domenica 2 aprile 2023
Digiuno, veglie di preghiera, morte e resurrezione, liberazione ed esodo, sono riti e simboli comuni per ebrei, cristiani e musulmani
La convergenza delle festività richiamo alle radici comuni
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La maggioranza dei musulmani in Italia e in Europa partecipa alle radici della tradizione islamica integrandola armoniosamente con l’identità culturale occidentale e italiana. Certo molti non sono osservanti, principalmente a causa dei processi di secolarizzazione che riducono la sensibilità religiosa e la pratica rituale, ma ciò non può consentirci di dimenticare che i musulmani in Europa sono oltre il 5% della popolazione: più di 25 milioni di persone e oltre 2 milioni di concittadini in Italia. Secolarizzazione, immigrazione, radicalismo: ognuno di questi termini ha un lato oscuro che mette in crisi il valore di una civiltà.

L’aggressione della modernità come emancipazione artificiale e separazione evolutiva dai principi tradizionali e dai valori della fede, la clandestinità e la tratta dei migranti con lo sfruttamento della disperazione di persone in fuga dalla barbarie, dal caos o dalla povertà, l’ideologia di una polarizzazione imperialista, l’esclusivismo suprematista, la perversione pseudo-califfale o la rivendicazione vittimista e demagogica che tradiscono tutte l’autentica funzione del dibattito politico e intellettuale: sono questi i lati oscuri della secolarizzazione, dell’immigrazione e del radicalismo. Se questi lati oscuri annullassero le opportunità che vengono da una visione liberale,da una circolazione di persone alla ricerca di scambi, aiuto o cambiamento, da una integrità di pensiero capace di aggiornare le nobili radici della filosofia, allora, davvero, la civiltà sarebbe in crisi.

Nel 2019 “La Civiltà cattolica” ha pubblicato un articolo di Giovanni Sale nel quale scriveva: «Dal punto di vista concettuale, l’islamofobia riduce la religione a etnia, così che l’elemento religioso viene utilizzato come un fattore identitario-discriminatorio, mentre la realtà della presenza islamica in Europa è, per sua natura, plurale sotto il profilo etnico-religioso. (...) Per uscire da questo circolo vizioso, ostile all’accoglienza e all’integrazione degli immigrati, non resta che combattere la cultura che è alla base dell’islamofobia, il che può essere fatto in particolare chiamando in causa sia le istituzioni pubbliche – le quali hanno l’obbligo di promulgare leggi giuste, cioè capaci di tenere insieme i valori dell’accoglienza e quelli della sicurezza – sia la società civile, inclusa la Chiesa».

A distanza di 5 anni da questa saggia analisi fa eco la dichiarazione del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che poche settimane fa ha dichiarato solidarietà ai musulmani per la perversa campagna di odio che vuole giustificare l’errore di associare alcune forme recenti di bigottismo con una millenaria tradizione spirituale iscritta nel monoteismo abramico: https://media.un.org/en/asset/k1v/k1v0r1kuof Nel suo messaggio il segretario generale Guterres menziona anche il mese in corso di Ramadan che riunisce i musulmani adulti e in buona salute nella pratica del digiuno diurno per tutta la durata del mese. Quest’anno i due calendari cristiano-cattolico e islamico si incontrano facendo coincidere il periodo della Quaresima con il periodo del Ramadan e le due grandi feste di Pasqua 2023 e di Eid al-Fitr 1444 si susseguono a distanza di meno di due settimane. Se aggiungiamo anche la concomitanza con Pesach 5783, la Pasqua ebraica, la convergenza temporale delle festività religiose per ebrei, cristiani e musulmani sembra richiamare una coincidenza con le radici della tradizione delle comunità di Abramo.

Digiuno, veglie di preghiera, morte e resurrezione, liberazione ed esodo, sono riti e simboli comuni per ebrei, cristiani e musulmani in un tempo che sembra avvicinare, senza mai confondere, cittadini e credenti sinceri, autoctoni e immigrati, d’Oriente e d’Occidente ma anche ogni intellettuale onesto e politico responsabile, in una civiltà intelligente e sensibile. Da qualche anno il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella manda un messaggio di auguri ai musulmani d’Italia in occasione della festa di fine Ramadan. Sarebbe un grande onore per i musulmani d’Europa e d’Italia se quest’anno la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e la Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano Giorgia Meloni, volessero cogliere l’occasione di unirsi a questa nobile consuetudine di attenzione e civiltà a sostegno dell’inclusione spirituale anche dei cittadini musulmani d’Europa e d’Italia.

Imam, vice presidente Coreis Italia, coordinatore Eulema (Consiglio europeo dei leader musulmani)

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