lunedì 9 ottobre 2023
Occupazione diretta di 7.500 dipendenti, cui vanno aggiunti altri 30mila addetti nell'indotto. Molto richiesto l'idrosommelier
Alcune bottiglie di acqua minerale

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Ogni anno in Italia vengono confezionati 16 miliardi e mezzo di litri di acqua, di cui quasi 15 destinati al mercato interno, con una crescita dell’8% rispetto al 2022 e un giro di affari di 3,1 miliardi di euro, secondo i dati Beverfood. Numeri da capogiro che confermano il primato storico del nostro Paese nel mercato delle acque confezionate: un primato esteso anche all’estero, con il 10% della produzione distribuito in Europa e Stati Uniti, che delle etichette made in Italy apprezzano le qualità organolettiche e il packaging curato ed elegante. Il settore delle acque minerali esprime nel nostro Paese una occupazione diretta di 7.500 dipendenti, cui vanno aggiunti altri 30mila occupati nell'indotto (fornitura di packaging, servizi di trasporto e logistica, distribuzione e vendita nel dettaglio e nei pubblici esercizi). Quello delle acque minerali in Italia è un mercato che continua a beneficiare del favore dei consumatori. Siamo primi in Europa e secondi al mondo per consumo di acqua in bottiglia. E si sta facendo strada un nuovo segmento: quello delle acque aromatizzate e funzionali, ovvero arricchite con sali minerali, vitamine o proteine. Presenti nel nostro Paese già da qualche anno vivono una particolare dinamicità e una tendenza positiva di crescita grazie a continue innovazioni: estratti botanici, vitamine ed elettroliti che si traducono in benefici specifici per i bisogni sempre più evoluti dei consumatori italiani. In questa famiglia possiamo distinguere fra: acque aromatizzate, prive o a ridotto contenuto di zucchero, un’alternativa all’acqua minerale per l’idratazione quotidiana, e acque funzionali, che invece sono integrate con vitamine, sali minerali, peptidi o estratti vegetali. «In Italia questo mercato – spiega Andrea Marino, direttore commerciale di Ferrarelle Società Benefit – vale circa 49 milioni di euro con una tendenza in crescita a doppia cifra del +11%. La domanda di prodotti che offrono benefici aggiuntivi per la salute, come le acque funzionali con vitamine e minerali, è aumenta così come la penetrazione che si attesta al 20%». Le acque addizionate, infatti, in Italia hanno già raggiunto circa tre milioni di famiglie. Il comparto annovera ben 300 marche di acque confezionate e 130 unità imbottigliatrici. I primi otto gruppi veicolano il 69% del mercato. Su queste cifre, le acque minerali in bottiglia (plastica 81% e vetro 16%) coprono il 97% del mercato. Le altre categorie di acque confezionate (boccioni, brik, lattine e metallici) rappresentano solo il 3% del totale e coprono alcuni piccoli segmenti di consumo. I canali della distribuzione moderna (iper, super, libero servizio, discount) rappresentano la parte prevalente (75%) del mercato delle acque minerali e lo scorso anno hanno raggiunto gli 11,2 miliardi di litri (+6,9% sul 2021). A valore l’incremento è stato molto più consistente (+16,7%) portandosi a circa 2,5 miliardi di euro, dovuto all’aumento dei prezzi per recuperare i rincari di energie, confezionamento e logistica. «In particolare è aumentata la quota del discount, canale che ha meglio performato con un incremento dei volumi di vendite del 9%», osserva Fortuna. Il resto è assorbito da dettaglio tradizionale e door to door (9%) e Horeca (16%), quest’ultima in ripresa dopo la contrazione portata dalla pandemia. La categoria delle acque piatte (lisce, non gasate, ovvero “naturali”) è quella più consumata con una quota del 69% del totale (più alta nei consumi domestici), seguita dalla acque gassate (17%) ed effervescenti naturali (14%).

Le professioni legate alle acque minerali

Per il mercato nazionale delle acque minerali c'è bisogno di figure commerciali per lo sviluppo delle vendite e anche di molte figure per la produzione. I percorsi formativi sono necessari e dipendono molto dalla tipologia di attività che si intende intraprendere all'interno di una azienda. Senza dubbio la formazione è importante, quindi sono consigliati gli istituti tecnico-professionali o per gli aspetti più approfonditi sull'acqua minerali le facoltà di Chimica o anche Biologia. Per la parte amministrativa è importante possedere competenze legali e contabili, mentre la conoscenza di dell'inglese (e anche di un'altra lingua) è indispensabile, poiché l'esportazione rappresenta un aspetto fondamentale dell'attività d'impresa. Tra le nuove professioni l'idrosommelier: il professionista capace di aiutare il consumatore a scegliere con la massima consapevolezza l'acqua minerale più adatta da abbinare a un determinato cibo. L'offerta e le proprietà delle acque sono infatti molteplici e variegate. L'acqua non è, come si potrebbe erroneamente pensare, una sola, insapore, incolore e inodore. Attraverso la degustazione delle acque minerali scopriamo quanto esistano acque più adatte ad accompagnare una pietanza o un vino per esaltarne il gusto. Il consumatore deve essere in grado di comprendere le proprietà organolettiche dell'acqua, le caratteristiche fisiche e chimiche percepite dagli organi di senso. Bere acqua, infatti, è un esperienza sensoriale, che esalta le nostre capacità di riconoscere sapori, gusti e profumi attraverso l'olfatto, il gusto e la vista. L'Adam-Associazione degustatori acque minerali organizza periodicamente corsi sempre più frequentati e strutturati per formare professionisti che sono sempre più conosciuti e richiesti nel mondo del lavoro.




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