martedì 28 febbraio 2023
Una delegazione della Chiesa italiana guidata da monsignor Pennacchio ha inaugurato il nuovo Centro specialistico neuropsichiatrico nella città di Robe. Le altre tappe della missione
Il  nuovo Centro specialistico neuropsichiatrico a Robe, in Etiopia

Il nuovo Centro specialistico neuropsichiatrico a Robe, in Etiopia - Cei

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L'Etiopia ha un nuovo ospedale specializzato in Neuropsichiatria. La struttura si chiama “Araara” – “riconciliazione” in lingua oromo – ed è stata inaugurata nei giorni scorsi a Robe, in Etiopia, da monsignor Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo e presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, che ha guidato la delegazione della Cei in visita nel Paese africano.

Il Centro specialistico neuropsichiatrico infatti è stato realizzato con i fondi dell’8xmille che i cittadini italiani destinano alla Chiesa cattolica. L’ospedale conta 40 posti letto, ambulatori, reparti e sale per la riabilitazione e accoglierà anche i pazienti più gravi della Missione delle Sorelle di Madre Teresa di Calcutta (avviata dalla stessa Madre Teresa), che a Gobe, a 10 km da Robe, assiste circa 250 malati psichiatrici e neurologici.

Il viaggio della delegazione Cei è stato occasione per visitare alcuni progetti, come lo studio televisivo dell’emittente “Catholic Tv Ethiopia – CTV Ethiopia”, realizzato dall’arcidiocesi di Addis Abeba che ha dato vita ad una tv dove lavorano 24 persone di cui 15 laici e che trasmette h24 nell’intero Paese fino al Sudan e all’Eritrea.

Ad Addis Abeba, la delegazione della Cei è poi andata alla struttura per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, voluta dalla Community of Saint John e dotata di dormitorio, mensa, aule e sala polivalente; e alla Casa Ispettoriale dei Salesiani dove è attivo il progetto del Vides “Stop al traffico di esseri umani, un’opportunità per essere liberi di restare” che offre formazione professionale e sostegno nell’inserimento lavorativo ai giovani dai 18 ai 35 anni (attualmente i beneficiari sono circa 1260 ragazzi).

Fuori città, la delegazione ha fatto visita alle Suore Benedettine che stanno provvedendo alla costruzione di un sistema idrico per approvvigionare di acqua potabile il Monastero Holeta e i villaggi limitrofi, e alla Comunità Volontari per il Mondo impegnata nella promozione umana e sociale delle donne vittime di abusi all’estero.

A Meki è stato possibile verificare l’avanzamento dei lavori per l’ampliamento del Centro conferenze e formazione “St. John XXIII” del Vicariato, ad Hawassa quelli per la costruzione del Centro culturale “Comboni” per i giovani che, oltre alla biblioteca e alle aule, comprenderà anche un dormitorio.

Sempre ad Hawassa, la delegazione è stata accolta presso il Centro sanitario specialistico Mother and Child di Bushulo, una struttura efficiente, dotata di apparecchiature di qualità e con un personale sanitario attento e qualificato.

L’ultima tappa, prima di Robe, è stata Adaba dove è attiva la struttura scolastica voluta dal missionario fidei donum don Giuseppe Ghirelli, scomparso nel 2022: grazie ai fondi dell’8xmille, gli ambienti sono stati riorganizzati in maniera funzionale e dispongono di una biblioteca, un laboratorio di informatica e uno di fisica e chimica. È presente anche una “casa famiglia” che accoglie e segue fino all’adolescenza e all’autonomia diversi bambini particolarmente svantaggiati.

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