sabato 23 dicembre 2023
Il porporato era arcivescovo emerito di Wellington e aveva 93 anni . Fu creato cardinale da Giovanni Paolo II che accolse nel 1986 in Oceania. Il cordoglio di papa Francesco
L'arrivo all'aereoporto di Fiumicino nel 2005 del cardinale Thomas Stafford Williams

L'arrivo all'aereoporto di Fiumicino nel 2005 del cardinale Thomas Stafford Williams - Ansa

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Si è sempre definito nella sua lunga vita come un «servo devoto» per la sua terra: la Nuova Zelanda.
E con questo stile ha concluso ieri, 22 dicembre, la sua lunga esistenza terrena il cardinale e arcivescovo emerito di Wellington Thomas Stafford Williams.
Il porporato neozelandese è morto nelle prime ore di venerdì a Waikanae, nella casa di riposo Charles Fleming Retirement Village, dove viveva. Le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi giorni. Aveva 93 anni.
Nato il 20 marzo 1930 a Wellington, era stato ordinato sacerdote il 20 dicembre 1959. Nominato arcivescovo di Wellington il 30 ottobre 1979, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 20 dicembre. Dal primo giugno 1995 al primo aprile 2005 era stato anche ordinario militare per la Nuova Zelanda. Nel Concistoro del 2 febbraio 1983 era stato creato e pubblicato cardinale del titolo di Gesù Divin Maestro alla Pineta Sacchetti.
È stato presidente della Conferenza episcopale della Nuova Zelanda dal 1980 al 1988 e presidente fondatore della Federation of Catholic Bishops Conferences of Oceania (1990-1998). Fu nel novembre 1986 proprio il cardinale Williams ad accogliere per il suo viaggio apostolico in Nuova Zelanda il pontefice di allora Giovanni Paolo II. È stato presidente delegato all’Assemblea speciale per l’Oceania del Sinodo dei Vescovi (novembre-dicembre 1998). Il 21 marzo 2005 aveva rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi. Ha partecipato al Conclave dell’aprile 2005 che ha eletto papa Benedetto XVI.

Il telegramma di cordoglio di Francesco


Dolore e cordoglio sono stati espressi da papa Francesco per la morte, il 22 dicembre, del cardinale neozelandese. In un telegramma indirizzato a monsignor Paul Martin, arcivescovo di Wellington, Francesco ha inviato le sue condoglianze al clero tutto, ai religiosi e ai fedeli laici, «ricordando con immensa gratitudine i molti anni di ministero sacerdotale ed episcopale del defunto cardinale tra il gregge di Cristo in Nuova Zelanda e il suo contributo alla Chiesa in tutta l’Oceana». Il Papa quindi nel raccomandare l’anima del porporato «all’amore e alla misericordia» di Dio, ha impartito la sua benedizione a tutti coloro che piangono il cardinale Williams. Come certamente significativo infine è la scelta di questo schivo porporato neozelandese di chiedere come sua ultima volontà testamentaria che il suo elogio funebre fosse ridotto a sole otto parole: «Era un peccatore. Per favore, pregate per lui».

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