A disposizione 141 milioni di euro per le iniziative degli enti
di Redazione
La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali firma lo schema di atto di indirizzo che definisce le modalità di vigilanza sugli iscritti al Registro

Nel triennio 2025-2027 gli enti del Terzo settore avranno a disposizione 141 milioni di euro per proprie iniziative e progetti. A definire il quadro delle risorse finanziarie, nonché la loro ripartizione in base a obiettivi generali e aree prioritarie di intervento, è lo schema di atto d'indirizzo firmato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone.
Il provvedimento, previsto dagli articoli 72 e 73 del Codice del Terzo settore (decreto legislativo n. 117/2017), è stato adottato previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Finalizzato a sostenere il modello di regolazione promozionale alla base del Codice del Terzo settore, l'atto di indirizzo ha come obiettivo la promozione, attraverso il Fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale nel Terzo settore, dell'autonoma crescita degli Ets-Enti del Terzo settore sia in termini di capacità auto-organizzativa sia come capacità di incrementare le proprie attività statutarie di interesse generale così da meglio rispondere alle esigenze in arrivo dal contesto di riferimento.
«Gli enti del Terzo settore rappresentano una risorsa fondamentale per il nostro Paese - sottolinea Calderone -. Con la loro capacità di costruire reti territoriali, interpretare i bisogni sociali e promuovere inclusione e solidarietà, contribuiscono in modo concreto alla coesione delle nostre comunità». L'atto di indirizzo definisce inoltre la ripartizione regionale delle risorse, assegnate per il 30% del totale a titolo di quota fissa, per il 20% sulla base della popolazione residente all'1 gennaio 2025 come da rilevazione Istat, e per il 50% sulla base del numero degli Ets iscritti al Runts-Registro unico nazionale Terzo settore a inizio anno.
Il provvedimento, previsto dagli articoli 72 e 73 del Codice del Terzo settore (decreto legislativo n. 117/2017), è stato adottato previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Finalizzato a sostenere il modello di regolazione promozionale alla base del Codice del Terzo settore, l'atto di indirizzo ha come obiettivo la promozione, attraverso il Fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale nel Terzo settore, dell'autonoma crescita degli Ets-Enti del Terzo settore sia in termini di capacità auto-organizzativa sia come capacità di incrementare le proprie attività statutarie di interesse generale così da meglio rispondere alle esigenze in arrivo dal contesto di riferimento.
«Gli enti del Terzo settore rappresentano una risorsa fondamentale per il nostro Paese - sottolinea Calderone -. Con la loro capacità di costruire reti territoriali, interpretare i bisogni sociali e promuovere inclusione e solidarietà, contribuiscono in modo concreto alla coesione delle nostre comunità». L'atto di indirizzo definisce inoltre la ripartizione regionale delle risorse, assegnate per il 30% del totale a titolo di quota fissa, per il 20% sulla base della popolazione residente all'1 gennaio 2025 come da rilevazione Istat, e per il 50% sulla base del numero degli Ets iscritti al Runts-Registro unico nazionale Terzo settore a inizio anno.
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