
Non sapere quando ce ne andremo è un regalo di libertà - ICP
Quando scompare una persona cara o una figura di riferimento, il pensiero va per forza di cose al momento in cui anche noi ce ne andremo. Non sappiamo né il giorno né l’ora in cui avverrà e questo potrebbe sembrare un handicap perché molti di noi vorrebbero avere il tempo di prepararsi, riflettere su come arrivare all’ultimo passo. In realtà si tratta di una forma di libertà e insieme un invito alla responsabilità. Ignorare quando moriremo ci consente di attraversare più leggeri i sentieri della vita, e al tempo stesso rappresenta un invito a non sprecare il tempo, a valorizzare le cose che davvero contano. In questo senso la fede è un aiuto in più, consente di relativizzare, che non significa non sentirne il dolore, i momenti duri, sicuri che ad attenderci c’è un futuro da risorti. Lo sottolinea in questa preghiera il giornalista e autore spirituale Philippe Warnier (1935-1999), già direttore della rivista Prier.
«Io non so né il giorno,
né l'ora, né il modo,
ma ho la fede nella tua promessa.
Morti al peccato
grazie al dono della tua vita,
noi risusciteremo dai morti,
rivedremo coloro che abbiamo amato,
con loro vivremo della tua vita divina.
Oggi siamo già riuniti
nella comunione dei Santi.
Signore, ti preghiamo per i morti:
accoglili nel tuo amore.
Ti preghiamo per i viventi:
fa' che camminino verso la tua luce».