giovedì 26 dicembre 2013
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C'è una Betlemme anche  in Italia: è una piccola frazione a 25 chilometri da Torino e a 2 chilometri a nord da Chivasso, il comune che segna il confine tra la diocesi di San Massimo e quella di Ivrea. Un grumo di case nel verde della Pianura Padana dove vivono 500 anime, un borgo semplice, eppure unico in Italia a portare questo nome, e che richiama l’umiltà della località che diede i natali a Gesù, in Palestina . La frazione si segnala per l’alto campanile con l’orologio che svetta sui campi e per la chiesetta, intitolata a Gesù Bambino, succursale della parrocchia Madonna di Loreto di Chivasso, affidata alle cure dei frati cappuccini. Proprio per il nome che porta, la frazione di Betlemme è salita agli onori delle cronache, lo scorso settembre, quando papa Francesco  in una delle sue telefonate private, ha chiamato la famiglia Chiolerio che vive nella frazione Betlemme. Francesco cercava Federico, 6 anni: il bambino gli aveva inviato un disegno della frazione e il Pontefice, incuriosito per la coincidenza, ha voluto ringraziarlo di persona per avergli fatto conoscere una località in Italia che porta il nome della cittadina che ha dato i natali da Gesù.«Grazie e prega per me» – ha detto Francesco a Federico che ormai è diventato un "personaggio illustre" per tutti i frazionisti di Betlemme. «a telefonata del Papa – spiega padre Stefano Campana, che attualmente amministra la parrocchia Madonna di Loreto per l’assenza del parroco malato, il confratello padre Bruno Caminale – è stato un momento che ha unito la parrocchia e tutte le sue frazioni. Due giorni dopo questo grande dono di Francesco la comunità parrocchiale si è riunita nella chiesa di Betlemme per una celebrazione comunitaria in cui ho invitato tutti a riflettere sul nostro privilegio di essere comunità di fede nel segno del  papa e nel segno della Betlemme che ha dato i natali a Gesù». Inutile dire che in questo borgo celebrare la natività di Gesù è un momento davvero speciale: da sempre qui la devozione a Gesù Bambino è viva a tal punto da far nascere il desiderio nei frazionisti di unirsi in gemellaggio con la Betlemme di Terra Santa. «Il 3 marzo 1966 – prosegue padre Campana –  avveniva il solenne gemellaggio spirituale con la Betlemme di Terra Santa. Quel giorno tutte le autorità religiose e civili della Betlemme di Palestina accoglievano i betlemmiti  di Chivasso e firmavano il Gemellaggio. La parrocchia di Betlemme offrì  alla Betlemme italiana una reliquia della santa Grotta che ancora oggi custodiamo in una grotta che richiama quella della natività». Le due Betlemme sono unite anche dalla spiritualità del Santo di Assisi: i francescani sono i Custodi della Terra Santa e qui, nel Chivassese i frati minori cappuccini sono presenti dal 1624 quando vi costruirono un convento. «Per noi Natale è un momento di forte unione spirituale con la Betlemme della Palestina – conclude padre Stefano – che sottolineiamo con particolare solennità celerando la Messa della notte di Natale, stasera (leggi martedì 24 dicembre) alle 23 in "sincronia" con la Basilica della Natività di Betlemme di Palestina in modo che contemporaneamente i nostri parrocchiani e quelli della Terra Santa siano uniti spiritualmente.  E poi in per essere "sintonia" con i nostri confratelli francescani che da secoli custodiscono la grotta della Natività».
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