lunedì 18 maggio 2020
Da oggi riprendono le celebrazioni con il popolo in Italia. Viaggio nelle chiese di Milano. Le voci di chi ha partecipato: «Mascherine e guanti? Non te ne accorgi. La Comunione? Nessun problema»
La Comunione durante una Messa "pubblica" con le disposizioni anti-Covid

La Comunione durante una Messa "pubblica" con le disposizioni anti-Covid - Ansa

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Sono raggianti gli occhi che si intravedono al di sopra della mascherina. «È vero, sono felice. Direi emozionata», sussurra Sonia Mauro. Mancano dieci minuti alle nove del mattino. E la signora Sonia ha partecipato alla prima Messa “ritrovata” nel Duomo di Milano che oggi ha riaperto dopo oltre due mesi. «Mi è mancata l’Eucaristia benché la seguissi in tv – racconta –. C’è bisogno anche di sentirci fisicamente Chiesa». Erano in 36 alla Messa delle otto del mattino nella cappella feriale dietro l’altare maggiore. «Dobbiamo rodarci un po’ ma mi sembra che tutto sia filato liscio», commenta l’arciprete Gianantonio Borgonovo che ha presieduto la prima celebrazione con il popolo nel Duomo tornato alla città. «Le mascherine e i guanti? Quasi non te ne rendi conto – commenta Sonia Mauro –. Dopo pochi minuti scompaiono nella tua mente, non ci fai più caso».

La prima Messa 'ritrovata' nel Duomo di Milano presieduta da monsignor Borgonovo

La prima Messa "ritrovata" nel Duomo di Milano presieduta da monsignor Borgonovo - Avvenire

È come una festa per l’anima la prima giornata con le Messe “a porte aperte”. Da oggi in tutta Italia riprendono le celebrazioni con il popolo dopo uno stop di oltre due mesi: era infatti il 9 marzo quando i vescovi italiani decidevano il blocco dei riti comunitari nell'intero Paese a causa della pandemia (anche se in alcune regioni del Nord, come la Lombardia, la sospensione risaliva addirittura a fine febbraio). A dispetto di taluni profeti di sventura che in questi giorni hanno gridato allo scandalo o vaticinavano chissà quali difficoltà per le disposizioni anti-Covid da seguire durante le Messe, stamani a Milano non ci sono stati problemi né rimostranze. «Anzi, chi ha partecipato alle liturgie si è sentito a proprio agio», racconta don Enrico Magnani, responsabile dell’Unità pastorale dei Santi Profeti, cinque chiese intorno al quadrilatero della moda nel centro del capoluogo. Mascherine richieste a tutti per entrare in chiesa. E all’ingresso il gel per igienizzarsi le mani. Qualcuno arriva anche con i guanti monouso che tiene per tutta la Messa.

La prima Messa 'ritrovata' nel Duomo di Milano alle 8 del mattino

La prima Messa "ritrovata" nel Duomo di Milano alle 8 del mattino - Fotogramma

Persino quello che viene considerato il momento più sensibile nelle liturgie “sicure” al tempo del coronavirus, ossia la distribuzione della Comunione, si svolge nella più assoluta normalità. Nel Duomo di Milano ma anche nella Basilica di San Babila sono i sacerdoti e il diacono a passare lungo i banchi. Nessuna fila. Tutti restano al proprio posto. Si riceve nelle mani l’ostia consacrata dal prete che indossa i guanti monouso e la mascherina. Qualcuno sussurra “Amen”; altri preferiscono ripeterlo interiormente. C’è chi si abbassa la mascherina subito prima che il sacerdote si avvicini; chi appena ha ricevuto il Corpo di Cristo sulle mani. Dettagli. Non certo procedure farraginose. «È chiaro che siamo chiamati ad alcuni sacrifici – dice Sonia Mauro –. Preferisco chiamarli accorgimenti. Sono semplici regole da seguire ma importanti per tenere sotto controllo la pandemia». L’ostia ricevuta dal prete che ha i guanti? La signora fa uno sguardo interrogativo. «Non penso che il Signore si faccia tutti questi problemi. Anzi, forse sorriderebbe di certe nostre congetture mentali...».

La misurazione della temperatura all'ingresso del Duomo di Milano

La misurazione della temperatura all'ingresso del Duomo di Milano - Fotogramma

Per entrare a Messa nel Duomo di Milano serve anche misurarsi la temperatura. La capienza della cappella dove si tengono le liturgie feriali è limitata (come lo è quella di tutte le chiese dove il rispetto del distanziamento fisico impone una consistente riduzione delle presenze): sessata i posti ma nessuno resta fuori. Quando suona la campanella che annuncia l’inizio della celebrazione e l'organo comincia a suonare, i volti fra le panche sono uno spaccato della metropoli. C’è il ragazzo con lo zaino o il professionista in giacca. C’è una donna filippina o la coppia di anziani coniugi che vengono aiutati a prendere posto alla dovuta distanza dagli addetti della Veneranda Fabbrica del Duomo. La disposizione dei posti è a scacchiera: in una panca un posto al centro, in quella successiva due posti di cui uno all’estrema destra e l’altro all’estrema sinistra. Ogni posto ha un cartello. «Siediti qui e rispetta la distanza di sicurezza», si legge.

Il lettore con i guanti nel Duomo di Milano

Il lettore con i guanti nel Duomo di Milano - Fotogramma

Monsignor Borgonovo presiede senza la mascherina, com’è lecito e prevedibile. «Cari fedeli vi abbiamo aspettato tanto. Dal quel lontano 9 marzo ci siamo visti solo telematicamente, in tv o streaming. È molto bello che ci ritroviamo di nuovo qui come di consueto per riprendere le nostre celebrazioni nel giorno che ricorda il centenario della nascita di san Giovanni Paolo II». Nell’omelia cita l’emergenza sanitaria. «Facciamo diventare la pandemia un momento positivo per noi e per gli altri». Declinando nel quotidiano il Comandamento dell’amare lasciato da Cristo: “Che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. «Questo è il carisma della guarigione che possiamo mettere in atto oggi nelle nostre comunità», sottolinea. Il lettore della prima Lettura e del Salmo ha i guanti. Quelli per Borgonovo e per il diacono che lo assiste sono in un piccolo tavolo sistemato vicino al cero pasquale. L’arciprete li indossa prima di distribuire la Comunione dopo essersi igienizzato le mani. E poi si mette la mascherina. «Chi desidera l’Eucaristia resti in piedi al proprio posto», è l’invito. E così avviene. «Tornare in Duomo è come una liberazione», confessa all’uscita Anna, milanese doc.

La prima Messa 'ritrovata' nel Duomo di Milano alle 8 del mattino

La prima Messa "ritrovata" nel Duomo di Milano alle 8 del mattino - Fotogramma

Nell’Unità pastorale dei Santi Profeti la prima celebrazione è alle 8 del mattino nella chiesa di Santa Maria della Passione. Venti le persone che arrivano. Nella Basilica di San Babila si dice Messa alle dieci. È il parroco don Magnani che sul ciglio della porta dà il benvenuto a chi partecipa. E porge il flacone con il gel. Con lui due signore: sono le volontarie suggerite dal protocollo firmato dalla Cei e dal governo. Accompagnano i fedeli al proprio posto: al massimo uno per panca.

Don Magnani accoglie i fedeli con il gel per la prima Messa 'pubblica' nella Basilica di San Babila a Milano

Don Magnani accoglie i fedeli con il gel per la prima Messa "pubblica" nella Basilica di San Babila a Milano - Avvenire

«Il banco di prova sarà domenica con le Messe festive – avverte don Magnani –. Qui a San Babila potremo accogliere al massimo 50 persone: la chiesa è piccola. Vedremo come fare». Quando inizia il rito, sono in venticinque. Anche qui giovani e anziani, coppie di sposi e suore. «Riprendiamo con fiducia le nostre celebrazioni. Non è una ripresa piena. E dovremo avere un po’ di pazienza», avverte monsignor Ambrogio Piantanida che presiede.

La prima Messa 'pubblica' nella Basilica di San Babila a Milano

La prima Messa "pubblica" nella Basilica di San Babila a Milano - Avvenire

Quando la lettrice si avvicina all’ambone domanda: «Ma devo togliere la mascherina o si sente bene lo stesso?». Alla fine proclamerà la prima Lettura con la protezione sul volto. Non c’è lo scambio della pace. Ma monsignor Piantanida consiglia: «Scambiamoci comunque un sorriso...». La Comunione si riceve restando al proprio posto. E al termine don Enrico comunica: «Saranno i volontari che vi faranno uscire nel rispetto delle distanze. Poi comincerà l’igienizzazione della chiesa». Anche di questo c’è bisogno in mezzo a una crisi sanitaria.

La Comunione durante la prima Messa 'pubblica' nella Basilica di San Babila a Milano

La Comunione durante la prima Messa "pubblica" nella Basilica di San Babila a Milano - Avvenire

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