Tutele e indennità più corpose per i lavoratori in somministrazione

Rinnovato il contratto nazionale che riguarda un milione di lavoratori. Assolavoro: sostegno alle categorie più fragili. Assosom: responsabilità corale. Soddisfatti i sindacati
July 21, 2025
Tutele e indennità più corpose per i lavoratori in somministrazione
Il tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro in somministrazione
Inclusione “attiva”, continuità lavorativa e maggiori tutele per quel milione di lavoratori che vengono assunti dalle Agenzie in somministrazione (gli ex interinali). Anche per loro, dopo due anni di trattativa, è arrivato il momento del rinnovo del contratto che è stato firmato lunedì 21 luglio da Assolavoro, l'associazione nazionale delle agenzie per il lavoro che rappresenta oltre l’85% del settore, Cgil, Cisl Uil e le organizzazioni sindacali di categoria Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp.
Non viene disciplinata la parte retributiva del rapporto di lavoro perché gli occupati in somministrazione hanno, per legge, le stesse retribuzioni dei dipendenti di pari livello assunti direttamente dall'azienda utilizzatrice. Tra le novità più interessanti l’introduzione di tutele aggiuntive a partire da una nuova assicurazione sanitaria per chi ha almeno 12 mesi di anzianità lavorativa dal 2023 ad oggi. Le indennità per le prestazioni di welfare sono aumentate del 20%, c'è maggiore attenzione alla formazione e alla continuità lavorativa e misure per la gravidanza e la cura dei figli, le vittime di violenze e chi perde il lavoro.
Assolavoro: continuità lavorativa come valore guida. “È un'intesa che non si limita a tutelare, ma che ambisce a generare nuove prospettive di occupazione qualificata e stabile, ponendo al centro la continuità lavorativa come valore guida" dichiara il presidente di Assolavoro, Francesco Baroni e rafforzando il “sostegno concreto alle categorie più fragili”.
Assosom: dialogo e resposabilità corale. “Con questo contratto collettivo – dichiara Soraya Zanella, segretario generale Assosomm – abbiamo dato prova concreta che la somministrazione di lavoro non è sinonimo di precarietà, ma anzi rappresenta una forma contrattuale evoluta, capace di offrire tutele e strumenti spesso superiori a quelli previsti per altri lavoratori. Questa firma è il risultato di un lavoro di dialogo e responsabilità corale - prosegue Zanella - che rafforza l’identità e il valore del nostro settore"
I sindacati: flessibilità non sia precarietà Soddisfazione è stata espressa anche dai sindacati: per la prima volta sottolineano - vengono disciplinate in modo organico le relazioni sindacali del comparto.“Si rafforzano le tutele dei lavoratori e altrettanto importante, quelle relazioni industriali fra le organizzazioni sindacali e le agenzie per il lavoro" afferma il segretario confederale della Cisl Mattia Pirulli . È un contratto importante – aggiunge la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David - perché riguarda i lavoratori, sempre più numerosi, che sono in una condizione di maggiore fragilità e precarietà. Per la segretaria della Cgil “il lavoro in somministrazione è una fase transitoria e c'è la necessità di lavorare per la stabilizzazione” di questi lavoratori. Sulla stessa lunghezza d’onda la collega della Uil, Vera Buonomo: “Investiamo tutte le nostre energie per cercare di fare in modo che la flessibilità non sia scambiata con la precarietà.
I contenuti dell’accordo nel dettaglio. Tra le novità principali tutela aggiuntive della maternità. Alle lavoratrici in gravidanza la cui missione viene interrotta o non rinnovata garantisce un'indennità pari all'ultima retribuzione mensile percepita fino al compimento del primo anno di vita del bambino. Per le donne vittime di violenza sono previste misure specifiche di sostegno e reinserimento, inclusi strumenti economici e di conciliazione dei ritmi vita-lavoro post-congedo. Altre innovazioni sono il rimborso per baby-sitter, contributi per trasporto extraurbano per chi segue corsi di formazione, il rimborso materiale didattico per figli e le spese per il rinnovo del permesso di soggiorno. L'accordo valorizza inoltre la contrattazione collettiva, anche e soprattutto attraverso la promozione delle relazioni industriali di secondo livello. La procedura di ricollocazione dei lavoratori rimasti senza missione viene riformata e potenziata. Gli importi delle indennità di disponibilità aumentano fino a 1.000 euro al mese per i lavoratori senza missione né procedura di ricollocazione (in precedenza erano 800) e 500 euro al mese per i part-time (prima erano 400). Raggiunge 1.150 euro per chi è in procedura di ricollocazione e 575 euro per i part-time.
Database per lavoratori da ricollocare. Nasce inoltre un database nazionale consultabile da tutte le agenzie che raccoglie i profili dei lavoratori da ricollocare. Per la formazione è prevista la gestione pattizia di oltre 160 milioni di euro del fondo Formatemp, da destinare a formazione continua e personalizzata; ampliato il sistema di incentivi all'assunzione e potenziata la tutela contrattuale e disciplinare secondo il principio della parità di trattamento con i dipendenti assunti dall'azienda utilizzatrice.

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