Cittadini extra Ue, Istat: diminuiscono gli arrivi ucraini
Per la prima volta in vetta alla graduatoria ci sono i cittadini del Bangladesh. Calano invece i permessi di soggiorno rilasciati per studio o famiglia

Meno donne, meno ucraini, meno studenti e meno persone che raggiungono le proprie famiglie: in estrema sintesi è questa la fotografia che viene fuori dai dati Istat pubblicati oggi sull’andamento degli arrivi in Italia di nuovi cittadini non comunitari. Nel nostro Paese gli stranieri extra Ue con regolare permesso di soggiorno al 31 dicembre 2024 sono oltre 3 milioni e 800mila. L’Istat evidenzia però un calo dei nuovi permessi di soggiorno rilasciati rispetto al 2023: sono stati 290.119, il 12,3% in meno. Un calo che ha riguardato soprattutto i permessi per famiglia e per studio – dopo tre anni di rilasci record – e una netta diminuzione degli arrivi dall’Ucraina (-54,2%). A crescere invece rispetto all’anno prima sono i nuovi permessi per tunisini (+30,7%) e peruviani (+25,7%). I dati del 2024 evidenziano anche una rilevante novità: per la prima volta, infatti, nonostante un lieve decremento rispetto al 2023, in vetta alla graduatoria dei nuovi arrivi ci sono i cittadini del Bangladesh con 28.045 nuovi permessi (il 9,7% del totale rilasciato). A crescere, seppur leggermente, sono anche i permessi concessi agli stranieri per motivi di lavoro (+3,8%).
Le nazionalità
Sul fronte delle nazionalità più numerose tra i nuovi arrivi, a quella del Bangladesh seguono la marocchina, con 25.776 ingressi, e l’albanese che è in terza posizione nonostante i nuovi ingressi siano diminuiti del 26% rispetto al 2023. Nel dettaglio, si può notare che la diminuzione degli arrivi dai Paesi extra Ue interessa soprattutto la componente femminile, che scende del 20,8% rispetto all’anno precedente mentre per gli uomini la contrazione si ferma al 6,3%. Per quanto riguarda invece la destinazione, la maggior parte dei nuovi permessi, il 20,9%, è stata rilasciata in Lombardia, seguita, a distanza, dall’Emilia-Romagna (il 9,5%).
I permessi per lavoro
La Lombardia è anche la regione che ha potuto beneficiare maggiormente del contributo di nuovi lavoratori, coprendo quasi il 18% dei nuovi permessi per lavoro rilasciati. È seguita da Campania e Veneto. La crescita di arrivi legati al lavoro dipende anche dalla ripresa della programmazione dei flussi di ingresso e si registra al netto del decremento pari al 30,3% rispetto al 2023 degli ingressi di lavoratrici: ad aumentare, del 16,7%, sono solo gli uomini. Le tendenze inoltre sono molto differenti per le diverse cittadinanze. A crescere fortemente sono soprattutto gli ingressi per lavoro di cittadini tunisini e indiani. Queste due comunità coprono da sole il 68,2% dei nuovi permessi per attività lavorativa. All’opposto, oltre agli ucraini, sono in calo i lavoratori provenienti da Perù (-43,5%) e Pakistan (-34,3%). Anche il tipo di permesso per lavoro che prevale è diverso a seconda delle cittadinanze: per l’India e il Marocco il lavoro stagionale è ampiamente maggioritario, con percentuali rispettivamente del 70,3% e del 65,3% sul totale delle motivazioni legate al lavoro. Per Bangladesh ed Egitto prevale invece il lavoro dipendente.
Famiglie e studenti
Nonostante l’incremento dei permessi per lavoro da una parte e la decrescita di quelli per famiglia, questi ultimi rimangono i principali. Il calo dei ricongiungimenti familiari riguarda più o meno in egual misura uomini e donne. In particolare, diminuiscono i ricongiungimenti tra ucraini, indiani, albanesi e bangladesi. In controtendenza i dati per tunisini, cinesi ed egiziani, per i quali si evidenzia un incremento degli arrivi per famiglia. È invece l’Iran il principale Paese di cittadinanza dei giovani non comunitari che hanno avuto un permesso per studiare in Italia nel 2024, seguito da Cina, Turchia, India e Pakistan. In generale, inoltre, il 54% degli studenti arrivati sono donne. Tra le regioni che attirano più universitari non comunitari c’è di nuovo la Lombardia e, a seguire, il Lazio.
Oltre ai permessi di soggiorno, l’Istat segnala le domande d’asilo presentate nel 2024: sono state 151.120, oltre 20mila in più rispetto al 2023. Nello stesso periodo le Commissioni territoriali per la protezione internazionale hanno esaminato 78.565 prime istanze, respingendone il 64,1%. Sono invece diventati cittadini italiani nel 2024 oltre 217mila persone provenienti da Paesi extra Ue: un dato in leggera crescita rispetto all’anno precedente.
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