venerdì 3 aprile 2020
Il presidente della Cei ha concluso a Perugia la Novena mariana. Dal presule il richiamo al lavoro: viviamo nell'incertezza e serve la forza di non scoraggiarsi per ripartire
Il cardinale Bassetti di fronte all'immagine della Madonna delle Grazie nella Cattedrale di Perugia

Il cardinale Bassetti di fronte all'immagine della Madonna delle Grazie nella Cattedrale di Perugia - Arcidiocesi di Perugia-Città della PIeve

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«Davanti alla venerata immagine della Madre della Grazia, invocando la sua intercessione materna, presentiamo a Dio tutte le necessità che in questo tempo così grave affliggono il nostro mondo, chiedendo che termini al più presto questa mortale pandemia». Nella Cattedrale di Perugia il cardinale Gualtiero Bassetti ha concluso la Novena mariana per chiedere la fine della pandemia. Dal 25 marzo, ogni pomeriggio, si è tenuta la preghiera ai piedi del dipinto della Vergine, all’interno del Duomo, che è stata trasmessa da Umbria Radio InBlu e sui social media dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. A seguirla diverse migliaia di fedeli, spiega una nota diocesana.

«In quest’ultimo giorno – ha detto il presidente della Cei concludendo la Novena – affidiamo all’intercessione di Maria le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di ogni uomo. E chiediamo a Dio che da questa esperienza possiamo rinascere con un cuore nuovo». Alla Madre celeste il cardinale ha chiesto di assistere con la sua materna sollecitudine «coloro che sono stati colpiti dalla malattia, perché non perdano fiducia e speranza». Poi ha sollecitato la Vergine affinché guidi «le scelte dei governanti, dei medici e degli operatori della sanità perché sappiano agire per il bene e nel rispetto della persona umana. Ti affidiamo gli anziani, soprattutto quelli che vivono nella solitudine della loro casa in questo tempo: possano sentire la vicinanza della Chiesa, capace di scorgere i bisogni e le angosce dei fratelli. Ti raccomandiamo il mondo del lavoro: in questo periodo di incertezza dona a tutti la forza di non scoraggiarsi e di riprendere con maggiore entusiasmo la propria occupazione, una volta passata l'emergenza presente. Ti preghiamo per i giovani studenti perché sappiano mettere a frutto questo tempo. Non si stanchino di sognare e progettare una società migliore e capace di affrontare le difficoltà che la storia le riserva. Accogli sotto la tua materna protezione le nostre famiglie, perché sia sempre saldo il vincolo d'amore che lega le diverse generazioni. Sappiano essere più che mai chiesa domestica, unita nella mutua carità e nella preghiera».

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