Tornare in sella: quando la passione batte la disabilità

In pista con l'associazione Diversamente Disabili e BMW che mettono in moto chi pensava di non poterlo più fare. Ecco cosa fanno e cosa dicono
September 30, 2025
Tornare in sella: quando la passione batte la disabilità
La responsabilità sociale per BMW è un impegno costante da molti anni. Un impegno che si è confermato qualche giorno fa sul circuito Tazio Nuvolari di Cervesina, dove BMW Motorrad si è schierata nuovamente al fianco dell’associazione Di.Di. Diversamente Disabili, supportandola ancora una volta nell’organizzazione di un corso di guida dedicato a mettere, o rimettere, in sella motociclisti con disabilità, spesso a causa di un incidente che ha tagliato loro le gambe. E non è una metafora.
"Queste attività fanno parte della nostra cultura”, esordisce Alessandro Salimbeni, Direttore di BMW Motorrad Italia, “Sono solide e portano valore aggiunto a quella che chiamiamo restituzione, che vuol anche dire partecipazione. Un’azienda che conquista il successo e la leadership deve condividere questi benefici con la società, avvicinando il cuore della marca BMW Motorrad perché questi valori sono nel nostro DNA. Il programma SpecialMente, da oltre dieci anni, trasforma progetti sociali in azioni concrete, collaborando con realtà del territorio e offrendo risorse per crescere insieme, dando certezza di continuità. L’associazione Di.Di. Diversamente Disabili di Emiliano Malagoli rappresenta un impegno strutturato verso l’inclusione sociale, non come principio astratto, ma come opportunità reale per persone, famiglie e comunità. La moto riflette questo spirito, perché il motociclista è appassionato, coraggioso, intraprendente, solidale: insieme, responsabilità sociale e passione condivisa guidano il percorso".
Fondata nel gennaio 2013, l’associazione Diversamente Disabili si distingue per il suo importante ruolo sociale, organizzando e dando supporto ai campionati paralimpici di motociclismo, tra cui il Trofeo Octo Cup e l’European Handy Bridgestone Cup, dove Di.Di. si presenta come portatrice dei colori BMW. L'associazione organizza corsi di guida sicura in pista, corsi specifici per il conseguimento della patente AS, una patente speciale che permette a persone con disabilità di guidare tutti i motoveicoli con massa complessiva fino a 1,3 tonnellate, a patto che il veicolo sia stato modificato in base alla disabilità del conducente, oltre a programmi di educazione stradale nelle scuole, contribuendo così a sensibilizzare e formare le nuove generazioni.
Anche quest’anno il momento più emozionante è stato il corso di guida per moto dedicato a motociclisti con disabilità, che è alla base dell’attività di questa associazione, dove hanno partecipato una quindicina di ragazzi, raggruppati in tre gruppi e seguiti da altrettanti istruttori. I ragazzi disabili hanno utilizzato le abilità residue per fare cose incredibili in pista, adottando quell’atteggiamento propositivo e costruttivo che consente di superare anche difficoltà e costrizioni che sembravano insuperabili.
Ma i protagonisti, quelli che hanno partecipato in prima persona a questa giornata, cosa dicono? Luca: “Beh, è andata bene, un sacco di emozione! Tornare in sella per la prima volta dopo l’incidente è stato bellissimo. Una cosa graduale, passo passo, ma chi vuole tornare in sella lo deve fare il più presto possibile: insomma, un’esperienza da ripetere”. Massimiliano: “Esperienza molto strana, ma nessuna paura. Appena entrati in pista, vedere tanta strada. Per me non era un vero ritorno in sella, perché è già da quattro anni che lo faccio non ostante la mia malformazione; ma è la prima volta che lo faccio in pista”. Mattia: “Io ho accompagnato Max, ma per fortuna non ho avuto incidenti; prima volta in pista: un’emozione, sembra di essere in Moto GP e per la prima volta vai in moto senza avere paura della strada e di quello che può succedere”. Luca: “tornare in sella è una grande emozione, per uno che andava in moto da quattordici anni; specialmente andando in pista, anche se è già la terza volta dopo l’incidente. Emozionato, certo, ma senza paura: altrimenti non avrei fatto il corso; quando c’è la passione, non si pensa a quello che è successo. Certo ci vuole una moto particolare, con cambio automatico e frizione automatica; e per la patente AF, vedremo se avrò le caratteristiche per farla”. La passione, appunto, non conosce ostacoli.

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