Ecco cos'è la Giornata dei testimoni di fede di ogni Chiesa locale

Si celebra per la prima volta domenica 9 novembre. Istituita da papa Francesco, prevede che le diocesi organizzino iniziative per riscoprire i propri santi, beati, venerabili e servi di Dio
November 8, 2025
Una veglia di preghiera organizzata in occasione della festa di Tutti i santi
Una veglia di preghiera organizzata in occasione della festa di Tutti i Santi dalle Sentinelle del Mattino di Pasqua presso il Monastero dello Spirito Santo, a Firenze
Quest’anno, per la prima volta, la Chiesa universale vive la Giornata del ricordo dei santi, beati, venerabili e servi di Dio. Istituita da papa Francesco proprio un anno fa, con un’apposita Lettera, e stabilita al 9 novembre, festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, non consiste nell’inserimento di una nuova memoria liturgica – le Chiese locali hanno spesso simili ricorrenze cumulative per i loro santi – ma, scriveva il Pontefice defunto, nel «promuovere con opportune iniziative al di fuori della liturgia, oppure di richiamare all’interno di essa, ad esempio nell’omelia o in altro momento ritenuto opportuno, quelle figure che hanno caratterizzato il percorso cristiano e la spiritualità locali» e di cui sono in corso o si sono concluse le rispettive cause di beatificazione e canonizzazione.
Lo scopo di quest’iniziativa è quindi «riscoprire o perpetuare la memoria di straordinari discepoli di Cristo - continuava il Papa - che hanno lasciato un segno vivo della presenza del Signore risorto e sono ancora oggi guide sicure nel comune itinerario verso Dio». La Giornata ha radici in un’esperienza che l’allora vescovo Bergoglio aveva vissuto in Argentina: lì, da ventinove anni, il 1° novembre ricorre la Giornata di preghiera per la santificazione del popolo argentino e per la glorificazione dei suoi servi di Dio; esiste anche una Delegazione episcopale per le Cause dei santi argentini. Invece nelle Filippine, nel luglio 2024, è stato istituito a livello nazionale un Ufficio che supervisiona la postulazione dei vari candidati agli altari. Insieme a questi esempi, il sito del Dicastero delle cause dei santi presenta come paradigmatico quanto è avvenuto in Spagna, con gli orientamenti pastorali “Ricordare la santità nella Chiesa particolare”, riportati in cinque lingue. Il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero in questione, nella presentazione della Giornata odierna sullo stesso sito, definisce questo documento spagnolo «non soltanto come una pregevole applicazione della Lettera pontificia, ma pure come utilissimo suggerimento, da cui anche altre Conferenze episcopali e singoli arcivescovi e vescovi possono prendere ispirazione e spunto per le proprie iniziative ritenute più opportune».
Le Chiese in Italia hanno recepito la richiesta di papa Francesco forse in maniera ridotta, ma non per questo meno intensa, rispetto ad altre occasioni speciali nate nel suo pontificato. La diocesi di Treviso ha scelto di ricordare i propri santi e candidati all’interno del Giubileo delle Corali, celebrato alle 16.30 di domenica 9 novembre dal vescovo Michele Tomasi nella cattedrale di San Pietro Apostolo. Verrà dato risalto a san Parisio, monaco bolognese d’origine, per un’ottantina d’anni direttore spirituale e confessore delle monache camaldolesi di Santa Cristina a Treviso: i suoi resti, già venerati in cattedrale, saranno esposti permanentemente da oggi in poi. Nella diocesi di Terni-Narni-Amelia si svolgerà invece alle 15.30 della stessa domenica l’incontro “Risplenderanno come le stelle per sempre” nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni: si aprirà con il saluto del vescovo Francesco Antonio Soddu, proseguirà con il concerto del Coro del Liceo Musicale Angeloni di Terni e del Trio Concertino e si concluderà con il ricordo delle figure sante locali. La diocesi di Cefalù, infine, ha incentrato la propria riflessione ieri sul rapporto tra il servo di Dio Mario Giuseppe Restivo, giovane capo scout, e il beato Giuseppe Puglisi, che fu suo insegnante di religione al Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Palermo, nell’evento «Dal Maestro all’Allievo». Sempre il 9 novembre nella cattedrale della Trasfigurazione di Cefalù, a partire dalle 16.30 sarà condiviso invece il ricordo dei candidati agli altari, ma saranno anche presentate altre testimonianze; seguirà, alle 18, la celebrazione eucaristica. Nella sua lettera circolare del 31 ottobre scorso, il vescovo Giuseppe Marciante ha invitato tutti i membri delle aggregazioni laicali a partecipare: «Anche la nostra Chiesa cefaludense è ricca di testimoni dell’Agnello Crocifisso e Risorto, che oggi come nel passato seguono il Signore. Di alcuni conosciamo i nomi e le storie, di molti altri ne raccogliamo i frutti. Il Signore ci chiede la responsabilità di accorgerci di quanta santità ci circonda e di quanta bellezza di vita cristiana abita tra noi». Un compito che tocca a ogni diocesi, italiana e non solo.

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