martedì 27 aprile 2021
Antonio Nicolace, 73 anni, è stato stroncato da un malore il 27 aprile mentre si trovava al lavoro in campagna. Legatissimo alla mistica calabrese, che affettuosamente lo chiamava il «discolo di casa»
Antonio Nicolace e la madre Natuzza in una immagine di diversi anni fa

Antonio Nicolace e la madre Natuzza in una immagine di diversi anni fa - Profilo Facebook "Devoti di Natuzza"

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È morto ieri mattina a Paravati, Antonio Nicolace, uno dei cinque figli di Natuzza Evolo, il secondo a ritornare alla casa del Padre, dopo la morte della sorella Anna Maria, avvenuta qualche anno fa. L’uomo, che aveva 73 anni e lascia la moglie e tre figli, si trovava in campagna, in un appezzamento di terreno di sua proprietà, e stava compiendo dei lavori, quando è stato colto da malore, probabilmente un infarto. Inutili i soccorsi portati dal 118. Per lui, nonostante il prodigarsi dei sanitari, non c’è stato più niente da fare.
Legatissimo alla madre, che lo considerava affettuosamente «il monello di casa», tanto da parlarne anche con Padre Pio, durante un incontro (ma il santo di San Giovanni Rotondo, come racconta Valerio Marinelli, uno dei biografi della mistica, in un suo libro, la rassicurò: «Non preoccuparti, in queste cose serve pazienza. Ricordati che ha un cuore grande, è un creativo e che è il figlio più buono»), Antonio era già in pensione da alcuni anni. In passato aveva lavorato a lungo alla Provincia di Vibo Valentia, ma il suo spirito creativo si esprimeva soprattutto nelle due passioni artistiche, costantemente coltivate: la scultura e le commedie dialettali, di cui è stato in passato autore e regista.
Chi lo ha conosciuto di persona lo descrive come un uomo sincero e battagliero, che alla forza della fede e dagli insegnamenti ricevuti dalla mamma univa la capacità di esprimere il proprio pensiero in maniera non troppo diplomatica.
Risalgono ad esempio all’ottobre del 2019 (quando si preparava il 10° anniversario della morte di Natuzza, avvenuta il 1° novembre 2009) alcune sue dichiarazioni senza peli sulla lingua, in cui rimproverava agli organizzatori di aver pensato a bancarelle e concertini, dimenticando però la cosa che alla madre stava più a cuore: la celebrazione della Messa. Ragion per cui lui e i fratelli si erano dissociati da quei festeggiamenti e avevano partecipato invece alla celebrazione eucaristica presieduta nella Cattedrale di Mileto dal vescovo Luigi Renzo.
Di Natuzza Evolo, nata a Paravati il 23 agosto 1924, è in corso il processo di beatificazione. Il 17 ottobre 2018 la Congregazione delle cause dei santi ha rilasciato il nulla osta per l’avvio del processo. La prima sessione in fase diocesana si è svolta il 9 aprile 2019.

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