venerdì 2 giugno 2023
Dal 1° luglio l'unificazione delle due ex diocesi che diventano un'unica diocesi. Il primo vescovo della nuova Chiesa particolare è Piero Delbosco. Il decreto del Papa
Il vescovo Delbosco firma il decreto per la nascita della diocesi di Cuneo-Fossano

Il vescovo Delbosco firma il decreto per la nascita della diocesi di Cuneo-Fossano - Diocesi di Cuneo-Fossano

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Cuneo e Fossano ora sono ufficialmente e pienamente riunite in una sola diocesi. Il decreto di unificazione di papa Francesco porta la data del primo giugno. Ieri mattina al termine dell’annuale incontro di preghiera e festa in cui si ricordavano gli anniversari di ordinazione di vescovi, presbiteri e diaconi, nel Duomo di Cuneo, il vescovo Piero Del Bosco ha dato lettura del decreto che istituisce la nuova circoscrizione ecclesiastica denominata “Diocesi di Cuneo-Fossano”. Nella Cattedrale dedicata a Santa Maria del Bosco e San Michele Arcangelo erano presenti anche i sindaci delle due città, Patrizia Manassero di Cuneo e Dario Tallone di Fossano. Si conclude così con la bolla papale il lungo iter di unificazione delle due diocesi.

Tutto inizia 24 anni fa, quando l’allora vescovo di Fossano, Natalino Pescarolo, fu nominato, il primo febbraio del 1999, anche vescovo di Cuneo, succedendo per quest’ultima diocesi al dimissionario Carlo Aliprandi. Nel 2005 papa Benedetto XVI nomina come successore per la guida delle diocesi monsignor Giuseppe Cavallotto, incarico che ha mantenuto fino al 2015. A fine novembre di quell’anno, fa il suo ingresso a Cuneo e Fossano il torinese Piero Delbosco, scelto da papa Francesco. Ed è proprio con Delbosco che il processo di unificazione entra nel vivo e si concretizza con il Sinodo diocesano vissuto tra il 2021 e il 2022, anche se già negli anni precedenti diverse attività pastorali, soprattutto in ambito sociale, erano vissute e realizzate in comunione tra le due realtà diocesane. «Con il Sinodo diocesano la Chiesa di Cuneo e la Chiesa di Fossano hanno perso la loro autonomia», aveva rimarcato il vescovo in vista della celebrazione della cerimonia di affidamento della nuova diocesi alla Beata Vergine Maria Madre della Divina Provvidenza avvenuta lo scorso 8 maggio nel Santuario di Cussanio. Un grande e significativo appuntamento a cui aveva partecipato l’arcivescovo Paul Emil Tscherrig, nunzio apostolico in Italia, che nell’omelia aveva trasmesso la “consegna” del Papa per le due diocesi. «L’unità – aveva detto – non è fine a se stessa, ma è legata alla fecondità dell’annuncio. Perciò l’unità è per la missione. È questa la consegna di papa Francesco: considerare l’unità come missione perché l’annuncio porti frutto nel popolo di Dio di Cuneo e Fossano».

All’inizio dell’anno Delbosco aveva inviato «a tutti i fedeli delle diocesi di Cuneo e di Fossano» una lettera in cui rimarcava i «primi buoni frutti, ma anche qualche fatica» di questo lungo percorso di unità. Oggi invoca: «L’orizzonte universale della missione ecclesiale, non ripiegata su di sé ma rivolta a chi è estraneo o in ricerca ci aiuti a riconoscere in questo passaggio una grazia e una benedizione». In base al decreto il vescovo della nuova diocesi è Piero Delbosco, la sede rimane a Cuneo e la chiesa di Santa Maria e San Giovenale di Fossano assume il titolo di concattedrale. Tutti gli organismi diocesani sono unificati, salvo le Fondazioni diocesane di culto e religione. Delbosco, considerato che la fusione degli “enti diocesi” avrà efficacia dal 1° luglio 2023, anche per gli effetti civili, ha stabilito la fusione degli “enti Seminario” e degli Istituti per il sostentamento del clero, nominandone gli amministratori, sempre dal 1° luglio. Da ora in poi non ci saranno più le diocesi di Cuneo e di Fossano, ma solo la nuova Chiesa particolare di Cuneo-Fossano.

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