martedì 28 novembre 2017
Il direttore dell’agenzia di stampa Vincenzo Corrado: ancora più attenzione alla Chiesa italiana, alle diocesi, e nuovi focus sull’estero
Più estero, più Chiesa, più Europa: ecco il nuovo Agensir.it
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Agensir.it si rinnova. Nuova grafica e nuovi contenuti per il sito del Servizio Informazione Religiosa (Sir) alla vigilia di un anniversario tondo – il 30° compleanno – che nel 2018 avremo modo di festeggiare nel miglior modo possibile. Ad annunciarlo è il direttore, Vincenzo Corrado, spiegando il senso di un cambiamento visibile on line da ieri, dice: «Nel solco del magistero di papa Francesco abbiamo voluto dare un’altra forma alle cose, organizzarle in un altro modo. Una vera e propria “riforma”, fondata, appunto, sull’ascolto e sulla tradizione».

«La notizia, per noi del Sir, non deve possedere solo il carattere della novità, ma anche quello della memoria, perché senza memoria non c’è identità», sottolinea Corrado, rilevando che «questo vale soprattutto per un mondo, come quello dell’informazione, i cui confini sotto la spinta delle moderne tecnologie diventano sempre più labili». «La nuova grafica di Agensir.it – aggiunge il direttore – cerca di rispondere proprio a questo “credo”, offrendo percorsi di comprensione dei principali fatti quotidiani. Lo faremo con il passo veloce dell’agenzia e, nello stesso tempo, con quello paziente di chi si sforza di comprendere il significato profondo di ciò che avviene».

Corrado informa che «le notizie sulla Chiesa italiana si arricchiscono del rapporto vitale e non formale con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, nel tentativo di raccontare al meglio la vivacità della nostra Chiesa. Uno spazio dove non mancherà il confronto anche con gli altri media Cei (Avvenire, Tv2000 e InBlu Radio)». Continuerà poi l’attenzione ai settimanali diocesani, sull’Europa ci sarà un nuovo «Spazio Balcani-Europa», per la scena internazionale ci sarà un focus sugli Stati Uniti, mentre «l’impegno è anche di ampliare la nostra informazione sull’Africa, per conoscere e far conoscere le ragioni della migrazione di uomini e donne. Non dimenticando l’Asia e l’America Latina».

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