sabato 23 aprile 2022
Resterà amministratore di Lamezia, dove è arrivato nel 2019. Subentra a monsignor Salvatore Muratore, che ha rinunciato al governo pastorale della diocesi siciliana per raggiunti limiti di età.
Il vescovo Giuseppe Schillaci

Il vescovo Giuseppe Schillaci - Collaboratori

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I rintocchi delle campane della Cattedrale di Lamezia e della Cattedrale di Nicosia hanno accompagnato i rispettivi annunci della decisione di papa Francesco: ieri, a mezzogiorno, in contemporanea alla Sala Stampa vaticana, è stato comunicato che monsignor Giuseppe Schillaci, nominato pastore della Chiesa lametina nel 2019, è il nuovo vescovo di Nicosia. Subentra a monsignor Salvatore Muratore, che ha rinunciato al governo pastorale della diocesi siciliana per raggiunti limiti di età.

Nella Cattedrale di Lamezia l’annuncio è stato dato dal vicario generale, monsignor Giuseppe Angotti, che, commosso e grato, ha augurato a Schillaci di proseguire il ministero apostolico con la stessa carità pastorale che ha contraddistinto il suo apostolato in terra di Calabria. Il servizio di Schillaci, infatti, è stato molto apprezzato non solo a Lamezia, ma anche dai confratelli vescovi della Conferenza episcopale calabra che lo hanno eletto segretario della stessa Conferenza.

Il vescovo eletto di Nicosia, che resterà amministratore di Lamezia, ha preso la parola per manifestare il suo stato d’animo ai tanti sacerdoti e laici convenuti in Cattedrale: «Non ho chiesto io il trasferimento – ha detto il presule –, mi è stato chiesto. Come tre anni fa, oggi, ho accolto questa chiamata che nella fede viene dal Signore. È lui, il Signore Gesù che mi invita a seguirlo. La Chiesa di papa Francesco ha questa fondamentale missione: essere discepoli del Signore scaturisce dall’essere afferrati da Cristo».

L’esperienza di monsignor Schillaci a Lamezia è pressoché coincisa con il tempo della pandemia da Covid 19: «Questi sono stati anni bui, difficili, abbastanza strani, ma – ha continuato il presule – ho cercato di fare come ho saputo e come ho potuto. In questo momento, la prima cosa che mi va di dire è di chiedervi scusa, scusa per tutto quello che non ho saputo, non ho potuto darvi. Chiedo scusa a qualcuno se ho arrecato offesa e ho fatto del male».

Il vescovo Schillaci ha poi rivolto un accorato saluto alla sua nuova diocesi, «è mio desiderio che questo saluto, da dono qual è, diventi visione, programma, impegno concreto, per tutti gli uomini e le donne del nostro territorio e non solo». Le linee direttrici della concretezza desiderata dal vescovo eletto di Nicosia sono in perfetta sintonia con il magistero sinodale di Francesco: «Essere Chiesa, stiamo forse cominciando a capire, significa camminare insieme. Camminiamo, dunque, sempre di più insieme per riscoprire che essere Chiesa vuol dire anche: comunione, partecipazione, missione».

Significativi anche il saluto e il ringraziamento rivolto al predecessore, monsignor Salvatore Muratore: «La Chiesa che è in Nicosia – scrive Schillaci – ha un debito di riconoscenza per quanto hai donato con il tuo impegno e il tuo operato in questi 13 anni di servizio episcopale. Invito tutti a rendere grazie al Signore per il cammino da te compiuto al servizio della comunità diocesana che hai guidato con saggezza, amabilità, paternità e sollecitudine». Il vescovo Muratore continuerà a governare la diocesi di Nicosia in qualità di amministratore apostolico fino all’ingresso di Schillaci.




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