sabato 1 gennaio 2022
L'emerito di Ferrara-Comacchio aveva 80 anni. Era stato uno dei primi collaboratori di don Giussani e docente all'Università Cattolica. Il funerale mercoledì con Zuppi
Monsignor Luigi Negri (1941-2021)

Monsignor Luigi Negri (1941-2021) - Siciliani

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È stato l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego, insieme con il clero diocesano ad annunciare la morte del suo predecessore, Luigi Negri. L’arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio aveva 80 anni ed è deceduto nella casa di cura della Sacra Famiglia a Cesano Boscone, nell’hinterland di Milano, dove il presule era ricoverato. La notizia è stata resa nota venerdì 31 dicembre, giorno della morte, e Perego lo ha ricordato nella Messa nell’ultimo giorno dell’anno invitando l’intera comunità a pregare per lui durante le celebrazioni del 1° gennaio.


Pastore dal piglio energico e senza peli sulla lingua, fra i primi e più stretti collaboratori del fondatore di Comunione e Liberazione, don Luigi Giussani, aveva assunto sia negli anni del suo episcopato, sia dopo la rinuncia al governo pastorale posizioni forti e talvolta divisive su alcuni temi (dai migranti alla politica, dall’omosessualità al rapporto con l’islam) fino alle critiche al magistero e alla persona di papa Francesco. Anche se poi, nel vortice della polemica, aveva affermato: «Il Papa non si contesta e non si adula». Benché si considerasse un «propugnatore dell’ortodossia» cattolica, negli ultimi anni si era avvicinato alle posizioni del dissenso sposando parti delle teorie dell’ex nunzio Carlo Maria Viganò e sottoscrivendo nel 2020 l’appello “Veritas liberabit vos”, pubblicato da alcuni siti anti-conciliari, per chiedere che la pandemia non fosse «il pretesto» per «ledere i diritti inalienabili» tra cui la «libertà di culto, di espressione e di movimento». Scelte che però non possono mettere in ombra la sua «preferenza» verso «l’educazione di generazioni di giovani», la sua «passione missionaria che non perdeva occasione di richiamare al popolo cristiano» e il suo «fervore culturale che si è tradotto in un’intelligente lettura della modernità alla luce dell’avvenimento cristiano», ricorda in una nota Davide Prosperi, presidente “ad interim” della fraternità di Cl.

Nato a Milano il 26 novembre 1941, Negri aveva frequentato il liceo classico Berchet del capoluogo lombardo dove aveva incontrato l’amico e ispiratore don Giussani, suo insegnante di religione. Dopo esserne stato uno dei primi allievi, era entrato a far parte del movimento Gioventù Studentesca. «Da quando è rimasto travolto da giovane dall’incontro con don Giussani, si è instancabilmente dedicato alla costruzione del movimento di Cl con intelligenza e affezione», sottolinea Prosperi. E aggiunge: «Ha così contribuito con dedizione a far crescere la nostra compagnia in tutta Italia». All’Università Cattolica di Milano Negri si era laureato a pieni voti in filosofia nel 1965, discutendo una tesi sul problema della fede e della ragione in Tommaso Campanella. Nel 1967 l’ingresso nel Seminario ambrosiano e nel 1972 l’ordinazione sacerdotale a Milano con l’imposizione delle mani del cardinale arcivescovo Giovanni Colombo. Ottenuta la licenza in teologia e fino all’ordinazione episcopale, era stato docente di introduzione alla teologia e storia della filosofia all’Università Cattolica. Nel 2005 la nomina a vescovo di San Marino-Montefeltro da parte di Giovanni Paolo II verso il quale Negri ha sempre nutrito un particolare attaccamento. Ricevuta la consacrazione episcopale dal cardinale Dionigi Tettamanzi, aveva scelto come motto le parole Tu, fortitudo mea. Nel 2012 era stato nominato padre sinodale al Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione. E nel dicembre 2012 Benedetto XVI lo aveva voluto arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Chiesa che Negri avrebbe guidato fino al 2017 quando aveva lasciato per raggiunti limiti di età.

Alle 18 di martedì 4 gennaio, presso la Basilica di San Francesco a Ferrara, l'arcivescovo di Ferrara-Comacchio Gian Carlo Perego presiederà una Messa in presenza della salma di Negri e alle 21 una veglia di preghiera. Dalle 19 alle ore 22.30 la stessa Basilica resterà aperta per un saluto all'arcivescovo emerito.
Le esequie si terranno mercoledì 5 gennaio alle 10, sempre nella Basilica di San Francesco, presiedute dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale dell'Emilia Romagna. La salma proseguirà per Milano dove è attesa alle 15.30 per la celebrazione dell'arcivescovo Mario Delpini nella Basilica di Sant'Ambrogio. Seguirà la tumulazione al cimitero di Vignate nella tomba di famiglia secondo le sue volontà.


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