sarà la prossima grande invenzione, prima ancora che si sia in pieno compresa l’evoluzione di uno strumento come ChatGPT che ha rivoluzionato l’intelligenza artificiale, ponendo anche questioni etiche non secondarie. Nella stessa OpenAI il terremoto sembra tutt’altro che finito: ieri oltre 500 dipendenti, inclusi diversi top manager, hanno minacciato di andarsene, chiedendo le dimissioni del consiglio di amministrazione, responsabile della cacciata di Altman che mette in bilico il futuro stesso della società.

Ancora venerdì sera, sostengono diverse fonti, Altman stava programmando di istituire una nuova società di intelligenza artificiale insieme a Greg Brockman, co-fondatore e presidente di OpenAI, e ad alcuni sviluppatori, dopo aver sottoposto negli ultimi mesi diverse idee per nuovi progetti agli investitori. Lo scorso mese, durante un tour di fundraising in Medio Oriente, Altman aveva anche prospettato un piano per sviluppare semiconduttori appositamente studiati per l’intelligenza artificiale da mettere in competizione con quelli prodotti dal gruppo Nvidia. Sabato, la notizia del suo defenestramento da parte del consiglio di amministrazione di OpenAI era arrivata inaspettata ai più. Un post sul sito della società sottolineava che il consiglio non aveva più fiducia nella leadership di Altman, perché quest’ultimo “non è stato sempre sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio di amministrazione”.

Lo spodestamento di colui che è considerato il padre dell’intelligenza artificiale generativa ha provocato ogni sorta di speculazione sui reali motivi dietro la mossa di OpenAI, che Altman aveva fondato nel 2015 insieme, tra gli altri, a Elon Musk come un’organizzazione non profit con l’obiettivo originale di costruire un'intelligenza artificiale “a beneficio di tutta l'umanità”. Nel 2019 la società era stata però rimodellata e pesantemente finanziata da Microsoft. L'anno scorso OpenAI ha lanciato ChatGPT, uno strumento basato sull'intelligenza artificiale basato su testo che consente agli utenti di inserire richieste e ricevere risposte simili a quelle umane ed è ora utilizzato da milioni di persone. Dopo il lancio di ChatGPT, Altman è diventato una sorta di guru nella Silicon Valley e oltre, ed è visto come un pioniere nel mondo dell'intelligenza artificiale.

Durante il fine settimana, secondo diverse fonti, diversi investitori avrebbero fatto pressing sulla società perché Altman venisse rimesso al suo posto, e lo stesso Altman avrebbe chiesto le dimissioni del cda per il suo ritorno. OpenAI ha invece scelto di affidarsi a Emmett Shear, mentre ad aprire le porte ad Altman è stata a quel punto Microsoft, che ha sottolineato comunque di restare impegnata nella sua “partnership con OpenAI” dicendosi fiduciosa nella nostra roadmap di prodotti, nella nostra capacità di continuare a innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato al Microsoft Ignite, e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner".

Quanto accaduto ad Altman potrebbe però avere conseguenze non secondarie. Secondo il sito The Information, che cita fonti interne alla società, decine di membri dello staff di OpenAI avrebbero annunciato nelle ultime ore di aver intenzione di lasciare l’azienda dopo l’addio del fondatore, un passaggio che potrebbe ostacolare la capacità dell'azienda di intelligenza artificiale di continuare ad innovare e quindi ad andare avanti. Lo stesso sito osserva che lo scossone-Altman potrebbe cambiare anche il corso dell'intelligenza artificiale, incoraggiando una serie di rivali, come Google, che hanno cercato di assumere personale di OpenAI nelle ultime 48 ore. Secondo la Reuters, sarebbero addirittura 500 i dipendenti di OpenAI ad aver minacciato di lasciare la società, chiedendo la testa di tutto il consiglio di amministrazione.

Meta, la società di Mark Zuckerberg, avrebbe intanto chiuso il suo team di esperti al lavoro sulle tematiche dell'intelligenza artificiale responsabile, secondo comunicazioni interne dell'azienda visionate da The Information. Il gruppo Responsible AI rappresentava un costo da rivedere, tanto che i suoi membri sono stati dedicati ad altre divisioni di Meta, incentrate sullo sviluppo di prodotti e servizi basati sull'intelligenza artificiale generativa, business principale di OpenAI. L'unità Responsible AI di Meta era stata creata per identificare le eventuali criticità nello sviluppo e soprattutto l'addestramento di modelli di intelligenza artificiale, con un occhio ai problemi derivanti dall'utilizzo di software di intelligenza artificiale per la moderazione dei contenuti online.


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