Il ponte con le Pmi a Firenze è Faber

April 22, 2021
Il ponte con le Pmi a Firenze è Faber
Le grandi imprese sono senza dubbio importanti per l’economia, ma spesso le piccole vengono un po’ trascurate. A Firenze, per esempio, per realizzare la nuova tramvia è stato costruito un sottopasso per l’accesso al Ponte della Vittoria, ma il vecchio accesso non è stato eliminato. Normalmente è chiuso, ma ogni tanto serve al Nuovo Pignone (ora Baker & Hughes) per trasportare le grandi turbine che produce verso l’autostrada, per poi raggiungere destinazioni internazionali. Le grandi imprese meritano l’attenzione delle città e delle università poiché generano occupazione, alimentano l’indotto e possono essere partner importanti nell’attività di ricerca scientifica. Le università italiane, infatti, hanno interazioni di diversa natura con molte grandi impese, ma contribuiscono al bene comune anche attraverso la collaborazione con tante piccole e medie imprese. Queste sono partner magari meno 'remunerativi' delle grandi, sono sì stimolanti, ma anche esigenti e meno strutturate; ma certo non meno importanti delle grandi per i sistemi economici locali. L’Università di Firenze collabora con molte Pmi nell’ambito delle sue attività di Terza Missione e nel 2016 ha lanciato il programma Faber, attraverso la sua Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione, insieme a Confindustria Firenze, Camera di Commercio di Firenze e Fondazione CR Firenze. Il programma consente alle Pmi di presentare un progetto di collaborazione tecnologica con l’università. In caso di approvazione, l’attività di ricerca e sviluppo è svolta da un giovane ricercatore che viene inserito e assunto nell’impresa. L’aspetto più interessante del progetto è proprio il fatto che una persona che si è dedicata alla ricerca in università per qualche anno si trasferisca in una Pmi, portando con sé un ricco bagaglio di conoscenze, competenze e contatti e concretizzando così uno scambio di conoscenza tra università e impresa. La Pmi è chiamata a contribuire per circa il 30% del costo totale dell’assunzione, mentre la parte restante è coperta da risorse a fondo perduto provenienti dalla dotazione finanziaria del programma. Dal 2020 al giovane inserito in azienda viene anche offerta la possibilità di conseguire il titolo di dottorato, con la formula del dottorato industriale, ossia come dipendente dell’azienda. Sempre sul fronte delle Pmi, l’Università di Firenze è anche attiva nel promuovere la nascita di imprese innovative, in particolare con Impresa Campus. Si tratta di un programma che parte dall’iniziativa della 'Palestra d’Intraprendenza', nella quale vengono fornite ai giovani universitari competenze trasversali fondamentali per il loro futuro percorso di carriera. Più precisamente, il percorso di Impresa Campus è suddiviso in due fasi: la prima aperta a una vasta platea di studenti e la seconda riservata ai soli team che hanno proposto progetti promettenti, che vengono accompagnati da esperti fino alla fase di validazione del mercato e del prodotto/servizio. Il programma ha raggiunto numeri importanti anche durante il periodo di lockdown, coinvolgendo nel 2020 più di 200 studenti, con una buona partecipazione anche dall’area delle scienze umanistiche e sociali. Per i team che poi decidono di costituire una startup e richiedere il riconoscimento come impresa spin-off, l’Università di Firenze mette a disposizione un percorso di pre-incubazione e la possibilità di insediarsi presso l’Incubatore Universitario Fiorentino (IUF), dove già sono ospitate numerose spin-off della ricerca. La filiera per la creazione d’impresa si conclude poi con un programma di accelerazione, Hubble, sviluppato dalla Fondazione dell’Università di Firenze, assieme a Fondazione CR Firenze e Nana Bianca. andrea.piccaluga@santannapisa.it
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