sabato 18 febbraio 2012
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Amarezza e indignazione tra i sacerdoti e il laicato dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio per il video diffuso sul sito del «Corriere della Sera». Il filmato, a cura dei radicali di Ferrara, è un atto di accusa nei confronti di monsignor Danillo Bisarello, direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano ed economo del seminario, e quindi della diocesi. Si sostiene che il sacerdote avrebbe dichiarato il falso in un’intervista di qualche mese fa, quando affermò che tutti gli enti ecclesiali di Ferrara-Comacchio, che possiedono immobili destinati parzialmente a fini commerciali, pagano l’Ici.Bisarello, come ha reagito alla pubblicazione del video?Mi sono sentito profondamente offeso. Esigo che sia ristabilita la verità dei fatti e mi meraviglio che una testata giornalistica così autorevole possa averlo diffuso senza un minimo di verifica.I radicali ferraresi non hanno digerito le sue affermazioni del 12 dicembre scorso…In quell’occasione è stata pubblicata una mia intervista in cui affermavo che nella nostra diocesi tutti gli enti ecclesiali pagano l’Ici per gli immobili non destinati esclusivamente al culto, per un importo di oltre 200mila euro annuali. Ecco perché ho detto che la Chiesa locale può girare a testa alta. Lo stesso giorno i radicali hanno chiesto all’assessore al Bilancio del Comune di Ferrara se, per una certa lista di strutture, venisse pagata l’Ici. Ovviamente i radicali avevano compilato un elenco che includeva, nella quasi totalità, enti ecclesiali. La risposta dell’Ufficio comunale è stata che l’Ici non era versata per nessuno degli immobili in elenco, tranne uno. Così i radicali hanno confezionato il loro video che prende di mira le strutture di San Girolamo dei Gesuati, del Cenacolo e del Seminario. Ovviamente non hanno contattato me personalmente, né i miei collaboratori. Gli avrei impedito di prendere una bella cantonata.Quindi queste realtà pagano regolarmente l’Ici?La risposta è nei fatti, il modello F24 che testimonia come San Girolamo e il Cenacolo paghino regolarmente quanto dovuto. Il Collegio universitario presso il Seminario no, perché svolge attività per le quali la legge prevede l’esenzione. Posso perciò confermare quanto dicevo nell’intervista rilasciata a dicembre: non basta la presenza di una cappella per il culto, all’interno di un’attività commerciale, per ottenere l’esenzione.A questo punto cosa chiede ai radicali?Che rimuovano immediatamente il video dalla rete perché profondamente lesivo della verità dei fatti e dell’immagine della diocesi.
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