sabato 18 novembre 2023
Un catanese e un milanese arrivano nella maturità al diaconato dopo un percorso vocazionale che, in una vita professionale intensa, li ha visti impegnati nel far scoprire ai giovani la loro strada
Daniele Mottura e Roberto Sorrenti

Daniele Mottura e Roberto Sorrenti - Foto Opusdei.org/it

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Ci sono anche due italiani tra i 29 nuovi diaconi dell’Opus Dei ordinati sabato 18 a Roma, nella basilica di Sant’Eugenio: sono Roberto Sorrenti, catanese, e Daniele Mottura, originario di Milano. A consacrarli il vescovo Andrés Gabriel Ferrada Moreira, segretario del Dicastero vaticano per il Clero. Come sempre nei futuri sacerdoti della Prelatura, la provenienza è assolutamente globale: oltre che dall’Italia, arrivano infatti da Australia, Austria, Brasile, Camerun, El Salvador, Filippine, Francia, Giappone, Hong Kong-Cina, Kenya, Messico, Nigeria, Paraguay, Repubblica Democratica del Congo, Spagna, Stati Uniti, Svezia, e Svizzera (il diacono svizzero si chiama Matteo Frondoni, di famiglia italiana, e viene dal Ticino).

La vocazione al celibato apostolico nell’Opera di Roberto Sorrenti, 53enne di Paternò, nasce alla Giornata mondiale della gioventù di Czestochowa e si sviluppa nella quotidianità del suo lavoro di laico impegnato nella formazione al Centro professionale Elis di Roma, dove si occupa dei rapporti con le aziende, con una specializzazione in Ingegneria digitale. Poi la chiamata al sacerdozio, già da adulto, come compimento di una di dedizione alla formazione umana e cristiana dei giovani. Per lui è determinante «aiutare gli altri a lavorare per il bene comune e a favore delle nuove generazioni, non solo con belle parole ma con progetti concreti».

Anche Daniele arriva alla vocazione sacerdotale come uomo maturo, professionalmente impegnato. Nato 42 anni fa nel popolare quartiere periferico di Bruzzano, “figlio” del suo oratorio parrocchiale, è cresciuto nelle Scuole Faes, storiche paritarie milanesi promosse da famiglie legate all’Opus Dei insieme ai loro amici. Quel che ha ricevuto ha poi voluto restituirlo occupandosi di educazione degli adolescenti nel Club Zeta di Milano, un centro per giovanissimi che al doposcuola unisce la proposta di un percorso per scoprire passo dopo passo la propria strada nella vita come disegno buono di Dio per la felicità di ciascuno, qualunque sia la chiamata. Laureato in Scienze ambientali, è un esperto di progettazione sostenibile e green building, competenza che ha sviluppato seguendo il progetto di Porta Nuova. Del compimento del suo percorso vocazionale dice che «ho sperimentato le promesse che il Signore mi ha fatto intendere negli anni passati».

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