lunedì 2 dicembre 2019
Nei giorni scorsi la consegna del dono che Francesco ha voluto fare ai cristiani di Terra Santa. Il reliquiario è ora nelle mani del Custode fra Patton
La reliquia della «Santa Culla» fa ritorno a Betlemme
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Ha fatto il suo ritorno a Betlemme proprio all’inizio dell’Avvento. Proveniente da Roma - dove da secoli è venerata nella cappella ipogea della Basilica di Santa Maria Maggiore - un frammento della Santa Culla dove secondo la tradizione sarebbe stato deposto Gesù Bambino è arrivato ieri nella città della Natività. È stato infatti questo dono speciale di papa Francesco ai cristiani della Terra Santa il centro del corteo che ogni anno a Betlemme alla vigilia della prima domenica d’Avvento vede l’ingresso solenne del Custode di Terra Santa aprire il cammino verso il Natale.

Fra Francesco Patton portava ieri nelle mani il reliquiario nel quale qualche giorno fa - in un rito presieduto a Roma dal cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore - è stato posto un frammento di una delle antichissime assi custodite nella basilica liberiana, oggetto di una devozione molto antica. Nell’Urbe sarebbero arrivate nell’anno 642 come dono del patriarca di Gerusalemme Sofronio a papa Teodoro I. Ma già Origene nel III secolo e poi san Girolamo - l’autore della Vulgata, la traduzione latina della Bibbia - scrivevano di aver visto a Betlemme la culla che contenne il corpo del Bambino.

Le indagini scientifiche hanno stabilito che il legno è compatibile con quello di un albero di acero cresciuto duemila anni fa nella terra dove nacque Gesù. Ma al di là delle ricostruzioni storiche è lo sguardo della fede a dare valore alle reliquie. Lo aveva sottolineato già venerdì a Gerusalemme il nunzio apostolico monsignor Leopoldo Girelli durante la cerimonia di consegna del dono del Papa alla Custodia di Terra Santa, avvenuta al Centro Notre Dame. «Il ritorno a Betlemme di questo legno sacro – aveva detto monsignor Girelli – possa suscitare in noi il desiderio profondo di essere portatori di Dio. Ora è il nostro cuore ad essere mangiatoia: Culla Sacra del Dio fatto uomo».

A lui il Custode fra Francesco Patton aveva risposto dicendo: «Assicuri papa Francesco che non ci limiteremo a custodire questa reliquia, ma faremo in modo che rappresenti la Chiesa in uscita e che essa porti la gioia del Vangelo, pellegrinando tra le varie comunità cristiane di Terra Santa per ravvivare la fede in Gesù». Da lì la reliquia della Sacra Culla era stata poi portata nella chiesa di San Salvatore, nel cuore della Città Vecchia, dove era stata accolta dalla comunità francescana: «Questo frammento della Sacra Culla – aveva aggiunto ancora fra Patton rivolgendosi ai suoi confratelli –- potrà diventare un richiamo per noi, per i nostri cristiani e per milioni di pellegrini a piegare le nostre ginocchia davanti al Figlio di Dio che si è umiliato e fatto piccolo per amore nostro».

La reliquia troverà la sua collocazione definitiva nella chiesa di Santa Caterina, la parrocchia di rito latino di Betlemme che sorge proprio a fianco alla Basilica della Natività. Lì sarà esposta alla venerazione dei pellegrini che si attendono in occasione di questo Natale. Anche per questo nei giorni scorsi era stato già annunciato che durante il periodo dell’Avvento e del Natale a Betlemme la Basilica della Natività prolungherà di tre ore il suo orario d’apertura, restando accessibile dalle 5 del mattino fino alle 20. Una scelta decisa insieme dalle tre comunità religiose che amministrano la Basilica (i greco-ortodossi, i francescani per la Chiesa cattolica e gli armeno-apostolici) per cercare di limitare le code per l’accesso alla cripta dove si venera il luogo dove nacque Gesù.

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