sabato 31 agosto 2013
È l’arcivescovo Pietro Parolin, 58 anni, vicentino di Schiavon, il nuovo Segretario di Stato scelto da Papa Francesco per sostituire dal 15 ottobre il cardinale Tarcisio Bertone.​ Il neonominato: missione impegnativa, gratitudine al Santo Padre. Napolitano: le relazioni si arricchiranno. Campane a festa a Vicenza. (Gianni Cardinale)
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È l’arcivescovo Pietro Parolin, 58 anni, vicentino di Schiavon, il nuovo Segretario di Stato scelto da Papa Francesco per sostituire il cardinale salesiano Tarcisio Bertone.
 
Con il presule veneto, che ha sempre conservato un profondo spirito pastorale, torna un diplomatico di carriere nella carica di più stretto collaboratore del pontefice. Monsignor Parolin infatti  dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1980 per la diocesi berica, e dopo un biennio come vicario parrocchiale a Schio, ha frequentato la pontificia Accademia ecclesiastica e nel 1986 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede, prestando la propria opera in Nigeria e Messico dove ha collaborato allo storico allacciamento di rapporti di quello Stato, di fortissima tradizione anticlericale, con il Vaticano.
Nel 1992 è stato chiamato a lavorare in Segreteria di Stato, dove si occupa anche del desk Italia, e nel 2002 viene promosso da Giovanni Paolo II sotto-segretario della seconda sezione, quella che si occupa dei rapporti con gli Stati. In questa veste viene molto apprezzato dal corpo diplomatico accreditato in Vaticano e si trova a gestire i delicati dossier che riguardano la Cina, il Vietnam e i rapporti con lo Stato di Israele. Il 17 agosto 2009 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela. Il 12 settembre successivo papa Ratzinger gli ha personalmente conferito l’ordinazione episcopale nella Basilica di San Pietro.
 
A Caracas ha dovuto affrontare i difficili e contrastati rapporti tra il regime di Hugo Chavez e la locale gerarchia cattolica. Rapporti che sembrano aver avuto una svolta positiva dopo la visita in Vaticano del nuovo presidente Nicolas Maduro che lo scorso 17 giugno è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco. La conoscenza diretta dei più delicati scenari mondiali (a cominciare dal Medio ed estremo Oriente) possono aver incoraggiato il pontefice ad affidare l’importante incarico di Segretario di Stato ad un ecclesiastico relativamente giovane.
 
Nell’ultimo secolo infatti solo in due casi – su undici - è stato scelto per l’incarico un presule dall’età più verde (Eugenio Pacelli, nominato nel 1930 a 54 anni, e Rafael Merry del Val, designato nel 1903 a 38 anni) . L’arcivescovo Parolin secondo tradizione dovrebbe ricevere la porpora cardinalizia nel primo concistoro utile. (Gianni Cardinale)
L'annuncio della nominaLa nomina è stata annunciata alle 12 dal portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi. Parolin entrerà in possesso del suo ufficio il 15 ottobre. Papa Francesco ha accettato "secondo il Can. 354 del Codice di Diritto Canonico" le dimissioni del cardinale Tarcisio Bertone, "chiedendogli però di rimanere in carica fino al 15 ottobre". In quell'occasione Papa Bergoglio riceverà in Udienza superiori e officiali della Segreteria di Stato per ringraziare pubblicamente il cardinale Bertone per "il suo generoso servizio alla Santa Sede" e per presentare loro il nuovo Segretario di Stato.La "gratitudine" di monsignor Parolin"Profonda e affettuosa gratitudine al Papa Francesco per l'immeritata fiducia che sta dimostrando nei miei confronti" viene espressa dal neo Segretario di Stato vaticano monsignor Pietro Parolin che, appena resa pubblica la sua nuova nomina, tiene a "manifestare rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con il Santo Padre e sotto la sua guida, per la maggior gloria di Dio, per il bene della santa Chiesa e per il progresso e la pace dell'umanità, affinchè essa trovi ragioni per vivere e per sperare". "Mi pongo, con trepidazione, ma anche con fiducia e serenità, in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco, disposto, come Lui ci ha chiesto fin dall'inizio, a camminare, edificare-costruire e confessare". Nel messaggio Parolin definisce "una sorpresa di Dio" e di cui sente "l'intera responsabilità" perchè "è una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le mie forze sono deboli e povere le mie capacità".Le conferma negli incarichiPapa Francesco ha confermato negli incarichi il sostituto alla segreteria di stato mons. Angelo Becciu, il segretario per i rapporti con gli stati, mons. Dominique Mamberti, il prefetto della casa pontificia, mons.Georg Gaenswein, l'assessore per gli Affari generali mons. Peter Wells e il sottosegretario per i rapporti con gli stati, Antoine Camilleri. Napolitano: le relazioni si arricchiranno. Il telegramma di Letta ​​"Sono certo che grazie alla Sua presenza al vertice della Segreteria di Stato, le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potrà ulteriormente consolidarsi": così Giorgio Napolitano a monsignor Parolin. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, dal canto suo, ha espresso in un telegramma, a nome del governo e suo personale, le congratulazioni più vive per la nomina a segretario di Stato Vaticano di Monsignor Pietro Parolin. Un prestigioso e delicato incarico - sottolinea Letta nel telegramma - che giunge dopo un lungo e generoso servizio nella diplomazia della Santa Sede. Da Letta e dal governo giungono al nuovo segretario di Stato Vaticano, Monsignor Parolin, gli auguri più fervidi per l'impegnativa missione e i sentimenti di stima e vicinanza.L'augurio di monsignor Moraglia "Assieme alla preghiera assicuro i sentimenti dell'affetto collegiale dei Vescovi della sua regione d'origine". Così mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, a nome della Conferenza episcopale del Triveneto di cui è Presidente, della chiesa veneziana e di tutte le chiese del Triveneto saluta, in una nota, la nomina di mons. Pietro Parolin alla nomina di Segretario di Stato Vaticano. "Formulo - conclude mons. Moraglia - il più cordiale augurio per la fecondità ecclesiale dell'alto ministero a cui l'ha chiamata la fiducia del Santo Padre". Campane a festa a VicenzaMolte campane della diocesi di Vicenza hanno suonato a festa poco dopo mezzogiorno quando è giunta la notizia della nomina a Segretario di Stato Vaticano di mons. Pietro Parolin. Un gesto con cui la Chiesa berica ha voluto esprimere la stima e l'affetto che il clero e i fedeli vicentini hanno sempre nutrito per questo sacerdote nato vicino a Bassano anche se lontano dal Veneto dai primi anni Ottanta. Di Parolin la Diocesi di Vicenza sottolinea le doti di "grande umanità, la profonda fede e la fine intelligenza". Il Vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol ha subito inviato una lettera di congratulazioni a mons. Parolin manifestando la gioia della Chiesa vicentina per questa nomina che rappresenta "un onore" per tutta la Diocesi, assicurandogli la vicinanza e la preghiera per il delicatissimo incarico che gli è stato affidato.  Nonostante i diversi incarichi ricoperti a servizio della Santa Sede a Roma e in diverse parti del mondo in oltre trent'anni di servizio, mons. Parolin ha sempre mantenuto un legame con la propria comunità parrocchiale di origine (Longa di Schiavon) e con la diocesi berica.
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