giovedì 24 febbraio 2022
Il segretario di Stato vaticano ricorda le parole del Papa e lancia un monito: "C’è ancora posto per l’esercizio di una saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte".
Il segretario di Stato Piero Parolin

Il segretario di Stato Piero Parolin - Ansa

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La Santa Sede commenta i drammatici sviluppi sul fronte russo-cucraino per bocca del segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. "Di fronte agli sviluppi odierni della crisi in Ucraina - afferma il porporato in una dichiarazione diffusa anche in video dalla Sala Stampa vaticana -, risaltano ancora più nette e più accorate le parole che il Santo Padre Francesco ha pronunciato ieri al termine dell’Udienza generale. Il Papa ha evocato grande dolore, angoscia e preoccupazione".

Francesco, prosegue Parolin - ha invitato tutte le Parti coinvolte ad “astenersi da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni”, “destabilizzi la convivenza pacifica” e “screditi il diritto internazionale”. Questo appello acquista una drammatica urgenza dopo l’inizio delle operazioni militari russe in territorio ucraino".

Il segretario di Stato fa notare: "I tragici scenari che tutti temevano stanno diventando purtroppo realtà. Ma c’è ancora tempo per la buona volontà, c’è ancora spazio per il negoziato, c’è ancora posto per l’esercizio di una saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e risparmi il mondo dalla follia e dagli orrori della guerra. Noi credenti - conclude il cardinale - non perdiamo la speranza su un barlume di coscienza di coloro che hanno in mano i destini del mondo. E continuiamo a pregare e digiuniamo – lo faremo il prossimo mercoledì delle Ceneri – per la pace in Ucraina e nel mondo intero".

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