sabato 22 maggio 2021
La maratona dei santuari per la fine della pandemia raggiunge Nostra Signora di Lourdes a Nyaunglebin. La vicinanza del Papa a un Paese sconvolto dalla guerra civile.
Una celebrazione nel santuario di Nyaunglebin

Una celebrazione nel santuario di Nyaunglebin - Asia News

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A lungo il suo nome è stato coperto dalla sigla “da confermare”. Il santuario dedicato a Nostra Signora di Lourdes a Nyaunglebin, in Mynamar è stato l’ultimo a essere inserito tra le chiese protagoniste della maratona di preghiera promossa dal Papa per invocare la fine della pandemia. Il Paese asiatico, come noto è teatro, purtroppo, di una sanguinosa guerra civile, e proprio il Rosario quotidiano rappresenta uno dei collanti che legano insieme la piccola comunità cattolica locale. Lo ha ricordato il Papa durante ill Regina Coeli del 2 maggio scorso: «C’è un’iniziativa che mi sta molto a cuore: quella della Chiesa birmana. che invita a pregare per la pace riservando per il Myanmar un’Ave Maria del Rosario quotidiano. Ognuno di noi si rivolge alla mamma, quando è nel bisogno o in difficoltà: noi in questo mese chiediamo alla nostra Madre del Cielo di parlare al cuore di tutti i responsabili del Myanmar, perchè trovino il coraggio di percorrere la strada dell’incontro, della riconciliazione e della pace».

Nel 2017 la visita di Papa Francesco in Myanmar

Nel 2017 la visita di Papa Francesco in Myanmar - Ansa


Ispirato a all’omonima chiesa francese il santuario birmano Nostra Signora di Lourdes si trova a Nyaunglebin, a circa cento chilometri da Yangon, la capitale del Myanmar. lungo la strada principale verso Mandalay seconda città dello Stato. È meta di imponenti celebrazioni e pellegrinaggi. Soprattutto l’11 febbraio quando la Chiesa celebra la Beata Vergine di Lourdes la cui devozione è legata alla presenza dei padri missionari francese che arrivarono qui nel 1902, costruendo una missione diventata punto di riferimento per i villaggi che vi gravitano attorno. Oggi vi sorge anche un centro nazionale di pellegrinaggio mariano.
Il 16 maggio scorso come noto il Papa ha celebrato una Messa in San Pietro per i fedeli del Myanmar residenti a Roma ma con il pensiero al Paese d’origine. «Non perdete la speranza – disse all’omelia –: Gesù ancora oggi prega il Padre, fa vedere al Padre, nella sua preghiera, le piaghe con le quali ha pagato la nostra salvezza; con questa preghiera Gesù prega e intercede per tutti noi, perché ci custodisca dal maligno e ci liberi dal potere del male».
Anche oggi la preghiera sarà trasmessa alle 18 sui canali ufficiali della Santa Sede. L’intenzione speciale sarà per coloro che garantiscono i servizi essenziali.

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