Veterinari, la sfida dell'innovazione
Il 59% dei professionisti europei intervistati valuta l’ipotesi di lasciare il settore, mentre la domanda di servizi continua ad aumentare

I cambiamenti culturali, strutturali e demografici stanno trasformando anche la professione veterinaria. Che sta affrontando una situazione estremamente complessa. Zoetis - società che opera attraverso Zoetis Italia, con sede a Roma, e Zoetis Manufacturing Catania, uno dei siti produttivi del gruppo - ha svolto un'indagine con l'obiettivo di far emergere le sfide che i veterinari si trovano ad affrontare, per stimolare una riflessione su eventuali soluzioni che possano contribuire a garantirne la sostenibilità. Lo studio ha rilevato che il 59% dei professionisti europei intervistati valuta l’ipotesi di lasciare il settore, mentre la domanda di servizi continua ad aumentare. Nella stessa indagine, quasi la metà dei veterinari (48%) ha dichiarato di soffrire frequentemente di sindrome da burnout, mentre il 70% ha affermato di usufruire ogni anno di congedi per motivi di malessere psicologico. Una situazione, questa, che minaccia non solo le carriere dei singoli professionisti, ma l’intera infrastruttura veterinaria, con potenziali ripercussioni sul benessere degli animali, sulla salute pubblica e sulla sicurezza alimentare.
«Per Zoetis, la formazione è il motore pulsante che ci guida costantemente verso la nostra missione: prenderci cura del mondo e dell’umanità migliorando la salute animale - spiega Carmelo Lombardo, presidente del Consiglio di amministrazione e amministratore delegato di Zoetis -. Solo attraverso un aggiornamento continuo i veterinari possono rimanere sempre aggiornati sulle nuove tecniche, ricerche e tendenze nel campo della salute animale, al fine di affrontare con competenza le sfide di una professione in costante evoluzione. Il valore che l’azienda attribuisce alla formazione è confermato dai dati: solo nei primi sei mesi del 2025, le nostre business unit – Animali da Compagnia, Animali da Reddito e Diagnostica – hanno erogato quasi 100 corsi di formazione fra eventi e webinar, raggiungendo oltre 1.500 professionisti. Siamo convinti che investire nella formazione sia il modo migliore per sostenere la crescita della professione veterinaria e garantire un servizio di qualità a tutta la comunità».
Il 59% dei veterinari europei intervistati chiede ai leader del settore, ai decisori politici e alla comunità veterinaria di mettere in atto i cambiamenti sistemici necessari per affrontare la difficile questione della permanenza nella professione veterinaria. Sono tre i fattori convergenti che rendono indispensabile un’azione strategica immediata:
1. Crescita della domanda post-pandemica: l’aumento del numero di persone che hanno adottato animali da compagnia ha portato a un incremento significativo della richiesta di servizi veterinari.
2. Cambiamento demografico: la forza lavoro è sempre più giovane e prevalentemente di sesso femminile, con nuove priorità orientate alla flessibilità e al benessere personale.
3. Evoluzione nella relazione con il cliente: gli animali, considerati parte integrante della famiglia, generano aspettative emotive ed etiche più elevate, aumentando il carico di stress sui veterinari.
«In Zoetis - continua Lombardo - il ruolo del veterinario è centrale e rappresenta un vero valore aggiunto per l’azienda. Circa il 60% della nostra popolazione aziendale è costituita da professionisti con formazione veterinaria o tecnico-scientifica, e in molti casi si tratta di persone che hanno esercitato la professione. Questa competenza rappresenta un requisito importante per l’accesso a diversi ruoli chiave all’interno dell’organizzazione, come ad esempio l’Informatore Scientifico Veterinario o il Tecnico Veterinario. Questa forte presenza di profili veterinari ci consente di interpretare con maggiore precisione le esigenze dei nostri clienti, creando relazioni basate sulla fiducia e diventando per loro un punto di riferimento tecnico-scientifico e commerciale in merito alle soluzioni del portafoglio Zoetis. I requisiti e le competenze specifiche variano naturalmente a seconda del ruolo, ma in ogni candidatura cerchiamo motivazione, spirito di squadra e la volontà di mettersi in gioco per contribuire concretamente al miglioramento del benessere animale. Altri elementi che valorizziamo nel percorso di selezione includono la provenienza da contesti multinazionali e internazionali, che favoriscono l’adattabilità e l’apertura a prospettive globali. Inoltre, i nostri colleghi incarnano i valori che guidano ogni nostra azione, tra cui senso di responsabilità, attenzione al cliente, spirito di squadra e coesione. Tutti questi principi, insieme alla competenza e all’energia delle nostre persone, contribuiscono ogni giorno ad alimentare il nostro purpose aziendale.
Infine, per facilitare i talenti del futuro, abbiamo recentemente sviluppato una nuova piattaforma digitale che rende ancora più semplice e trasparente il processo di candidatura alle posizioni aperte in Zoetis, migliorando l’esperienza di chi desidera unirsi alla nostra squadra».
Mentre sono tre i pilastri strategici necessari per la trasformazione:
Infine, per facilitare i talenti del futuro, abbiamo recentemente sviluppato una nuova piattaforma digitale che rende ancora più semplice e trasparente il processo di candidatura alle posizioni aperte in Zoetis, migliorando l’esperienza di chi desidera unirsi alla nostra squadra».
Mentre sono tre i pilastri strategici necessari per la trasformazione:
1. Riorganizzare le strutture veterinarie
Modernizzare le strutture operative per allinearsi alle aspettative della forza lavoro attuale:
● Maggiore integrazione dello staff: distribuire efficacemente il carico di lavoro, valorizzando il ruolo degli infermieri veterinari e del personale di supporto.
● Efficienza tecnologica: introdurre la telemedicina, la diagnostica basata su Ia-Intelligenza artificiale e gli strumenti digitali necessari per ridurre il carico di lavoro dei professionisti.
● Cambiamento culturale: passare dai modelli basati sulla resistenza individuale a pratiche di lavoro di squadra flessibili e sostenibili.
La ricerca ha evidenziato che il 25% dei veterinari ritiene che un miglior equilibrio tra vita personale e professionale aumenterebbe la soddisfazione e il benessere individuale; il 30% sostiene che sia necessaria una formazione più approfondita per il personale di supporto, affinché possa assumere maggiori responsabilità; mentre il 23% dichiara che l’affiancamento professionale e il supporto tra pari contribuirebbero a migliorare la soddisfazione in ambito lavorativo.
2. Adattarsi alle esigenze dei clienti
Trasformare l’interazione con il cliente per equilibrare la qualità dell’assistenza e il benessere dei veterinari professionisti:
● Formazione orientata alla comunicazione e all’etica: rafforzare la capacità dei veterinari di gestire interazioni complesse dal punto di vista emotivo ed etico con il cliente.
● Gestione remota dei clienti: utilizzare piattaforme digitali per migliorare la comunicazione con il cliente e superare le distanze fisiche.
● Quadri etici di supporto: attuare pratiche riflessive per controllare lo stress emotivo e morale.
Lo studio ha evidenziato che il 59% dei veterinari riconosce che le relazioni con i clienti influenzino spesso in maniera positiva la soddisfazione e il benessere lavorativo, dimostrando quanto tali rapporti siano fondamentali per migliorare la motivazione sul lavoro.
3. Ampliare l’accesso alla professione
Espandere e diversificare l’accesso alle carriere veterinarie per rafforzare la resilienza della professione:
● Introduzione di nuovi percorsi: promuovere apprendistati e offrire maggiori opportunità di finanziamento per attrarre candidati con competenze diversificate.
● Reclutamento mirato: colmare le gravi carenze nei contesti rurali e zootecnici attraverso assunzioni strategiche.
● Professionalità inclusiva: definire chiaramente i valori professionali e integrarli nella pratica, per integrare nuovi profili.
Secondo quanto emerso dalla ricerca del white paper, il 26% dei veterinari ritiene che, se non si affronteranno le sfide esistenti, sarà difficile attrarre nuovi talenti nel settore.
Non si tratta semplicemente di gestire una situazione critica, ma di attuare una vera e propria evoluzione strategica. Le strutture veterinarie devono adattarsi proattivamente a livello strutturale, culturale e operativo per mantenere attivo il coinvolgimento della forza lavoro, soddisfare le esigenze dei clienti moderni e garantire un’infrastruttura solida. È fondamentale che si agisca con urgenza. Le strutture veterinarie devono impegnarsi strategicamente per:
● modernizzare la struttura organizzativa,
● migliorare i modelli di interazione con i clienti,
● diversificare ed espandere i processi di assunzione del personale.
Adottando queste trasformazioni, le strutture veterinarie saranno in grado di tutelare il loro futuro, garantendo resilienza, sostenibilità ed eccellenza continua nei servizi offerti.
Modernizzare le strutture operative per allinearsi alle aspettative della forza lavoro attuale:
● Maggiore integrazione dello staff: distribuire efficacemente il carico di lavoro, valorizzando il ruolo degli infermieri veterinari e del personale di supporto.
● Efficienza tecnologica: introdurre la telemedicina, la diagnostica basata su Ia-Intelligenza artificiale e gli strumenti digitali necessari per ridurre il carico di lavoro dei professionisti.
● Cambiamento culturale: passare dai modelli basati sulla resistenza individuale a pratiche di lavoro di squadra flessibili e sostenibili.
La ricerca ha evidenziato che il 25% dei veterinari ritiene che un miglior equilibrio tra vita personale e professionale aumenterebbe la soddisfazione e il benessere individuale; il 30% sostiene che sia necessaria una formazione più approfondita per il personale di supporto, affinché possa assumere maggiori responsabilità; mentre il 23% dichiara che l’affiancamento professionale e il supporto tra pari contribuirebbero a migliorare la soddisfazione in ambito lavorativo.
2. Adattarsi alle esigenze dei clienti
Trasformare l’interazione con il cliente per equilibrare la qualità dell’assistenza e il benessere dei veterinari professionisti:
● Formazione orientata alla comunicazione e all’etica: rafforzare la capacità dei veterinari di gestire interazioni complesse dal punto di vista emotivo ed etico con il cliente.
● Gestione remota dei clienti: utilizzare piattaforme digitali per migliorare la comunicazione con il cliente e superare le distanze fisiche.
● Quadri etici di supporto: attuare pratiche riflessive per controllare lo stress emotivo e morale.
Lo studio ha evidenziato che il 59% dei veterinari riconosce che le relazioni con i clienti influenzino spesso in maniera positiva la soddisfazione e il benessere lavorativo, dimostrando quanto tali rapporti siano fondamentali per migliorare la motivazione sul lavoro.
3. Ampliare l’accesso alla professione
Espandere e diversificare l’accesso alle carriere veterinarie per rafforzare la resilienza della professione:
● Introduzione di nuovi percorsi: promuovere apprendistati e offrire maggiori opportunità di finanziamento per attrarre candidati con competenze diversificate.
● Reclutamento mirato: colmare le gravi carenze nei contesti rurali e zootecnici attraverso assunzioni strategiche.
● Professionalità inclusiva: definire chiaramente i valori professionali e integrarli nella pratica, per integrare nuovi profili.
Secondo quanto emerso dalla ricerca del white paper, il 26% dei veterinari ritiene che, se non si affronteranno le sfide esistenti, sarà difficile attrarre nuovi talenti nel settore.
Non si tratta semplicemente di gestire una situazione critica, ma di attuare una vera e propria evoluzione strategica. Le strutture veterinarie devono adattarsi proattivamente a livello strutturale, culturale e operativo per mantenere attivo il coinvolgimento della forza lavoro, soddisfare le esigenze dei clienti moderni e garantire un’infrastruttura solida. È fondamentale che si agisca con urgenza. Le strutture veterinarie devono impegnarsi strategicamente per:
● modernizzare la struttura organizzativa,
● migliorare i modelli di interazione con i clienti,
● diversificare ed espandere i processi di assunzione del personale.
Adottando queste trasformazioni, le strutture veterinarie saranno in grado di tutelare il loro futuro, garantendo resilienza, sostenibilità ed eccellenza continua nei servizi offerti.
«La professione veterinaria - conclude Lombardo - sta attraversando una fase di trasformazione significativa e attraverso il nostro white paper abbiamo tracciato una fotografia dettagliata della situazione attuale, che evidenzia alcune dinamiche importanti. In Italia, il 53% dei veterinari ha valutato di abbandonare la professione, mentre il 68% si è dovuto assentare dal lavoro nell'ultimo anno per problemi legati al malessere psicologico professionale, un dato che si allinea sostanzialmente al 70% della media europea. Quello che osserviamo non è un fenomeno di resistenza individuale, ma piuttosto il risultato di un contesto lavorativo che sta evolvendo rapidamente, influenzato da fattori strutturali, culturali ed economici che stanno ridefinendo il modo di lavorare. Le sfide sono molteplici e in continua evoluzione: dalla telemedicina alle grandi aziende cliniche, dalla carenza di personale alle aspettative sempre più articolate dei clienti che richiedono servizi sempre più diversificati. In questo scenario, le aziende veterinarie stanno richiedendo maggiore digitalizzazione, eccellenza nell'esperienza del cliente, agilità e professionalità. È evidente che serve un ripensamento dei modelli di lavoro, un potenziamento della formazione comunicativa e la creazione di ambienti più flessibili e sostenibili, adottando un approccio sistemico che vada alle radici di questi cambiamenti per costruire un futuro più solido per questa professione così centrale per la società».
© RIPRODUZIONE RISERVATA






