mercoledì 16 novembre 2022
Il 19 e 20 novembre sarà come un ritorno a casa per Bergoglio, in Piemonte per i 90 anni di una cugina. Domenica Messa in Cattedrale. Le parole del vescovo Marco Prastaro
La conferenza stampa per presentare la visita di papa Francesco ad Asti il 19 e 20 novembre

La conferenza stampa per presentare la visita di papa Francesco ad Asti il 19 e 20 novembre - Marianna Natale

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«L’incontro tanto atteso», come i manifesti e locandine ufficiali messi a punto dalla diocesi di Asti definiscono quello con papa Francesco e la città d’origine dei suoi avi, si avvicina. L'annuncio è stato pubblicato anche sul Bollettino 778 del 19 ottobre scorso della Sala Stampa vaticana: il Santo Padre sarà in città il prossimo fine settimana per una visita di carattere privato.

Sabato 19 incontrerà la cugina Carla Rabezzana a Portacomaro, in occasione dei 90 anni compiuti pochi giorni fa dalla donna, e la cugina Delia Gai, con altri parenti a Tigliole. Domenica 20 novembre invece il Pontefice si concederà alla comunità diocesana con una celebrazione eucaristica in Cattedrale alle 11 (la celebrazione sarà trasmessa su Rai 1 che seguirà l'evento in diretta dalle 10.20 con “A Sua Immagine” e poi dalle 10.45 con il TG1 fino a fine Messa, comprendendo nel programma anche la recita dell’Angelus).

Prima della Messa, papa Bergoglio effettuerà un giro della città con la papamobile: un percorso di un chilometro e settecento metri tra la folla con un cospicuo dispiegamento di forze (180 persone tra vigili urbani e poliziotti, 300 volontari di protezione civile, 100 volontari della diocesi) che dovranno garantire la sicurezza del pontefice e di tutti coloro che interverranno. Sono attese ad Asti per l'evento almeno 25mila persone.

Il Pontefice tornerà a incontrare tutta la famiglia in Vescovado per il pranzo dal menu molto piemontese che ha voluto offrire personalmente ai suoi cari e, prima di lasciare Asti, farà un ultimo saluto dedicato a 1.340 bambini e ragazzi allo stadio Censin Bosia nel pomeriggio; da lì l'elicottero ripartirà alla volta del Vaticano. Il vescovo Marco Prastaro ha fatto il punto sull'organizzazione lampo di questa visita (appena un mese di preavviso) ieri in una conferenza stampa congiunta con il sindaco di Asti Maurizio Rasero, il questore Sebastiano Salvo e tutta la squadra che si è occupata della preparazione dell’evento.

È stata sottolineata la straordinarietà della visita astigiana del Papa: «Quale altra città può accogliere papa Francesco con lo stesso spirito di Asti, che è la casa della sua famiglia - ha detto il sindaco Rasero -. Il Santo Padre ha deciso di tornare a casa, un viaggio in cui speravamo da tempo e per il quale tutti si sono immediatamente messi a disposizione e c’è stata un’incredibile gara di generosità».

«Nessuno ha più diritto di altri a vedere il Papa – ha precisato il vescovo Prastaro – ma questo principio è più semplice da enunciare che da applicare. In Cattedrale ci saranno 1.200 persone sedute. I sindaci dell’Astigiano saranno seduti all’esterno: fuori dalla Cattedrale altre 4.000 persone infatti potranno seguire la Messa sui maxischermi. Gli accrediti per accedere a questi posti potevano essere richiesti tramite una piattaforma di registrazione ma sono andati esauriti in meno di 50 minuti dalla Messa online. Una presenza senz'altro significativa sarà quella dei giovani e non potrebbe essere altrimenti, nella Giornata mondiale della gioventù».

I ragazzi della Pastorale Giovanile porteranno all’altare verso il Papa la croce in legno creata da Fabio Celestre, artista laureato in Scultura all’accademia Albertina di Belle arti di Torino che ha curato l’immagine coordinata dell’evento. Con tutta probabilità, il Papa incontrerà anche i rappresentanti, 42 persone, dei profughi ucraini ospitati dalla Caritas diocesana di Asti.

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