«Fragilità» e «prendersi cura» al centro della Lunga notte delle chiese

Oggi la sesta edizione del Festival nazionale che coinvolge parrocchie, diocesi, realtà ecclesiali, associazioni. Dal Nord al Sud visite guidate, concerti, proiezioni, testimonianze, pièces teatrali
June 3, 2021
«Fragilità» e «prendersi cura» al centro della Lunga notte delle chiese
A Belluno una passata edizione della “Notte delle chiese”
«Che cosa ci ha insegnato il Covid?». È l’interrogativo che Stefano Casagrande, coordinatore dell’iniziativa “La lunga notte delle chiese”, alias “La notte bianca delle chiese”, promossa dall’associazione BellunoLaNotte, ha posto ai referenti di circa 200 diocesi italiane, e la risposta è stata la stessa: «Le incongruenze della società moderna, progredita tecnologicamente, ma incapace di sostenere le persone più fragili». Va da sé che quest’anno il tema della sesta edizione del festival nazionale che oggi 4 giugno mette in rete chiese, parrocchie, diocesi, realtà ecclesiali, associazioni, non poteva che essere #fragili, seguito dalla domanda ispirata dall’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco: “Ed io avrò cura di te?”.Oggi, il richiamo alla fragilità e alla cura connoterà i circa cento eventi che si svolgeranno nelle chiese di varie città e paesi d’Italia. Concerti, visite guidate, proiezioni, mostre, pièces teatrali, testimonianze, attività ludiche per bambini, letture, animeranno i luoghi di culto da nord a sud. A scorrere l’elenco delle adesioni, ci si rende conto del piacere di ogni realtà di essere parte di un progetto nazionale e dell’impegno comune nel voler far emergere la bellezza che questo Paese esprime, non una bellezza fine a sé stessa, ma che favorisca il raccoglimento. «Non siamo un festival culturale o artistico – spiega Casagrande –, pertanto per noi è fondamentale l’aspetto della riflessione. Il tema di quest’anno, poi, lo richiede particolarmente. Anche l’arte è un prendersi cura, della fragilità di opere e monumenti ad esempio, ma anche dell’anima, perché l’incontro con la bellezza è sempre una cura per l’anima».
L’itinerario lungo lo Stivale si snoda da Padova a Conversano-Monopoli (Ba), che si distinguono per le molte chiese coinvolte; da Torino a Gorizia, da Treviso a Palestrina (Roma), da Genova a Siracusa, da Pavia a Reggio Calabria, da Massa Carrara a Treviso, da Assisi a Bologna, da Matera a Vicenza, da Brindisi-Ostuni a Cuneo. Poi Fermo, Riccione, Iesi, Ischia, ma anche realtà più piccole come Palaia (Pi). E, naturalmente, Belluno, da dove tutto è cominciato, nel 2016, su ispirazione della Lange nacht der kirchen, che da anni si svolge in Austria e in Alto Adige.
«Dopo un 2020 con l’iniziativa solo online, il Festival quest’anno vuole porsi anche come momento d’inizio del ritorno alla normalità, e infatti tutte le proposte saranno in presenza, naturalmente nel rispetto delle regole anti Covid», conclude il coordinatore. Ogni anno, chi decide di aderire mette in moto originalità e creatività per la buona riuscita di questo festival, che nel 2019 la diocesi di Patti in Sicilia rese addirittura... scoppiettante, con una manifestazione non stop H24, e la notte illuminata dai fuochi d’artificio.
Il Festival 2021 gode dei patrocini del Pontificio Consiglio della cultura, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Senato della Repubblica, delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, del Comune di Belluno. Per informazioni: www.lunganottedellechiese.com

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