venerdì 28 marzo 2014

​Il comunicato finale del Consiglio permanente (LEGGI IL TESTO ) nella parole del segretario generale Cei.

COMMENTA E CONDIVIDI

“Le richieste che il Papa ha fatto al presidente della Cei e a me come nuovo segretario, ricevendoci ieri a ridosso del Consiglio episcopale permanente appena concluso, sono state a 360 gradi”: lo ha rivelato monsignor Nunzio Galantino, nella conferenza stampa svolta stamane a Roma presso la sede di Radio Vaticana per illustrare i contenuti del comunicato finale del Consiglio permanente (LEGGI) appena concluso. “Al centro del colloquio ci sono stati, naturalmente, i contenuti affrontati nello stesso Consiglio - ha precisato il segretario - e il Papa ha insistito che tutto ciò che la Chiesa fa e dice abbia un impatto immediato sulla gente. Papa Francesco, infatti, insiste che ci sia sempre la percezione che la Chiesa sta parlando a persone in anima e corpo con la loro storia molto precisa”. Questo stesso criterio, ha proseguito, “ci ha chiesto di adottarlo anche in vista del Convegno ecclesiale di Firenze del 2015 per valutare sin dalla fase ideativa che impatto potrà avere sulla gente”. Monsignor Galantino ha poi detto che da Papa Francesco “abbiamo ricevuto un richiamo costante ad essere vicini alle persone, a parlare in modo tale che esse ci capiscano, che la gente si renda conto che il Vangelo non è un’esercitazione ideologica, ma una proposta per rendere più bella la vita di ogni giorno. È dal Vangelo che vanno tratte certe risposte e lo stile con cui accostarsi alla realtà”.  Tra i punti discussi al Consiglio permanente della Cei, monsignor Galantino ha richiamato, a proposito della “erosione dell’impianto culturale umanistico” denunciato dal card. Bagnasco nella sua prolusione, “la lettura ideologica del genere” e l’invito a superare “gli ostacoli sulla libertà educativa”. Il segretario della Cei è stato particolarmente severo nella critica alle vicende della diffusione nelle scuole italiane degli opuscoli dell’Unar sulla teoria del “gender” e la campagna Lgbt (lesbiche, gay, bisex e transex). “Su questa vicenda - ha detto - la domanda è: i genitori e le famiglie sono state interpellate sì o no? Ne sapevano qualcosa?”. “Il principale educatore è la famiglia - ha proseguito -: in questo caso che fine ha fatto? Persone rispettabilissime si presentano nella scuola e senza confrontarsi con nessuno dicono: questa è l’educazione. Dal ministero qualcuno dice che non ne sapevamo niente, una cosa assurda”. Mons. Galantino ha definito il dibattito sui temi del “gender” e dell’educazione sessuale “delicatissimo”, sottolineando che “non è possibile che una nazione proceda in questa maniera dove il primo che grida più forte vince. Possibile che non si abbia rispetto di punti precisi? Non capisco perché per un invito al vescovo a benedire le scuole c’è voluta l’autorizzazione del consiglio d’istituto e per questo tipo di ‘educazione’ non si è chiesto a nessuno. Chiedo ancora: dove erano le famiglie quando è stata fatta questa operazione?”.Interpellato dai giornalisti su cosa pensasse del nuovo governo Renzi, monsignor Nunzio Galantino, ha affermato: “Io gradirei impegnarmi a dare valutazioni sui fatti, ma al momento non mi sembra che ci siano fatti. Si parla degli 80 euro in busta paga, ma ci sono considerazioni diverse. C’è chi ha detto che è una buona scelta, chi invece si è chiesto se non era meglio fare interventi diversi di tipo strutturale. Penso che abbiamo bisogno di avere elementi in più per dare un giudizio motivato. Una cosa è importante - ha concluso su questo argomento - che ci si muove, che si fanno proposte, che c’è un recuperato dinamismo”. 

“La Nota sulla scuola cattolica non è una sorta di manifesto ante-10 maggio”, ha precisato mons. Galantino spiegando il significato del documento varato dal Consiglio permanente. “È un documento che all’interno della Cei si stava studiando da alcuni anni - ha proseguito -, si sentiva l’esigenza di cogliere quali sono i valori e i punti di riferimento che devono caratterizzare una scuola di ispirazione cattolica”. “In appendice al testo pubblicheremo una sinossi di come la scuola paritaria viene trattata in Italia e negli altri Paesi europei, anche nella laicissima Francia ad esempio. È noto che la scuola paritaria fa risparmiare allo Stato 6 miliardi, ricevendo solo 520 milioni di contributi”, ha poi aggiunto ricordando l’“altro discorso della dispersione scolastica che è altissima nelle scuole pubbliche, mentre è pari quasi a zero in quelle paritarie, che non sono solo scuole cattoliche”. “Sono le paritarie che assorbono gran parte della dispersione scolastica, e in particolare le professionali”. E proprio queste “risolvono il problema dell’impiego”, specie nelle regioni del Nord “dove appena finiscono di diplomarsi trovano pressoché tutti lavoro grazie all’alleanza con le aziende”. Sul tema della “parità” scolastica, infine, mons. Galantino ha detto che “è l’ora di prendere distanza dalle ideologizzazioni senza limiti che ci stanno consumando”. “Penso sappiate che siamo non ai primi ma ai primissimi passi dell’attività di governo, e non abbiamo definizioni e decisioni chiare. Si tratterebbe di dare un giudizio sulle intenzioni, sulla verve e sulla progettualità”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: