venerdì 23 giugno 2023
Classe 1949, don Giambattista Ferro vive ritirato nell'Appennino tosco-romagnolo senza mezzi di comunicazione. «È stata una grazia aver potuto lavorare e pregare. Qui ho un incontro personale con Dio»
Una veduta dell'eremo di San Alberico nell'Appennino tosco-romagnolo

Una veduta dell'eremo di San Alberico nell'Appennino tosco-romagnolo - Corriere Cesenate

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Sarà un prete-eremita il nuovo sacerdote per la diocesi di Cesena-Sarsina. Questa mattina il vescovo Douglas Regattieri in Cattedrale a Cesena ordinerà Giambattista Ferro durante la solenne concelebrazione eucaristica in occasione della festa del patrono della città, san Giovanni Battista.


All’eremo di Sant’Alberico che si trova nel cuore dell’Appenino tosco-romagnolo, nel territorio di Capanne (Verghereto) in provincia di Forlì-Cesena, Ferro rimarrà anche da sacerdote, come è nella sua vocazione adulta. Classe 1949, originario della Bergamasca, dal 2016 vive all’eremo immerso nel silenzio. Nel 2018 ha emesso la professione pubblica come eremita e il 28 agosto dello scorso anno nella Concattedrale di Sarsina è stato ordinato diacono. Nell’intervista rilasciata al settimanale diocesano Corriere Cesenate alla vigilia dell’ordinazione, Ferro confida di «essere stato troppo amato. Sono un uomo che ha brancolato in una vita segnata da un profondo io umano che voleva costruire su fondamenta sabbiose. Tutto era destinato al fallimento, ma Lui aspettava»”.


Negli ultimi mesi Ferro ha vissuto da eremita "radicale". Dal 20 gennaio è senza linea internet e senza telefono. «È stata una grazia aver potuto lavorare e pregare – aggiunge -. Alla domenica vado a Messa a Sant’Agata Feltria, dalle clarisse francescane di clausura. Avverto il bisogno di sentire la comunità. In quella liturgia tocco l’afflato della Chiesa. Qui all’eremo ho un incontro personale con il Signore». Quel Signore che gli chiede tutto il resto della sua vita, ora da sacerdote.

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