mercoledì 30 aprile 2014

Lo ha detto papa Francesco all'udienza generale a più di 60 mila fedeli. "Lasciatevi guidare da Lui". IL TESTO
Il Papa al C8+1 dei cardinali: fine dei lavori nel 2015

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Il Papa all'udienza generale di stamane, accolto da 60 mila fedeli che gremivano Piazza San Pietro, ha ripreso le sue catechesi sui doni dello Spirito Santo. Dopo aver preso in esame il dono della Sapienza, oggi ha parlato del dono dell'intelletto. “Non si tratta qui dell’intelligenza umana, della capacità intellettuale – ha spiegato - di cui possiamo essere più o meno dotati». «È invece una grazia che solo lo Spirito Santo può infondere e che suscita nel cristiano la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza». «L’intelletto permette di ‘intus legere’, cioè di ‘leggere dentro’: e questo dono ci fa capire le cose come le capisce Dio, con l’intelligenza di Dio. Perché uno può capire una situazione con l’intelligenza umana, con prudenza, e va bene. Ma capire una situazione in profondità, come le capisce Dio, è l’effetto di questo dono. E Gesù ha voluto inviarci lo Spirito Santo perché noi abbiamo questo dono, perché tutti noi possiamo capire le cose come Dio le capisce, con l’intelligenza di Dio. È un bel regalo che il Signore ha fatto a tutti noi. È il dono con cui lo Spirito Santo ci introduce nella intimità con Dio e ci rende partecipi del disegno d’amore che Lui ha con noi». «È chiaro allora – ha osservato - che il dono dell’intelletto è strettamente connesso alla fede. Quando lo Spirito Santo abita nel nostro cuore e illumina la nostra mente, ci fa crescere giorno dopo giorno nella comprensione di quello che il Signore ha detto e ha compiuto – lo stesso Gesù ha detto ai suoi discepoli: ‘Io vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi farà capire tutto quello che io vi ho insegnato’. Capire gli insegnamenti di Gesù, capire la sua Parola, capire il Vangelo, capire la Parola di Dio. Uno può leggere il Vangelo e capire qualcosa, ma se noi leggiamo il Vangelo con questo dono dello Spirito Santo possiamo capire la profondità delle parole di Dio. E questo è un gran dono, un gran dono che tutti noi dobbiamo chiedere e chiedere insieme: Dacci, Signore, il dono dell’intelletto». Il Papa ha poi proseguito: «Lo Spirito Santo ci apre la mente, per capire meglio le cose di Dio, le cose umane, le situazioni, tutte le cose. È importante il dono dell’intelletto per la nostra vita cristiana. Chiediamolo al Signore, che dia a tutti noi questo dono per capire, come capisce Lui, le cose che accadono e per capire, soprattutto, la Parola di Dio nel Vangelo. Grazie»."Un pensiero speciale - ha detto il Papa alla fine dell'udienza generale in piazza SanPietro - rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la festa liturgica di santa Caterina da Siena, patrona d'Italia e d'Europa. Cari giovani, imparate da lei a vivere con la coscienza retta di chi non cede ai compromessi umani. Cari malati, ispiratevi al suo esempio di fortezza nei momenti di maggior dolore. E voi, cari sposi novelli, imitate la solidità della fede di chi si fida in Dio". Il Papa ha ricordato infine le due recenti canonizzazioni: "La vostra visita alle Tombe degli Apostoli e dei Papi - ha detto ai pellegrini - a pochi giorni dalla canonizzazione di San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II sia occasione per approfondire la nostra appartenenza la popolo santo di Dio". A questo punto è partito spontaneo un lungo applauso seguito da grida di approvazione.
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