mercoledì 29 aprile 2020
L’accorata invocazione che il vescovo di Nardò-Gallipoli, Fernando Filograna, ha rivolto alla Vergine
Il vescovo di Nardò-Gallipoli Fernando Filograna che ha guidato ieri sera il Rosario per l’Italia

Il vescovo di Nardò-Gallipoli Fernando Filograna che ha guidato ieri sera il Rosario per l’Italia - Tv2000

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«Aiutaci a tenere accesa la fiaccola della speranza». È l’accorata invocazione che il vescovo di Nardò-Gallipoli, Fernando Filograna, ha rivolto alla Vergine introducendo il Rosario per l’Italia recitato dal Santuario di Santa Maria della Grottella a Copertino, località del leccese. È stata la settima tappa di questo «pellegrinaggio mariano» virtuale promosso dai media Cei d’intesa con la Segreteria generale della Cei, e iniziato a Roma lo scorso 19 marzo nel giorno della festa di san Giuseppe e che ha toccato Brescia, la cappella del Policlinico Gemelli di Roma, la Santa Casa di Loreto, la Madonna del Rosario di Pompei e la Madonna di San Luca a Bologna.

Un Rosario, come ha spiegato il vescovo Filograna nella sua introduzione alla preghiera mariana, anche alla luce della figura di san Giuseppe da Copertino (al secolo fra Giuseppe Maria Desa, religioso appartenente ai frati minori conventuali), che in questa diocesi pugliese è venerato. Proprio nel Santuario della Grottella, da dove è stato trasmesso il Rosario da Tv2000 e InBluradio, fra Giuseppe visse nella soffitta della chiesa dopo una serie di rifiuti nell’essere accolto nella vita religiosa. «Furono mesi di reclusione penosa, ma ricchi di preghiera, di maturazione spirituale: serviva i frati, si dedicava alla pulizia delle stalle, dell’orto, ma ciò che lo rendeva particolarmente felice – ha ricordato il vescovo Filograna – era la pulizia della chiesa perché gli consentiva di passare tantissime ore in intimità con Gesù e con la sua Mamma». Una capacità di servizio e di obbedienza che non vennero meno neppure dopo che gli furono aperte le porte del noviziato fino all’ordinazione sacerdotale. Un’umiltà e un nascondimento «che visse anche durante la manifestazione dei doni mistici, tra i quali sono note soprattutto le estasi».
E, oltre a quella di Maria, anche all’intercessione di san Giuseppe da Copertino si è affidato il vescovo di Nardò-Gallipoli, Filograna introducendo il Rosario. «Sostenuti dalla loro intercessione – ha detto il vescovo pugliese – chiediamo al Signore che fermi il diffondersi dell’epidemia, dia forza ai malati e vita eterna ai defunti, alle famiglie in difficoltà, i poveri, ai politici che prendano decisioni sagge pensando al bene comune».


Il Rosario per l’Italia, guidato dal vescovo di Nardò-Gallipoli Filograna,
è stato recitato ieri dal Santuario di Santa Maria della Grottella.
Le meditazioni dagli scritti di san Giuseppe da Copertino

E anche in questa occasione a ogni decina del Rosario - in cui si contemplavano i Misteri gloriosi - è stata legata a un’intenzione particolare e a un brano tratto dagli scritti del frate santo da Copertino. Un particolare pensiero, nel primo mistero, è stato rivolto alle vittime del Covid-19, soprattutto i medici, gli operatori sanitari, gli infermieri e i sacerdoti, che hanno perso la vita in questa pandemia.
Anche nel secondo Mistero si è pregato per i medici chiedendo alla Vergine di «aiutare gli operatori sanitari ad accostarsi ai pazienti, nella consapevolezza di avere di fronte persone che vivono una fragilità fisica e spirituale». Una capacità di essere accanto a chi ha bisogno, invocata nel terzo Mistero glorioso, anche per «i vescovi, i diaconi, i religiosi e le religiose, perché siano sempre pronti come il Buon Samaritano, a versare l’olio della consolazione e il vino della Speranza».
Nel quarto Mistero non è mancata neppure in questa occasione una speciale intenzione per «coloro che ci governano: abbiano sempre volontà e impegno di mettersi a servizio degli altri, con perseveranza e gratuità. Non manchi loro l’entusiasmo, la passione e lo zelo nel fare scelte giuste per il bene comune soprattutto per le persone più deboli e disagiate».

Una preghiera, infine, anche per il Papa affinché la Madonna continui a donare a papa Francesco «parole che aprono il cuore alla speranza; parole accoglienti capaci di suscitare gesti ci comprensione e di perdono; parole di amore che spingano tutti a opere di carità per i più bisognosi in questo tempo di pandemia a causa del coronavirus».

Anche nell’appuntamento vissuto a Copertino, il vescovo al termine del Rosario ha rivolto una preghiera proprio a san Giuseppe da Copertino, affidandogli i malati («da loro forze per vivere la loro sofferenza»), il personale sanitario («dona loro energia»), i ricercatori, i politici («dona loro saggezza»), i giornalisti e parti sociali («da loro equilibrio e imparzialità»), i cittadini («perché abbiano senso civico e responsabilità») e «spirito evangelico a noi cristiani».

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO
O serafico San Giuseppe da Copertino, che qui in terra godesti molta familiarità con Dio e con la Vergine, tanto che avesti la grazia di sublimi rapimenti ed estasi sollevandoti in aria anche col corpo, ora che in Cielo ti trovi presso il loro trono ottienimi la grazia di vivere distaccato dallo spirito del mondo, dalla superbia e da ogni peccato, e di accettare amorosamente qualsiasi tribolazione.
Così vivendo unito con Dio e con la Vergine in questa terra, potrò sperare la grazia di vivere con loro in cielo.
Proteggimi sempre, o San Giuseppe, aiutami sempre e molto più in questo momento che ti chiedo la grazia di liberare la nostra città, l’Italia e il mondo intero da questa epidemia, che sta seminando morte e paura.
Intercedi per noi presso Dio e la Vergine, affinché diano: forza ai malati per vivere la loro sofferenza; energie al personale sanitario in questo momento di crisi; generosità ai lavoratori a servizio del nostro benessere, e alle forze dell’ordine impiegate per la nostra sicurezza; intelligenza acuta ai ricercatori, saggezza ai politici; equilibrio e imparzialità ai giornalisti e alle parti sociali; senso civico e responsabilità a tutti i cittadini; spirito evangelico a noi cristiani. Tu che in terra fosti tanto sensibile ai bisogni umani, esaudiscimi e te ne sarò grato per sempre. Amen

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