mercoledì 4 settembre 2013
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La "chiamata" del Papa a una Giornata di preghiera e digiuno per la Siria, sabato 7 settembre, sta raccogliendo adesioni in tutto il mondo. Dalle Filippine all'America Latina, dal Nord Europa al Medio Oriente, sono ormai decine le organizzazioni, religiose e non, che hanno aderito all'appuntamento per dire, cone le parole del Papa, "Mai più guerra! Mai più guerra!". Una sollecitazione è stato rivolto a tutti i consacrati e le consacrate del mondo dal prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, il cardinale Joao Braz de Aviz, insieme al segretario dello stesso dicastero, monsignor José Rodriguez Carballo. La lettera è stata inviata attraverso le Conferenze mondiali e le Conferenze Italiane dei religiosi, delle religiose e degli Istituti secolari.Il Gran mufti di Siria, Ahmad Badreddin Hassou, leader spirituale dell'islam sunnita in Siria, "ha espresso il desiderio di essere presente in San Pietro per la veglia di preghiera per la pace in Siria". Il mufti ha detto alla sua comunità musulmana a Damasco e in tutto il territorio nazionale di "accogliere l'appello, esteso da Papa a tutte le religioni, a pregare per la pace in Sirià". Cittadini iraniani in tutto il mondo, seguaci dell’islam sciita, cristiani, cittadini di fede bahai, o persone laiche, tutti membri dell’organizzazione “Iran Rights Watch” digiuneranno domani, 7 settembre, e pregheranno, in forme private, per la pace in Sira, soprattutto in solidarietà con il popolo siriano: è quanto riferisce all’Agenzia Fides l’attivista iraniano Mahmood Amiry-Moghaddam, presidente dell’Ong “Iran Human Rights”, che promuove i diritti umani e le libertà in IranGregorio III Laham, patriarca greco-cattolico di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti ha sottolineato che tutte le parrocchie della Chiesa greco melchita in Medio Oriente e nel mondo hanno già iniziato i preparativi per rispondere all'iniziativa: "In Siria - continua Gregorio III - terremo aperte le nostre chiese fino a mezzanotte, per permettere a tutti (cattolici, ortodossi e musulmani) di pregare".“Tutti i Vescovi e i fedeli cristiani a Damasco accolgono l’appello a digiunare e pregare per la pace in Siria sabato 7 settembre. La preghiera è la nostra ultima possibilità di fermare la violenza”: lo riferisce all’Agenzia Fides S. Ecc. Mons. Samir Nassar, arcivescovo Maronita di Damasco, che vive queste giornate con la sua comunità in un atteggiamento di “preghiera e di speranza per fermare la guerra”. L’Arcivescovo informa Fides che “molti musulmani si uniranno a noi” e che, dunque, la preghiera a Damasco si annuncia ecumenica e interreligiosa, segno della volontà forte di pace della intera popolazione siriana. Il Patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphael I Sako chiama la Chiesa caldea e tutti gli iracheni a condividere la giornata di digiuno e di preghiera. “In solidarietà con il desiderio di Papa Francesco e con il suo invito a dedicare il prossimo sabato 7 settembre alla preghiera e al digiuno avendo come intenzione la pace e la stabilità in Siria, in tutto il Medio Oriente e nel mondo - si legge nel comunicato patriarcale pervenuto all'Agenzia Fides - chiediamo a tutti i vescovi cattolici di invitare i loro fedeli, figli e figlie, a digiunare insieme a tutte le persone di buona volontà nel mondo perché finisca la sofferenza di milioni di uomini e cessi la distruzione provocata dalla violenza”.La Chiesa cattolica nelle Filippine e le comunità musulmane del Sud, secondo l'agenzia Fides, si uniranno a papa Francesco nella giornata di preghiera e digiuno. Il cardinale Luis Antonio Tagle ha invitato tutti i parroci e rettori di santuari dell'Arcidiocesi a celebrare la Messa del mattino di sabato 7 settembre con la speciale intenzione per il popolo della Siria, incoraggiando i fedeli a un’ora di Adorazione eucaristica dopo la Messa. Padre Sebastiano D’Ambra, missionario Pime e fondatore del movimento per il dialogo islamo-cristiano “Silsilah”, nella città di Zamboanga, sull’isola di Mindanao, riferisce a Fides che “nei prossimi giorni il testo dell’Angelus di Papa Francesco del 1° settembre verrà letto e meditato in consessi e incontri interreligiosi”. Padre D’Ambra si farà promotore e diffonderà le parole del Papa nei mass-media locali, invitando anche le comunità islamiche ad aderire alla Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria. In un incontro fra cristiani e musulmani, organizzato dal movimento “Silsilah” per sabato 7 settembre, si pregherà e digiunerà insieme con l’intenzione implorare da Dio la pace in Siria, in comunione con il Santo Padre.Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha raccolto l’appello del “fratello in Cristo, Papa Francesco” e pregherà sabato prossimo per la stessa intenzione, "come sempre abbiamo fatto da quando è iniziato il sanguinoso conflitto in Siria”. Nella mia parrocchia abbiamo iniziato già ieri a pregare secondo le intenzioni di Papa Francesco per la pace in Siria, in tutto il Medio Oriente e nel mondo”, ha detto all’agenzia Fides p. Rafic Greiche, portavoce dei vescovi cattolici dell’Egitto, che sottolinea che l’invito lanciato dal Pontefice di indire, sabato 7 settembre, una giornata di preghiera e digiuno per la pace, ha avuto un’ottima accoglienza tra i cristiani egiziani. “Venerdì e sabato in tutte le chiese si terranno speciali raduni di preghiera per la pace. I Vescovi cattolici dell’Egitto hanno chiesto a tutte le parrocchie di celebrare speciali adorazioni e momenti di preghiera, accogliendo l’appello del Papa”. “Ringraziamo profondamente Papa Francesco per il suo appello alla pace e per parlare forte e chiaro a favore dei popoli del Medio Oriente, a iniziare da quelli di Egitto e Siria” conclude padre Greiche. I vescovi del Gabon hanno disposto l’esposizione del Santissimo in tutto le parrocchie invitando i fedeli a recarvisi per pregare secondo le intenzioni del Pontefice. In Sudafrica i vescovi chiedono ai cristiani di pregare per la pace non solo nelle chiese ma anche in casa e persino sui social network. L’emittente cattolica Radio Veritas trasmetterà inoltre una speciale veglia di preghiera per l’occasione. Anche nel Mali appena uscito da un grave conflitto separatista, “i Vescovi- riferisce all’Agenzia Fides p. Edmond Dembele, Segretario della locale Conferenza Episcopale- hanno invitato i cristiani e tutti i maliani di buona volontà di rispondere all’appello di Papa Francesco di pregare e digiunare per evitare al mondo, e in particolare ai civili innocenti, un conflitto del quale nessuno conosce gli esiti e i danni che potrà provare”.Monsignor Felix Machado, Vescovo di Vasai e Presidente della Commissione per il Dialogo ecumenico e interreligioso della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (FABC), comunica che l’appello del Papa "è stato recepito con gioia ed entusiasmo dai fedeli cristiani in India, e subito si è esteso ai leader e alle comunità indù". La Conferenze Episcopale dell’India ha invitato tutte le diocesi a organizzare veglie di preghiera. L'Arcivescovo metropolita siro-ortodosso di “Jazirah e Eufrate”, nella parte orientale della Siria, Eustathius Matta Roham. interpellato dall’agenzia Fides, il Metropolita, afferma che lui stesso e tutta la sua comunità “aderiscono con convinzione all’appello del Papa”. Secondo quanto riferito a Fides dall’Arcivescovo, che nelle prossime settimane si recherà in Libano e in Turchia per motivi pastorali, comunità ortodosse e protestanti di diverse confessioni, in Libano e in altre nazioni del Medio Oriente, si stanno mobilitando per pregare e digiunare insieme sabato 7 settembre. Le Suore Carmelitane scalze in Terrasanta, religiose di clausura, accolgono “con intensa partecipazione” l’appello di papa Francesco a una speciale preghiera per la pace in Siria. "La comunità francescana del Sacro Convento ha accolto l'invito del Papa, consapevole che le armi dellapreghiera e del digiuno sono la strada che permettono di sminare il cuore dell'uomo". Lo riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del convento di Assisi. La Basilica Inferiore di San Francesco d'Assisi resterà aperta, in via del tutto eccezionale, da oggi a venerdì fino alle 22 per pregare sulla Tomba del Santo per la pace in Siria e nel mondo. Anche la Basilica di San Martino, a Martina Franca, apre le sue porte dalle 8 a mezzanotte di sabato per una esposizine straordinaria della tavola "Maria, intercessione di pace". Alle 19 Messa per la pace, alle 20 la Veglia."La pace è una questione che riguarda tutti i cristiani, indipendentemente dalla confessione a cui appartengono. Per questo accogliamo con profonda consapevolezza cristiana l'invito di papa Francesco per una giornata di preghiera per la pace". Così si è espresso il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). E le preghiere della comunità ebraica di Roma si uniranno a quelle del Papa. Lo annuncia il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, a ridosso dell'inizio di importanti festività ebraiche (oggi è il primo giorno di Capodanno, cui seguiranno Yom Kippur e Sukkot), sottolineando la "sintonia con tutti coloro" che quel giorno si raccoglieranno in preghiera. L'Unione Induista Italiana (UII) nella serata di sabato 7 settembre, la comunità monastica del Gitananda Ashram, sede religiosa dell'UII, "si unirà alla preghiera e al digiuno dei fratelli cristiani".
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