sabato 10 giugno 2023
Sorgerà in una delle zone più colpite. Il 21 giugno la posa della prima pietra con il vescovo Livio Corazza
Il rendering della nuova chiesa che sorgerà a Forlì

Il rendering della nuova chiesa che sorgerà a Forlì - Diocesi di Forlì

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Mentre la città di Forlì è ancora in alcune zone allagata, in particolare il quartiere Romiti, ha senso iniziare la costruzione di una chiesa e un complesso parrocchiale nuovi, proprio nella zona più colpita? A questa domanda il vescovo di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, il parroco don Loriano Valzania e l’intera comunità parrocchiale di 5mila persone rispondono: “Sì, c’è bisogno di una nuova chiesa con 500 posti a sedere (contro i 100 attuali), poi in un secondo tempo delle opere parrocchiali”. E il 21 giugno prossimo Corazza, col parroco e tutta la comunità parrocchiale porranno la prima pietra, tra via Valeria e via Sapinia nel quartiere Romiti.

La nuova chiesa di Santa Maria del Voto in Romiti sarà dedicata a San Paolo VI, fra le prime in Italia e proprio nel giorno in cui fu eletto papa 60 anni fa, il 21 giugno 1963, «uno dei più grandi papi del Novecento, cui personalmente sono molto legato» dice il parroco don Valzania. Commenta il vescovo Corazza: «L’alluvione non ha fermato il progetto, anche perché la parrocchia è rimasta senza chiesa, senza oratorio e senza teatro (dove si celebrava la liturgia)». Aggiunge il presule: «Nuova chiesa e nuove opere parrocchiali significa anche un rinnovato progetto per celebrare la liturgia e i sacramenti, formare i cristiani alla fede, vivere la carità con chi ha bisogno e fare accoglienza per i fratelli tutti». Per il vicario generale don Enrico Casadei Garofani, «anche se in città esistono tante chiese, in questo quartiere c’è la necessità di costruirne una nuova, perché quando è sorta ai bordi della campagna serviva poche persone, mentre oggi conta appunto 5mila abitanti». Il parroco don Loriano ripercorre la storia del progetto, partito nel 2013 e «seguito da un gruppo di famiglie e parrocchiani, entusiasti di accompagnare tutto l’iter anche burocratico e del concorso, raccogliendo fra l’altro nel tempo anche una somma di 145mila euro». Il parroco racconta anche le tragiche fasi della recente alluvione del 15-16 maggio, «quando l’acqua ha invaso tutte le strutture parrocchiali con 30-50 centimetri d’acqua ovunque e purtroppo sono morte anche tre fra 15 persone decedute in Romagna, fra cui un coppia». Però, come l’onda d’acqua si è abbattuta con furia sul quartiere, «così nei giorni successivi è arrivata da tutta Italia un’onda travolgente di solidarietà, specialmente da parte dei giovani che fa ben sperare anche per i nuovi locali che ci apprestiamo a realizzare».

Il vescovo Livio Corazza e il parroco don Loriano Valzania coi tecnici della diocesi

Il vescovo Livio Corazza e il parroco don Loriano Valzania coi tecnici della diocesi - Quinto Cappelli

I tecnici della diocesi, gli architetti vincitori del progetto fra i 40 concorrenti, Alessandro Pretolani e Filippo Pambianco di Forlì, e della ditta Stylcasa di Forlì che dovrà realizzare la chiesa in 18 mesi (le opere parrocchiali in un secondo tempo) hanno tirato un sospiro di sollievo, perché il sito scelto per il nuovo complesso non è stato alluvionato. L’economo della diocesi, Claudio Leonessi, ha fornito la cifra per la costruzione della chiesa: oltre 3milioni e mezzo (Fondi Cei dell’8 per mille, diocesi, parrocchia, mutuo parrocchiale e benefattori), mentre le opere parrocchiali da realizzare in un secondo momento costeranno altri 2milioni. Nel frattempo la parrocchia alluvionata realizzerà il centro estivo per 80 ragazzi e 20 operatori nella scuola del quartiere prestata dal Comune.

Il rendering dell'edificio parrocchiale che sorgerà annesso alla chiesa

Il rendering dell'edificio parrocchiale che sorgerà annesso alla chiesa - Diocesi di Forlì

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