lunedì 22 febbraio 2021
Il religioso è morto all'ospedale Cotugno di Napoli dove era ricoverato per Covid-19. Con il suo "granellino" ogni giorno commentava il Vangelo per migliaia di fedeli via WhatsApp
Padre Lorenzo Montecalvo

Padre Lorenzo Montecalvo - Youtube

COMMENTA E CONDIVIDI

Dal dicembre 2019, nominato parroco della comunità "Santa Famiglia" nel quartiere Pianura in Napoli (adiacente alla casa fondata dal beato don Giustino Russolillo il fondatore della Famiglia Vocazionista di cui è stato recentemente riconosciuto il miracolo che lo porterà alla canonizzazione), padre Lorenzo Montecalvo diceva: «Sono arrivato qui a 12 anni, ci ritorno a 75: forse don Giustino mi ha voluto far capire che il mio cammino terreno deve finire qua».

In ospedale dal 9 febbraio

E così è stato per padre Lorenzo, ricoverato dal 9 febbraio scorso all’ospedale Cotugno di Napoli per Covid. Oggi pomeriggio, lunedì 22 febbraio, i funerali a Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia, la città dove padre Lorenzo nasce il 25 aprile 1945, ma da cui parte a 12 anni per arrivare nel "vocazionario" di Pianura per concludere gli studi. E, nel 1976, diviene parroco di S. Maria Assunta di Costantinopoli a Bellavista (Posillipo). Dal 2004 si trasferisce nella parrocchia napoletana del Corpus Christi e Regina del S. Rosario, in via Manzoni. Solo di recente giunge nel quartiere più complesso di Pianura, dove gli viene richiesto di cambiare modalità di evangelizzazione. Nel suo ministero pastorale è stato molto attivo seguendo le comunità del movimento neocatecumenale presente nelle varie parrocchie in cui è stato inviato. Ma non sarà ricordato soltanto per la sua missione parrocchiale.

Evangelizzatore sui social

Era il sacerdote che ogni mattina "compariva" sui gruppi WhatsApp di oltre diecimila fedeli con il suo commento al Vangelo, tradotto in dieci lingue e diffuso in altrettanti Paesi. Lo chiamava "Il granellino" perché la Parola è un seme che deve portare frutto e, in pratica, un accompagnamento quotidiano per meditare sul Vangelo. «Il prete – diceva – deve annunciare la verità con misericordia ma anche con fermezza. La Parola non deve essere sdolcinata e mielosa. Ci sono sacerdoti, purtroppo, che temono di perdere "clienti" se annunciano la verità nella sua interezza: ma meglio avere dieci carboni accesi in una comunità che un mucchio di carboni spenti».
Autore di decine di libri e pubblicazioni che distribuiva gratuitamente per proseguire la sua opera di evangelizzazione, era molto presente su siti religiosi, tv e radio cattoliche; redattore capo della rivista di spiritualità vocazionista Spiritus Domini, punto di riferimento per centinaia di comunità religiose in tutta Italia e all’estero.
La notizia della morte è stata comunicata domenica mattina dalla comunità dei vocazionisti, con un video che è anche di saluto e commiato al confratello scomparso, in cui padre Lorenzo canta una sua canzone "Voglio un mondo nuovo" con i giovani dello studentato vocazionista internazionale di Napoli.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI