mercoledì 25 ottobre 2023
La psichiatra polacca, sopravvisuta al lager nazista, avrebbe compiuto 102 anni il 2 novembre. Dopo la guerra l'incontro con Wojtyla cui restò legata da una lunga amicizia spirituale e intellettuale.
Wanda Poltawska è morta la scorsa notte a 101 anni

Wanda Poltawska è morta la scorsa notte a 101 anni - Foto archivio di Avvenire

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Wanda Póltawska, legata da una grande e profonda amicizia intellettuale e spirituale con san Giovanni Paolo II, è morta la scorsa notte. Avrebbe compiuto 102 anni il prossimo 2 novembre. Donna dal carattere forte, forgiato anche da grandi sofferenze patite in gioventù, ha accompagnato con discrezione e non senza influenzarne alcune scelte il lungo pontificato wojtyliano. Originaria di Lublino, partecipa alla resistenza polacca all’invasione nazista in Polonia. Nel1941 — diciannovenne — viene imprigionata nel lager di Ravensbrück, dove è ridotta a cavia per “sperimentazioni” mediche.

Finita la guerra, Wanda si è subito trasferita a Cracovia, dove diventa psichiatra. E dove soprattutto incontra don Karol Wojtyla («Ho capito subito che era un sacerdote santo e gli ho chiesto di essere il mio confessore»). «Per un sodalizio spirituale di amicizia – sintetizza efficacemente Gianpaolo Mattei su VaticanNews - durato oltre mezzo secolo, tessuto di comunione, incontri, lettere, preghiera». Un sodalizio cementato anche dalla richiesta di preghiere che nel 1962 il cardinale Wojtyla fece a padre Pio in favore dell’amica malata di cancro che poi guarì. Un sodalizio rilanciato in modo nuovo, dall’elezione di Wojtyla al Pontificato nel 1978. Con Wanda che insieme al marito e ai quattro figli passava le ferie estive nella residenza estiva del Papa a Castelgandolfo. Un sodalizio sviluppato nell’affrontare in perfetta simbiosi questioni centrali come la persona umana, la famiglia, la sessualità. Con la strenua difesa dei contenuti dell’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI e con la chiara percezione del dramma costituito dalla progressiva banalizzazione dell’aborto. Un sodalizio durato fino alla fine. La Poltawska era accanto al suo amico Papa fino 2 aprile 2005, leggendogli i suoi testi preferiti di spiritualità e letteratura polacca.

Di questo sodalizio rimane un’ampia raccolta di pensieri e lettere pubblicato in Italia col titolo Diario di una amicizia. La famiglia Póltawski e Karol Wojtyla (edizioni San Paolo). Mentre una bella e significativa intervista di Wanda si trova nel volume Accanto a Giovanni Paolo II, Gli amici e i collaboratori raccontano, curato per le edizioni Ares da Wlodzimierz Redzioch. In questa intervista la Poltawska descriveva efficacemente il filo d’oro che ha unito due santi come padre Pio e Karol Wojtyla: «Li univa la grande fede e le idee chiare che sono proprie delle persone che agiscono sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Intransigenti nei princìpi, cordiali e delicati verso i bisognosi».

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