sabato 4 aprile 2020
Prosegue l'impegno della Chiesa italiana nella lotta alla pandemia. Dopo i 6 milioni dai fondi 8xmille per gli ospedali italiani, altri sei milioni per l'Africa. Più tutte le iniziative locali
Policlinico Gemelli

Policlinico Gemelli - Ansa

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La Cei sempre in prima fila nella lotta alla pandemia da coronavirus. Continuando l’opera di sostegno alle strutture ospedaliere, molte delle quali stanno radicalmente modificando la propria organizzazione interna per rispondere all’emergenza sanitaria, la Conferenza Episcopale Italiana mette a disposizione altri 3 milioni di euro – provenienti dai fondi dell’otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica – a beneficio della Fondazione Policlinico Gemelli, dell’Ospedale Villa Salus di Mestre, dell’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (BA). Il nuovo stanziamento segue di qualche giorno quello analogo (sempre dell'ammontare di tre milioni) destinato a la Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo di Torino, l'Azienda ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, l'Associazione Oasi Maria Santissima di Troina e, soprattutto, l'Istituto Ospedaliero Poliambulanza di Brescia, che – in meno di un mese – ha mutato radicalmente l'organizzazione dell'Ospedale.

QUI TUTTI GLI AIUTI MESSI IN CAMPO DALLA CEI

A questi sei milioni destinati espressamente agli ospedali vanno poi aggiunti i 10 milioni che la Cei ha inviato complessivamente alle 220 Caritas diocesane, per i bisogni primari della popolazione, e i 500 mila euro a favore del Banco Alimentare per consentire a chi non ha reddito di poter fare la spesa.

Il 3 aprile la Cei anche stanziati altri 6 milioni di euro per interventi di carattere sanitario e formativo in Africa e nel terzo mondo

In totale si tratta di 22,5 milioni di euro già stanziati dalla Cei, tutti tratti dai fondi 8xmille, cui vanno aggiunte le centinaia di iniziative prese in sede locale dalle conferenze episcopali regionali, dalle singole diocesi, dai gruppi movimenti e associazioni e dagli stessi ospedali della sanità cattolica. I vescovi umbri hanno donato alla Regione Umbria un ventilatore polmonare per la terapia intensiva. Trentamila euro dalla Conferenza episcopale pugliese e dai singoli vescovi a favore di alcuni ospedali della regione. 50mila euro anche dalla Conferenza episcopale toscana e dai singoli vescovi della regione. Donazioni per gli ospedali anche da parte di singole Chiese particolari. La diocesi di Novara ha messo a disposizione 60mila euro, Vittorio Veneto 10mila. Dalla diocesi di Gaeta sono stati devoluti 13mila euro all'Ospedale “Dono Svizzero” di Formia. Quattromila mascherine agli ospedali e ad altri centri sanitari sono invece il regalo della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.

Un aiuto viene dalla diocesi di Colonia, in Germania, che tramite l'arcivescovo, cardinale Rainer Maria Woelki, ha offerto sei posti in terapia intensiva negli ospedali diocesani per malati provenienti dall'Italia.

Oltre a questa linea di sostegno agli ospedali, gli interventi del mondo cattolico si stanno orientando principalmente in altre due direzioni: mettere strutture ecclesiastiche a disposizione dei medici, della protezione civile e di chi ha bisogno di stare in quarantena. E dare ospitalità e cibo alle persone senza dimora, che rischiano di diventare le vittime anonime di questa tragedia.

Ad oggi sono 33 – ma l’elenco è in continuo aggiornamento – le Diocesi (in 13 Regioni Ecclesiastiche) ad aver comunicato di aver messo a disposizione della Protezione civile e del Sistema Sanitario Nazionale 46 strutture per oltre 1.200 posti. Sono poi 23 le Diocesi (in 9 Regioni Ecclesiastiche) ad aver fatto sapere di aver impegnato 28 strutture per più di 500 posti nell’accoglienza di persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali. Infine 27 Diocesi (in 12 Regioni Ecclesiastiche) hanno informato di aver messo a disposizione più di 32 strutture per oltre 600 posti per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria che tiene conto delle misure di sicurezza indicate dai Decreti del Governo.

Un immediato “grazie” alla Cei è giunto ieri dalla Fondazione Policlinico Gemelli, tramite del suo presidente, Marco Elefanti. “Ci sentiamo confortati e incoraggiati dal sostegno in questa fase di massimo sforzo di tutte le componenti della nostra istituzione”, ha sottolineato, ricordando che sono ormai centinaia i pazienti con Covid-19 assistiti e ricoverati sia nei reparti del Policlinico sia nel Columbus Covid 2 Hospital. In particolare, ha precisato Elefanti “i fondi saranno impiegati per il potenziamento dei laboratori di Microbiologia e Virologia del Gemelli con l’acquisto di ulteriori apparecchiature per la diagnostica dell’infezione da coronavirus che velocizzino l’accesso alla diagnosi dei pazienti in attesa al pronto soccorso del Policlinico, nelle degenze e al domicilio”.

Per sostenere le strutture sanitarie è aperta una raccolta fondi. Chi intende contribuire può destinare la sua offerta – che sarà puntualmente rendicontata – al conto corrente bancario:

IBAN: IT 11 A 02008 09431 00000 1646515

intestato a: CEI

causale: SOSTEGNO SANITÀ

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