venerdì 24 settembre 2021
In un telegramma Francesco ricorda il porporato, arcivescovo emereito di Caracas. Aveva 79 anni. A fine agosto era stato ricoverato in terapia intensiva
Il cordoglio del Papa per il cardinale venezuelano Urosa Savino

Vatican Media

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Il cardinale emerito venezuelano Jorge Urosa Savino è morto a Caracas dopo essere stato ricoverato per diversi giorni in ospedale a causa di complicazioni derivate dal Covid-19.

Lo ha reso noto l'arcidiocesi di Caracas. Il cardinale, che era discendente da famigliari italiani, era ricoverato in ospedale da oltre quattro settimane, durante le quali la sua salute è progressivamente peggiorata.

Un “devoto pastore che, per anni e con fedeltà, ha dato la sua vita al servizio di Dio e della Chiesa”. Così papa Francesco ha ricordato il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo emerito di Caracas, scomparso, esprimendo il suo cordoglio in un telegramma indirizzato al cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida e amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Caracas, estendendolo ai famigliari del defunto e alla sua comunità ecclesiale. Francesco, si legge nel telegramma, offre i suoi suffragi “per il riposo eterno della sua anima, affinché il Signore Gesù gli conceda la corona di gloria che non appassisce" e impartisce la benedizione apostolica, "come segno della speranza cristiana nel Signore risorto”.

Nato a Caracas il 28 agosto 1942 Urosa Savino, 79 anni, è stato vescovo ausiliare di Caracas e arcivescovo di Valencia. Il 19 settembre 2005 è stato nominato arcivescovo di Caracas e il 24 marzo 2006 è stato nominato cardinale, quinto venezuelano ad essere proclamato cardinale della chiesa cattolica.

Nel 2013 ha partecipato al Conclave in cui è stato eletto papa Francesco. Al compimento dei 75 anni di età, il 28 agosto 2017, ha presentato le proprie dimissioni, a norma del codice di Diritto canonico ed è stato sostituito alla guida dell'arcidiocesi di Caracas da monsignor Baltazar Porras. Personalità religiosa molto critica con i governi dei presidenti Hugo Chávez e Nicolás Maduro, il porporato è stato autorevole sostenitore della causa di beatificazione del dottor José Gregorio Hernández.

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