Il Papa incontra Zelensky: il Vaticano pronto ai colloqui fra Mosca e Kiev

Il presidente ucraino ricevuto in udienza da Leone XIV a Castel Gandolfo. Al centro dell'incontro l’importanza del dialogo come via privilegiata per fermare la guerra. L'impegno per una pace giusta
July 8, 2025
Il Papa incontra Zelensky: il Vaticano pronto ai colloqui fra Mosca e Kiev
Ansa | Il presidente ucraino Zelensky e papa Leone XIV a Castel Gandolfo
La proposta era stata lanciata nei primi giorni di pontificato. «La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi», aveva detto Leone XIV a meno di una settimana dalla sua elezione. Oggi il Papa è tornato a riaffermare l’apertura ad accogliere colloqui di pace in Vaticano. E ha chiarito chi possono essere gli interlocutori: la Russia e l’Ucraina. Come spiega la nota della Sala Stampa vaticana che racconta l’udienza al presidente ucraino Volodymyr Zelensky ricevuto questa mattina nella residenza di Castel Gandolfo dove il Papa sta trascorrendo il suo “buen retiro” estivo fuoriporta. Il leader ucraino è in Italia per la Conferenza internazionale sulla ricostruzione del suo Paese che si tiene a Roma domani e venerdì. E ha dedicato la prima giornata nella Capitale agli incontri istituzionali: al mattino con il Papa; nel pomeriggio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Quello fra Leone XIV e Zelensky è stato il secondo faccia-a-faccia dall’inizio del pontificato. Perché il presidente ucraino era stato uno dei primi leader mondiali che il nuovo Papa aveva ricevuto. Segno dell’attenzione che il Pontefice riserva al conflitto alle porte dell'Europa e che si è tradotta anche nella prima telefonata del presidente russo Vladimir Putin a un Papa in oltre tre anni di guerra. Stamani il capo dello Stato ucraino ha raggiunto la cittadina sui Colli Albani per vedere Leone XIV che aveva anche sentito al telefono. Un «cordiale colloquio» durato mezz’ora, lo descrive la nota stampa. E lo testimoniano anche le immagini diffuse dai media vaticani. «Benvenuto», sono state le parole con cui il Pontefice ha accolto Zelensky fra le stanze di Villa Barberini dove soggiorna. «Grazie molte», è stata la risposta del presidente. Poi l’inizio del colloquio privato di cui, però, la Sala Stampa della Santa Sede ha fornito una sintesi dettagliata: a dimostrazione di quanto stia a cuore a Leone XIV il dossier Kiev. Una «conversazione molto approfondita», secondo la versione del leader ucraino che ha detto di aver apprezzato del Papa «il suo sostegno e ogni sua preghiera per la pace».

Al centro dell’appuntamento «l’urgenza di percorsi di pace giusti e duraturi», riferisce il comunicato vaticano. Aggettivi su cui concordano sia Kiev, sia Mosca ma con significati profondamente diversi. Durante l’incontro «si è ribadita l’importanza del dialogo come via privilegiata per porre fine alle ostilità». Quello che ha sollecitato in numerose occasioni papa Leone facendo riferimento sia all’Ucraina, sia al Medio Oriente. E poi il richiamo alla possibilità di ospitare Oltretevere «i rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati». Progetto già accolto da Zelensky che dopo l’udienza ha commentato: «La proposta di tenere incontri a livello di leader in Vaticano rimane pienamente attuabile, con l'obiettivo di fermare l'aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e autentica. Al momento, solo Mosca continua a respingere questa proposta, così come ha respinto tutte le altre iniziative di pace». E all’uscita da Villa Barberini ha aggiunto: «Vogliamo che questa guerra finisca e contiamo molto sul Vaticano».

Nel colloquio, fa sapere la Sala Stampa, il Papa «ha espresso dolore per le vittime e rinnovato la propria preghiera e vicinanza al popolo ucraino, incoraggiando ogni sforzo volto alla liberazione dei prigionieri e alla ricerca di soluzioni condivise». È il rimando alla diplomazia umanitaria su cui ha scommesso la Santa Sede fin dall’inizio dell’invasione russa come spiraglio di distensione e canale d’incontro fra Mosca e Kiev. Due gli ambiti d’azione che sono anche i capisaldi della missione di pace affidata da papa Francesco al presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, e confermata da Leone XIV: il rilascio dei detenuti di guerra e la restituzione dei bambini alle loro famiglie. Lo ha ricordato anche il presidente ucraino dopo l’udienza: «Ho ringraziato in modo particolare il Papa per il suo sostegno ai bambini ucraini, in particolare a quelli rimpatriati dalla prigionia russa. I bambini ucraini hanno ora l’opportunità di riabilitarsi e riposare in Italia. E tale ospitalità è estremamente importante». Da qui la necessità di proseguire i «continui sforzi del Vaticano». Il colloquio è stata anche l’occasione per rinnovare l’invito al Papa «a visitare l’Ucraina», ha annunciato il presidente.

Il clima positivo è confermato dai filmati vaticani in cui si vede che il Papa mostra a Zelensky le bellezze dei Castelli Romani dalle finestre della Villa Pontificia: da un lato, la costa laziale; dall’altro, il lago di Albano. Con la scelta di affacciarsi insieme dalla terrazza del palazzo per salutare la piccola folla che li attendeva. Nel resoconto di Zelensky viene citato anche Andrey Sheptytskyi, l’arcivescovo greco-cattolico ucraino di cui è in corso la causa di beatificazione, per elogiarne i «meriti» fra cui «il salvataggio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale e la difesa della fede cristiana». Ciò dice il ruolo sotto le bombe della Chiesa greco-cattolica ucraina che papa Leone ha già incontrato più volte e che fa da ponte con le autorità di Kiev.

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