Il Papa: no alla ricerca che distrugge gli embrioni umani
Nell'incontro con i malati di "Còrea di Huntington" l'invito a combattere la vergogna e l'isolamento. Dal Papa si alla ricerca genetica ma non deve alimentare la "cultura della scarto&q

«Nessuno di voi si senta mai solo, nessuno si senta un peso, nessuno senta il bisogno di fuggire». È il forte invito rivolto dal Papa ai malati della Còrea di Huntington ricevuti in Vaticano.
Mai vergognarsi della malattia
Prendendo spunto dal tema dell’iniziativa cioè “Hidden no more", Oculta no nunca mas", “Mai più nascosta", Francesco ha richiamato la triste situazione di chi, a causa della malattia

La ricerca non alimenti la cultura dello scarto

Cos'è la Còrea di Huntington
La malattia di Huntington è una malattia rara neurodegenerativa su base genetica. Malgrado il gene responsabile sia stato identificato quasi 25 anni fa, per la precisione in Venezuela, non esistono ancora cure in grado di rallentare la sua progressione. I primi sintomi solitamente comportano sbalzi di umore o problemi legati alla memoria o alla comprensione mentre si manifestano movimenti involontari e scoordinati destinati ad aggravarsi, tanto da spingere molte persone a nascondersi per paura delle critiche e della discriminazione. Anche per la comparsa di complicanze come polmonite o malattie cardiache, la speranza di vita è di circa 20 anni a partire dall’esordio dei sintomi, che fanno il loro esordio più frequentemente tra i 35 e i 44 anni di età. La malattia deve il suo nome a un medico statunitense, George Huntington appunto, che la scoprì nel 1872 esaminando la storia medica di diverse generazioni di una stessa famiglia. Il termine di còrea con cui spesso la si identifica, indica i movimenti involontari anomali che la caratterizzano.

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