sabato 7 gennaio 2023
Monsignor Fernando Ocáriz scrive ai membri della Prelatura che l'assemblea mondiale per adeguare le norme giuridiche interne alle recenti indicazioni del Papa sarà nella settimana dopo la Pasqua
Il prelato dell'Opus Dei monsignor Fernando Ocáriz

Il prelato dell'Opus Dei monsignor Fernando Ocáriz - .

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Si svolgerà dal 12 al 16 aprile, durante la settimana dopo la domenica di Pasqua, il Congresso generale straordinario dell’Opus Dei «che dovrà studiare, come ci ha chiesto il Papa, opportune modifiche agli Statuti della Prelatura»: lo rende noto monsignor Fernando Ocáriz, prelato dell’Opera, in una lettera ai membri della Prelatura pubblicata sul sito ufficiale dell’istituzione.
Il Congresso era stato annunciato dopo il motu proprio Ad charisma tuendum firmato dal Papa il 14 luglio scorso. Nel testo Francesco, per «adeguare le disposizioni relative alla Prelatura in ragione della nuova organizzazione della Curia Romana» disposta con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, aveva stabilito tra l’altro che «la Prelatura dipende dal Dicastero per il Clero» e che «gli Statuti propri della Prelatura dell’Opus Dei saranno convenientemente adeguati su proposta della Prelatura medesima, da approvarsi dai competenti organi della Sede Apostolica», sottolineando che per l’Opera «occorre una forma di governo fondata più sul carisma che sull’autorità gerarchica». Il Papa stabiliva anche che il prelato non sia «insignito, né insignibile dell’ordine episcopale».
Un intervento con il quale, a 40 anni dalla costituzione apostolica Ut sit con la quale Giovanni Paolo II la erigeva in prelatura personale, papa Francesco invita l’Opus Dei a rinnovare la propria fedeltà al carisma del fondatore, a quel «dono dello Spirito ricevuto da san Josemaría Escrivá de Balaguer», come scrive il Pontefice, a partire dal quale «la Prelatura dell’Opus Dei, con la guida del proprio prelato, attua il compito di diffondere la chiamata alla santità nel mondo, attraverso la santificazione del lavoro e degli impegni familiari e sociali per mezzo dei chierici in essa incardinati e con l’organica cooperazione dei laici che si dedicano alle opere apostoliche».
Nella sua lettera monsignor Ocáriz ricorda che le modifiche sugli statuti «dovranno essere cambiamenti che non tocchino alcun aspetto essenziale dell’Opera così come l’abbiamo ereditata da san Josemaría; si tratta, piuttosto, come vuole il Santo Padre, di proteggere, di salvaguardare il carisma». Per questo ricorda di aver «chiesto a tutti di inviarmi i suggerimenti sugli Statuti che riteneste opportuni, alla luce delle indicazioni del Papa». Un invito che era stato diffuso il 6 ottobre 2022 a tutti i membri della Prelatura con una lettera nella quale Ocáriz spiegava che «per preparare il lavoro delle congressiste e dei congressisti desideriamo avvalerci per tempo del contributo di quelli di voi che desiderano inviare suggerimenti specifici». Ora a proposito dei cambiamenti statutari in cantiere il prelato riferisce che «sebbene, trattandosi di un documento rigorosamente giuridico, molti di voi non avranno mandato suggerimenti, finora ne sono arrivati parecchi. Ogni giorno ricevo anche le attestazioni del vostro desiderio di essere fedeli e di stringervi tutti assieme per fare l’Opus Dei in questo momento particolare, ed è motivo di tanta gratitudine a Dio». In ogni caso, aggiunge monsignor Ocáriz, «tutti i suggerimenti saranno ora utilizzati per predisporre il materiale da presentare allo studio e all’approvazione del Congresso; il risultato sarà poi inviato alla Santa Sede». Il prelato conclude scrivendo che «mi affido alla vostra preghiera per portare a compimento questo lavoro nel miglior modo possibile». Prossima tappa, dunque, il Congresso per «tutelare il carisma dell’Opus Dei – come ha scritto il Papa nel suo motu proprio – e promuovere l’azione evangelizzatrice che i suoi membri compiono nel mondo»

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