venerdì 30 dicembre 2022
Un'altra notte stabile per il Papa emerito. Il cardinale De Donatis, vicario di Roma: invochiamo il Signore perché lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine
Benedetto XVI in un'immagine dello scorso agosto, con papa Francesco

Benedetto XVI in un'immagine dello scorso agosto, con papa Francesco - Fotogramma

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Si mantengono "stazionarie" le condizioni di Benedetto XVI, per il quale fin da mercoledì mattina, al termine dell'udienza generale, papa Francesco ha chiesto ai fedeli "preghiere speciali" poiché "molto ammalato". Lo stato di salute del 95enne Papa emerito, considerato "grave" dai sanitari che lo seguono per ragioni dovute all'età, non ha subito nelle ultime ore ulteriori peggioramenti, mantenendosi "stabile". Ratzinger, nella sua camera nel Monastero Mater Ecclesiae, resta vigile e lucido, e continua anche a partecipare alla Messa.

Nella mattinata di oggi, fonti dall'interno dell'ex Monastero in Vaticano diventato la residenza di Benedetto XVI dai tempi della sua storica rinuncia al pontificato, ormai quasi dieci anni fa, hanno riferito all'ANSA della "stabilità" delle condizioni del Papa emerito e del fatto che ha continuato nella sua camera, pur con le difficoltà di un quadro clinico ancora grave, a partecipare alla messa, concelebrandola col fedele segretario personale mons. Georg Gaenswein semplicemente indossando una leggera stola sopra il camice della sua degenza.

Tutti aspetti poi confermati nel primo pomeriggio, con una dichiarazione, dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. "La scorsa notte il Papa emerito ha potuto riposare bene. Anche ieri pomeriggio ha partecipato alla celebrazione della Santa Messa nella sua camera. Allo stato attuale la sua condizione è stazionaria", ha affermato il portavoce vaticano rispondendo alle domande dei giornalisti. Bruni ha anche detto che "papa Francesco rinnova l'invito a pregare" per Benedetto XVI e "ad accompagnarlo in queste ore difficili".

Intanto nel silenzio del Mater Ecclesiae, sia monsignor Gaenswein, che nei giorni scorsi è dovuto tornare in tutta fretta dalla Germania, sia le quattro 'memores domini' che curano la casa e l'infermiere fra Eligio continuano a costituire intorno a Ratzinger, tenuto sotto costante controllo medico, un cordone di sicurezza e assistenza ininterrotte.

Testimonianze di preghiera per il Papa emerito, di vicinanza ed affetto da parte della comunità di fedeli e delle personalità cattoliche, e non solo, arrivano da giorni da tutto il mondo.

Gruppi di preghiera o singoli fedeli si raccolgono anche in Piazza San Pietro. Momenti collettivi sono programmati in centinaia di parrocchie, anche con cartelli esterni che invitano a pregare per Benedetto XVI. E anche su Twitter si moltiplicano i messaggi in sostegno del Papa emerito o con citazioni del suo alto magistero: l'hashtag #Benedetto XVI è diventato in questi giorni il primo nella lista degli hashtag di tendenza, seguito da #PapaFrancesco e #Ratzinger.

L'arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, invita tutti a elevare preghiere per il Papa emerito. L'arcivescovo - si legge in una nota diffusa oggi - dedicherà un'intenzione di preghiera particolare in questo senso durante la Messa che celebrerà alle 23 di sabato 31 dicembre nel monastero di S. Chiara a Roasio.

Il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, invita tutta la comunità cristiana alla preghiera, chiedendo che si facciano particolari intenzioni nelle Messe di domani, sabato 31 dicembre, in occasione del ringraziamento per l'anno trascorso, e nelle messe di domenica 1 gennaio, solennità di Maria santissima Madre di Dio e 56ma Giornata mondiale per la pace.

La Messa celebrata nella Basilica di San Giovanni in Laterano

La diocesi di Roma si è stretta in preghiera questo pomeriggio per il suo ex vescovo. Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale della città eterna, si è riempita di fedeli, con file all'ingresso fin dal primo pomeriggio, per la Messa di preghiera celebrata dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

"Benedetto XVI, umile operaio nella vigna del Signore, è testimone dell'Incontro" con Gesù, che è all'origine "dell'essere cristiano", "collaboratore della verità e della gioia, dell'amore a Cristo e alla Chiesa. Uomo della Parola e uomo di parola, ci indica in questo momento, come ha fatto negli ultimi dieci anni, che 'chi crede non è mai solo'. Anche nella vecchiaia e nella malattia, si continua a sostenere l'umanità con l'offerta di sé stessi", ha detto nell'omelia. "Rivestito 'di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, in profonda comunione con papa Francesco, il Papa emerito è segno del volto bello della Chiesa che riflette la luce del volto di Cristo".

La Messa è stata celebrata con la liturgia della solennità della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Nelle prime file della navata diversi vescovi e anche il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, che è stato stretto collaboratore di papa Ratzinger come cerimoniere pontificio. "La festa della Santa Famiglia, quest'anno, si caratterizza dall'abbandono fiducioso dello Sposo di Maria e, con lui, di Benedetto XVI, il cui nome di battesimo è Giuseppe, in questo momento particolare della sua vita - ha proseguito il card. De Donatis -. Noi siamo qui per accompagnarlo con la nostra preghiera fiduciosa, per sostenerlo con tutto il nostro affetto, per esprimere a Dio la gratitudine di questa diocesi che lui ha amato tanto e servito con disinteressato amore. Ci piace pensare che il nostro vescovo emerito 'Giuseppe', ora sia tenuto per mano da San Giuseppe che lo aiuta a mantenere sempre vivo l'invito di Dio a non temere".

Per il cardinale vicario, "Benedetto XVI ha sempre mostrato una grande fiducia nella Provvidenza. Da sacerdote, da teologo, da vescovo, da papa, ha espresso, allo stesso tempo, la fortezza e la dolcezza della fede, l'essenzialità e la semplicità di chi sa che, quando si sogna con Dio, i sogni diventano realtà".

"Oggi la nostra preghiera è segno della vitalità e della comunione nella Chiesa - ha aggiunto -. In un cambiamento d'epoca pieno di difficoltà? di fatica e di fatti storici che ci hanno sconvolto, noi vogliamo testimoniare, come ripeté più volte Benedetto all'inizio del suo pontificato, che 'la Chiesa è viva, è viva perché Cristo è vivo, è veramente risorto'".

Numerosi gli inserti nella liturgia in cui si invitava l'assemblea a pregare per il Papa emerito, come nell'introduzione all'atto penitenziale, quindi nella preghiera dei fedeli, così come nella monizione finale, in cui il cardinale vicario ha affidato Benedetto XVI alla Vergine Maria.

De Donatis nell'omelia ha anche ricordato che, ad un giornalista che gli chiedeva come si preparasse alla morte, il Papa rispose: "Meditando. Pensando sempre che la fine si avvicina. Cercando di prepararmi a quel momento e soprattutto tenendolo sempre presente. L'importante non è immaginarselo, ma vivere nella consapevolezza che tutta la vita tende a questo incontro" che sarà - com'è scritto nella Spe Salvi - "il momento dell'immergersi nell'oceano dell'infinito amore, nel quale il tempo il prima e il dopo - non esiste più. Possiamo soltanto cercare di pensare che questo momento è la vita in senso pieno, un sempre nuovo immergersi nella vastità dell'essere, mentre siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia'".

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