giovedì 6 febbraio 2014
​"Sorpresa", "preoccupazione", ma anche uno "stimolo" per andare avanti nella battaglia per la protezione dei bambini. Le reazioni alla relazione dell'Onu. DOSSIER
IL COMMENTO Difendere i piccoli di Marco Tarquinio
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"Sorpresa", "preoccupazione", ma anche uno "stimolo" per andare avanti nella battaglia per la protezione dei bambini dagli abusi. Il giorno dopo il pesante attacco sferrato dal Comitato dell'Onu per i diritti del fanciullo alla Santa Sede, il dibattito è ancora aperto. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, in una intervista a Repubblica ha precisato che le osservazioni arrivate mercoledì da Ginevra "non tengono conto del forte impegno profuso dalla Chiesa negli ultimi anni a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, sia a livello centrale sia a livello di singole conferenze episcopali". Ma questo non è l'unico aspetto su cui si sofferma Galantino: a destare preoccupazione è la richiesta dell'Onu alla Santa Sede di riconsiderare le sue posizioni in materia di aborto, omosessualità e contraccezione, richiesta "che rivela un pregiudizio ideologico che si risolve in indebita interferenza su aspetti qualificanti ed eticamente sensibili dell'insegnamento della Chiesa".Sul tema è intervenuto anche padre Hans Zollner, responsabile per la protezione dell'infanzia dell'Università Gregoriana, intervistato da Radio Vaticana: il rapporto dell'Onu non tiene conto della volontà di Papa Francesco, così come di Benedetto XVI, di fare della lotta contro gli abusi una delle missioni principali della Chiesa, e comunque esso  costituisce "uno stimolo ad andare avanti", sebbene sia "deludente che gli sforzi fatti fino a qui dalla Chiesa non vengano riconosciuti" . Già mercoledì, poche ore dopo la diffusione della relazione dell'Onu, monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore della Santa Sede alla sede di Ginevra, aveva espresso il sospetto che essa fosse influenzara da «Organizzazioni non governative - che hanno interessi sull’omosessualità, sul matrimonio gay e su altre questioni». Anche i vescovi degli Stati Uniti, paese coinvolto in diversi scandali legati alla pedofilia, hanno fermamente critiato il rapporto dell'Onu, che "malauguratamente si è indebolito da solo includendo obiezioni sul magistero cattolico in materia di matrimonio omosessuale, aborto e contraccezione. Non si comprende bene - continua la nota firmata dalla portavoce suor Mary Ann Walsh - se la preoccupazione delle Nazioni Unite siano i bambini, o le battaglie culturali". 

 

Infine, da registrare anche il commento di Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, interpellato dalla Radio Vaticana. Caffo di è detto sorpreso della smasmodica attenzione che il Comitato Onu rivolge alla Santa sede, quando non ha mai effettuato verifiche reali di ciò che accade all'infanzia in molti Paesi del mondo. E' comunque inaccettabile, continua Caffo, che l'Onu entri in tematiche che non rientrano nelle sue competenze, "entrando nel merito di scelte etiche e morali".

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